Primo Piano

14 marzo

14/03/2014 - 

Vicini

I russi sembravano vicini a comperarsi l'INA, l'azienda petrolifera di stato croata, risolvendo così al governo di Zagabria più di un problema e soprattutto portando finanze alle casse dello stato. Ma ora, a seguito del conflitto in Ucraina, quest'ipotesi sembra sempre più lontana. L'articolo di Drago Hedl.

Una vicinanza che invece fa paura e anche in questo caso riguarda il conflitto in Ucraina: la Crimea dista meno di 160 miglia marine dal confine orientale della Romania e quest'ultima è comprensibilmente preoccupata. Un rapporto di vicinato che potrebbe invece scongelarsi è quello tra greco e turco-ciprioti. Dopo due anni di stallo ripartono i negoziati.

Infine una vicinanza di sentimenti. Durante la guerra in Bosnia Erzegovina, l'associazione di Enna "Luciano Lama“ ha accolto bambini bosniaci orfani o in difficoltà per dei periodi di vacanza in Sicilia. Quei legami continuano ancora oggi. Un contributo nel contesto del progetto Cercavamo per pace.

Bloc-notes: Filoeuropeo o euroscettico? Sono i fatti che contano; Slovenia: l’UE blocca 185 milioni di euro di fondi; “Rock the Union”. Le elezioni europee, dal basso; Contro la vendetta, una rassegna stampa.

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7 marzo

07/03/2014 - 

Controllo

I tentativi di riformare il sistema dei media in Serbia sembrano essere naufragati. Le organizzazioni internazionali denunciano il peggioramento dello stato della libertà di stampa nel paese, puntando il dito contro nuove forme di controllo. Un approfondimento di Rossella Vignola nell’ambito del progetto Safety Net For European Journalists.

Sfuggono al controllo e ai numerosi tentativi di discredito i plenum della Bosnia Erzegovina, assemblee spontanee di centinaia di cittadini che regolarmente si riuniscono nelle principali città del paese con l’intento di avviare un nuovo corso politico e sociale, al di là dell’etno-nazionalismo tanto caro alla maggior parte dei politici locali. Un'intervista a Valentina Pellizzer di Hrvoje Šimičević.

Sotto controllo si sente invece la comunità LGBT in Azerbaijan. Il suicidio di Isa, un attivista di vent'anni, riapre la dolorosa questione dei diritti LGBT nel paese caucasico dove le minoranze sessuali sono troppo spesso vittima di stereotipi e violenze. L'approfondimento di Arzu Geybullayeva.

Bloc-notes: “Dibattere l'Europa”, una sfida vitale (e online); Muro anti-profughi in Bulgaria. Quando la sicurezza è un business; Serbia e Croazia, accusa e controaccusa di genocidio; Elezioni europee 2014. Votare è un gioco da ragazzi

Da non perdere! Martedì 11 marzo, alle ore 11, a Trento, presso la Sala Rosa del Palazzo della Regione Trentino Alto Adige/Südtirol, la conferenza stampa indetta da OBC per il lancio dei suoi due progetti europei, BeEU e Safety Net for European Journalists. Interverranno, tra gli altri, Sara Ferrari, Assessore della Provincia autonoma di Trento all'università e ricerca, politiche giovanili, pari opportunità, cooperazione allo sviluppo e Luisa Chiodi, direttrice di Osservatorio Balcani e Caucaso

28 febbraio

28/02/2014 - 

Europa

E' fin dai primi anni di attività che il progetto culturale di OBC spinge sul tema dell'Europa, nella convinzione che solo un progetto politico comune possa aiutare a superare i particolarismi, tutelare le diversità, valorizzare nel mondo l'Europa dei diritti.

E in settimana si può dire che questo nostro percorso ha aggiunto ulteriori puntelli. Abbiamo infatti avviato assieme a numerosi partner europei due nuovi progetti: uno, BeEU, è dedicato alla sfera pubblica europea, nell'anno delle elezioni; l'altro, Safety Net for European Journalists, a tutelare uno degli elementi al cuore di ogni società democratica: la libertà di stampa.

In questi giorni inoltre numerosi approfondimenti che hanno indagato il tema dell'Europa possibile. Primo fra tutti l'editoriale “1914-2014: un’altra Bosnia per un’altra Europa”, scritto a due mani da Christophe Solioz e Wolfgang Petritsch, e pubblicato da OBC in collaborazione con openDemocracy.net e Le Courrier des Balkans.

Bloc-notes: La mappa dei crimini di guerra; Parlamento che cerchi, social media che trovi; Mitrovica nord, buona la quarta

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21 febbraio

20/02/2014 - 

Comunanze

Da Maribor a Taksim, passando per Sarajevo, un'ondata di proteste scuote i paesi della periferia mediterranea. Al centro della rivolta ci sono i beni comuni e la necessità di proteggerli di fronte al fallimento del neoliberismo e dei processi di democratizzazione. L'analisi di Florian Bieber.

Welfare transnazionale: un'espressione complessa per dire che ormai, in Europa, è necessario ragionare di diritti e di doveri comuni. Le badanti che seguono i nostri anziani spesso sono obbligate a lasciare le loro famiglie. Il loro sacrificio e le contraddizioni di questa migrazione tutta interna all'Europa in un approfondimento della sociologa Cristina Bezzi.

E poi in settimana il diritto al voto dei cittadini comunitari; la libertà dei media nella classifica di Reporter senza frontiere; le polemiche in Turchia dopo le modifiche alla discussa legge 5651 che introducono il blocco d'ufficio dei siti web; i drammatici fatti di Kiev guardati dalla vicina Romania; l’appello di Wolfgang Petritsch per un nuovo piano Marshall per la Bosnia Erzegovina.

Bloc-notes: Macedonia, castrazione chimica per i pedofili; EuroparlTV, un occhio sul Parlamento europeo; L'Abkhazia e le Olimpiadi: così vicine, così lontane; Parlamento europeo, un premio “social”; On-line l'archivio fotografico di Tito;

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14 febbraio

14/02/2014 - 

Rivolta

Nel centenario dell'inizio della Prima Guerra Mondiale, Sarajevo è nuovamente al centro dell'attenzione internazionale. La celebrazione dell'anniversario di un disastro, quello della Grande Guerra, è stata bruscamente anticipata da un gruppo di operai e disoccupati di Tuzla, un tempo polo industriale, oggi deserto industriale della Bosnia Erzegovina.

La loro protesta si è propagata come un incendio. La denuncia del saccheggio dei beni pubblici, attraverso il fallimentare processo di privatizzazioni, si è estesa alla messa in stato di accusa di un'intera classe politica. Il sistema che li ha mantenuti al potere per 20 anni, quello di Dayton, non regge più. La divisione etnica impedisce lo sviluppo del paese, allontana la Bosnia dall'Europa.

Nel timore del cambiamento, media, politici locali e comunità internazionale distribuiscono la paura a piene mani. La minaccia è quella di un possibile ritorno degli anni '90, coperchio che finora ha tenuto a freno una situazione sociale esplosiva. Ora il coperchio è saltato. Ma ancora una volta, l'Europa rischia di accorgersene troppo tardi. A Sarajevo si precipitano gli emissari delle grandi potenze o dei paesi vicini, per perorare la propria causa. Come 100 anni fa. L'ampio dossier curato da OBC. Buona lettura!

Bloc-notes: Bulgaria, voglia di caserma?; Bosnia: a rischio la libertà di informazione; Traian Băsescu, 130 euro di discriminazione; Elezioni europee: -100; Ultima chance per Cipro?; Macedonia, il PE prende posizione sulla questione del nome; Il Parlamento europeo e le proteste in Bosnia Erzegovina

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7 febbraio

07/02/2014 - 

Cemento

Si aprono oggi le Olimpiadi invernali di Sochi. La neve ricopre però una vera e propria colata di cemento sui luoghi dei giochi. Oltre all'immaginabile impatto ambientale, in questi anni di cantiere gli operai hanno goduto di ben pochi diritti. Il racket dello sfruttamento dei lavoratori migranti in un approfondimento sugli operai serbi e bosniaci rientrati dalla Russia, parte del nostro dossier Sochi 2014.

Trasformare un’area dismessa di Belgrado in una specie di Dubai balcanica. E’ l’impegno preso dall’attuale governo serbo in vista delle elezioni politiche di marzo. Scarsa trasparenza e un modello di sviluppo urbano giudicato insostenibile, però, gettano ombra sul progetto.

Hanno impiegato dieci anni a costruirla. E' la nuova cattedrale della Chiesa ortodossa serba a Podgorica, Montenegro: aperta tra le polemiche. Alcuni affreschi che ricoprono le sue volte raffigurano Tito, Marx e Engels, che bruciano nelle fiamme dell'inferno. Vicino a loro Ranko Krivokapić, presidente del parlamento montenegrino, sembrerebbe pronto a raggiungerli.

Bloc-notes: Sarajevo riaccende la fiamma olimpica, trent'anni dopo; Primavera bosniaca?; Agli arresti il figlio di Rugova; Turchia, in lotta per internet; Sarajevo: riapre la collezione Ars Aevi; La Găgăuzia ha detto no all'Europa; Kosovo: espulsi, e poi?; Sarajevo: aggressione durante il festival queer Merlinka; Giornalisti sotto attacco, scheletri nell'armadio in Montenegro

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31 gennaio

31/01/2014 - 

Fiamma

A Sarajevo, e altrove nel mondo, si ricorda in questi giorni il trentesimo anniversario dei Giochi olimpici invernali tenutisi nella capitale bosniaca nel 1984. Gli organizzatori delle cerimonie previste a Melbourne, Australia, hanno invitato i connazionali “a rivivere i giochi invernali, per stare insieme e accendere, per un attimo, la fiamma dentro di noi”. Il racconto di Azra Nuhefendić.

Ado Kabiljo (1915-2002) era uno dei dieci ebrei di Visoko, Bosnia Erzegovina, sopravvissuti allo sterminio. L'unico della sua numerosa famiglia: la moglie Sumbula, il figlioletto Eliša, la madre Laura, le sorelle Erna e Sara, i fratelli Elijas, Moric e Salomon, un cognato, una nuora, una nipote. In occasione del Giorno della Memoria, la fiamma del ricordo tenuta accesa in questo articolo di Božidar Stanišić.

Lunghe lingue di fuoco che si innalzano all'orizzonte, sputate da piattaforme petrolifere. Norvegia? No, Croazia. Un'azienda norvegese avrebbe infatti confermato l'esistenza di ingenti giacimenti di petrolio e gas in mezzo all'Adriatico. All'euforia dei politici di Zagabria fa riscontro però la cautela degli esperti e i timori degli ambientalisti.

Bloc-notes: Premio europeo a Jasmila Žbanić; Ritorno in pubblico; Sochi e il completamento automatico di Google; Kosovo: arrestato Oliver Ivanović; Fethullah Gülen: dopo 16 anni, un'intervista

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24 gennaio

23/01/2014 - 

Gelo

Dal 7 al 23 febbraio prossimi a Sochi, città russa sul Mar Nero, si terrà la 12ma edizione dei Giochi olimpici invernali. Dal punto di vista sportivo si teme solo non faccia sufficientemente freddo, dal punto di vista politico invece l'appuntamento s'avvicina tra le polemiche internazionali per diritti umani violati e timori su possibili atti terroristici. OBC ha dedicato all'argomento un dossier.

Il film russo “Styd – Shame” di Jusup Razykov ha vinto il 25° Trieste Film Festival: una storia di donne tra le nevi di una base navale russa nella penisola di Kola. Invece nel luogo forse più intimo delle nostre abitazioni, il gelo non entra. La fotografa Eugenia Maximova ha girato centinaia di appartamenti e case nei Balcani. Chiedendo ai proprietari una sola cosa: lasciatemi entrare in cucina!

In settimana poi le vicende di Simona Halep, tennista rumena che sta scalando le classifiche mondiali ma che si porta sulle spalle le ambizioni di una nazione intera; le vicende vergognose di un ex ministro dei Trasporti in Grecia e i cittadini che tornano ad utilizzare il cavallo come mezzo di locomozione; la battaglia sui diritti del lavoro in Serbia; calcio e politica a Cipro e infine un reportage sugli orfani del Caucaso del Sud.

Bloc-notes: La parola genocidio; Una nuova casa per la biblioteca islamica di Sarajevo; La scorsa notte; Macedonia: antipasto presidenziale

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17 gennaio

17/01/2014 - 

Socialdemocratici

L'attesa rivisitazione architettonica di piazza Slavija, una delle principali di Belgrado, ha molto a che fare con la figura di Dimitrije Tucović, importante esponente del Partito socialdemocratico serbo ad inizio '900. In settimana, in un approfondimento di Marco Abram, l'intreccio tra storia, politica e architettura nel centenario della Grande guerra.

Željko Komšić, il "presidente di tutti", sarà la sorpresa delle prossime elezioni previste in Bosnia Erzegovina in ottobre? Dopo avere clamorosamente rotto con il suo partito, il socialdemocratico SDP, Komšić ne ha formato uno proprio con il quale si ripropone di raccogliere i voti di una società stanca dell'etnocrazia e dell'immobilismo politico. L'articolo di Rodolfo Toé.

In settimana anche l'ennesima polemica in Romania tra il premier socialdemocratico Victor Ponta e il presidente Basescu, a seguito di una nuova condanna per corruzione per l'ex premier Adrian Nastase; in Serbia finalmente è divenuta verità ufficiale quella che già tutti conoscevano: il delitto di Slavko Ćuruvija è stato un delitto di stato; infine la lettera di una ragazzina bosniaca, che parla con cuore e razionalità al mondo intero delle tragiche conseguenze della guerra.

Bloc-notes: Mitrovica nord, ucciso consigliere serbo

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10 gennaio

10/01/2014 - 

Innamorati

Cosa sarebbe successo se Gavrilo Princip, prima di compiere l'omicidio che ha segnato la storia dell'Europa, avesse ricevuto l'abbraccio di due ragazze? Dalla Jugoslavia all'Unione europea, i cambiamenti in Serbia e Croazia e l'anniversario della Prima guerra mondiale in un ironico e tagliente commento di Jasmina Tešanović.

Un anno fa, la rivista Kosovo 2.0 ha dedicato un intero numero al tema della sessualità, parlando quindi anche di amore e relazioni sociali. Nessuno l'aveva fatto prima. La caporedattrice della rivista kosovara, ad un anno dalla coraggiosa pubblicazione, fa il punto della situazione. Allora vi furono violenti attacchi. E ora, cos'è cambiato?

Poi in settimana la “missione impossibile” dello scrittore serbo e jugoslavo Borislav Pekić (1930-1992) di cui continuano ad emergere nuovi tesori letterari; l'analisi sull'ennesima bocciatura europea dell'Albania, che potrebbe però non bruciare come sembra; infine la Serbia e un quadro politico sulle possibili (e per molti scontate) elezioni politiche anticipate.

Bloc-notes: Un tè da Atice; Montenegro: giornalista picchiata, libertà d'espressione sotto assedio; E' morto Mišo, simbolo di Sarajevo

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