Il governo albanese ha obbligato alla chiusura la scuola Hafiz Abdullah Zëmblaku, aperta nel 2002 a Korça, la scuola Ali Korça, aperta dal 1996 a Kavaja e la Memorial International School di Tirana (MIST) con la motivazione che sarebbero “collegate alle strutture dell'organizzazione terroristica Fëto in Albania ”. Lo ha riferito l'agenzia di stampa turca Anadolu.
Una sosta in porto “per lavori di manutenzione” che potrebbe allungarsi strategicamente per dare un'opportunità alla diplomazia di dipanare – almeno in parte – i nodi dello scontro in atto tra Atene ed Ankara, divise da opposte rivendicazioni sullo sfruttamento delle risorse energetiche sui fondali del Mediterraneo orientale.
Un gommone, con 26 persone a bordo, si avvicina alle coste dell'isola di Samo in Grecia, dopo aver lasciato la Turchia. Mentre la sagoma dell'isola si fa sempre più marcata all'orizzonte, ecco comparire una motovedetta della Guardia costiera greca.
İbrahim Gökçek, bassista del gruppo musicale Grup Yorum, il 5 maggio aveva interrotto il digiuno dopo 323 giorni, ma due giorni dopo è purtroppo venuto a mancare. Aveva iniziato lo sciopero della fame assieme alla cantante del gruppo Helin Bölek, morta lo scorso 3 aprile, per protestare contro il regime repressivo in Turchia.
Un fragoroso applauso ed esplosioni di gioia hanno salutato ieri il verdetto della Corte penale di Istanbul numero 30, che ha assolto nove dei sedici imputati nel processo Gezi, tra cui il filantropo Osman Kavala.
"La libertà non è gratuita". Così scrive il cestista turco dei Boston Celtics Enes Kanter, che si è espresso in più occasioni contro la deriva autoritaria del presidente Recep Tayyip Erdoğan.
All'indomani dell'operazione militare nel nord della Siria, chiamata dalle autorità Peace Spring, “Primavera di pace”, la Turchia stringe la morsa del controllo sui media e sull'opposizione. Una morsa che da qualche giorno colpisce giornalisti, emittenti, utenti dei social media e politici di opposizione.
OBCT, unico soggetto italiano, è tra i tredici firmatari di un appello che oggi, a Ginevra, è stato letto in occasione della 42esima sessione del Consiglio diritti umani delle Nazioni Unite, organo sussidiario dell'Assemblea generale composto da 47 Stati membri. La portavoce di Article 19, uno dei soggetti internazionali più attivi nella difesa della libertà di stampa, ha letto il testo sottoscritto da 13 organizzazioni impegnate in attività di ricerca, monitoraggio e supporto anche legale ai giornalisti minacciati, dalla Federazione Europea dei giornalisti a PEN, da Index on Censorship all'ECPMF, partner di OBCT in diversi progetti sulla libertà dei media. Ai delegati ONU è giunta quindi anche la voce di OBCT che da anni denuncia la difficile situazione dei diritti umani in Turchia.
La Corte europea dei diritti dell'uomo ha deciso di dare la priorità ad un caso portato avanti dalla Wikimedia Foundation contro il blocco di Wikipedia in Turchia
OBC Transeuropa e altre 20 Organizzazioni impegnate nella difesa della libertà di espressione e dei diritti umani condannano il report di un think-tank turco filogovernativo, il quale accusa i maggiori media internazionali di faziosità nei confronti del governo, prendendo di mira i corrispondenti di quest’ultimi. Per le organizzazioni, questo report rappresenta una pericolosa escalation delle vessazioni nei confronti dei giornalisti del paese.
Quasi 246mila siti web sono attualmente bloccati in Turchia. Di questi, circa 55mila sono stati oscurati nel 2018. Il dato include anche 3300 link a notizie pubblicate da portali informativi online e piattaforme quali Wikipedia e Imgur.
La Turchia ha inaugurato la settimana dell’orgoglio LGBTI+ all’insegna dei divieti. Negli ultimi dieci giorni le prefetture di Izmir, Antalya e Mersin hanno annunciato di aver vietato tutte le iniziative previste in queste città, località tra le più attive delle ultime edizioni del Pride, dopo Ankara e Istanbul.
La Commissione elettorale centrale (YSK) ha annunciato ieri che le elezioni amministrative a Istanbul, vinte al foto-finish dal candidato di opposizione Ekrem İmamoğlu lo scorso 31 marzo, dovranno essere ripetute.
Ekrem İmamoğlu è il nuovo sindaco di Istanbul. A 17 giorni dalle elezioni amministrative del 31 marzo il candidato dell’alleanza del popolo (coalizione dei partiti d’opposizione CHP e IYI Parti) ha ricevuto ieri il suo mandato.
Una di corte d’appello turca martedì scorso ha confermato nell’ambito del processo Cumhuriyet condanne per 13 persone, tra cui ex giornalisti e dirigenti del quotidiano turco. Il caso è stato considerato fin dall’inizio un tentativo di limitare la libertà di espressione di un giornale laico e critico nei confronti del governo turco.
Una sentenza emessa ieri dalla Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU) ha stabilito che Selahattin Demirtaş, ex leader del partito filo-curdo e di sinistra HDP, deve essere scarcerato.
La Turchia ha perso il suo fotografo per antonomasia. Ara Güler, si è spento ieri a Istanbul, dove nacque nel 1928 da una famiglia di origine armena. Il pubblico più vasto lo ha conosciuto attraverso le foto in bianco e nero della sua città, scattate tra gli anni ‘50 e ‘60, preziosa testimonianza di un’umanità ormai quasi cancellata dalla memoria. Immagini che hanno accompagnato nel libro omonimo anche la Istanbul descritta da Orhan Pamuk. “Per me la vecchia Istanbul non è ancora sparita completamente”, aveva detto Güler in un’intervista rilasciata al giornale Tempo nel 2015, “anche lei è affetta dalla stessa malattia che ha colpito la società. Ma se ne libererà”.
La fabbrica di automobili Tofaş a Bursa, in Turchia, stabilimento che fa parte del gruppo Fiat Chrysler Automobiles, ha deciso di sospendere la produzione per 9 giorni ad ottobre a causa della diminuzione della domanda nel mercato interno. La fabbrica aveva già annunciato per i mesi di luglio ed agosto 18 giorni di interruzione per lavori di ristrutturazione annuale.
Il Consiglio di stato greco ha deciso che Süleyman Özkaynakçı, uno degli 8 militari turchi fuggiti in Grecia dopo il tentato golpe del 15 luglio 2016, potrà ottenere documenti per viaggiare.
Venerdì 6 luglio, in primo grado di giudizio, la tredicesima corte penale di Istanbul ha emesso pesanti condanne nel processo ai giornalisti del quotidiano Zaman. Il giornale, già chiuso dopo il tentato golpe del 15 luglio 2016, era un organo di stampa legato al movimento del magnate ed imam Fethullah Gülen, accusato da Ankara di aver organizzato il putsch.
Il presidente Recep Tayyip Erdoğan e il blocco di alleanza guidato dal suo AKP (Partito della giustizia e dello sviluppo) sono usciti vincitori dalle elezioni presidenziali e legislative tenutesi ieri in Turchia.
Mancano 2 giorni al doppio voto, legislativo e presidenziale in Turchia. Per i più non si tratta di elezioni ordinarie, ma di impedire che l’autoritarismo del governo di Recep Tayyip Erdoğan si radichi ancor di più nel paese.
Il presidente turco Recep-Tayyip Erdoğan ha tenuto ieri a Sarajevo un comizio elettorale in vista delle elezioni presidenziali che si terranno in Turchia il prossimo 24 giugno.
Parlando alla stampa a Varna, località sul Mar Nero, a seguito dell'incontro Ue-Turchia tenutosi ieri 26 marzo, il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk ha specificato che tra Turchia e Ue non era stato raggiunto alcun compromesso: “Se mi chiedete se abbiamo raggiunto compromessi la risposta è no. La cosa che posso dire è che ho evidenziato tutte le nostre preoccupazioni e, come sapete, la lista era lunga”.
Il Festival itinerante del cinema delle donne, da 16 anni importante appuntamento del panorama culturale turco, è stato interessato da una richiesta di censura del governo dell’Azerbaijan. Le autorità azere avrebbero contattato il ministero degli Esteri turco per impedire la proiezione del film Yeva, della regista iraniana Anahid Abad.
“Ci manchi, Turchia”. Si legge questo nei numerosi post condivisi sui social network in risposta alla campagna contro il blocco di Wikipedia in Turchia lanciata lo scorso 5 marzo dalla Wikimedia Foundation, l’organizzazione no profit che gestisce i server della famosa enciclopedia online.
Prima condanna a giornalisti dopo il fallito golpe. La ventiseiesima Corte penale di istanbul ha condannato oggi i giornalisti Nazlı Ilıcak e i fratelli Mehmet e Ahmet Altan all’ergastolo, da trascorrere in condizioni aggravate per aver “violato la Costituzione”. La stessa pena è stata comminata anche ad altre tre persone, Yakup Şimşek, Şükrü Tuğrul Özşengül e Fevzi Yazıcı. Un settimo imputato a piede libero, Tibet Murat Sanlıman, è stato invece assolto.