Terremoto in Turchia, il più grave negli ultimi 24 anni

6 febbraio 2023

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Risveglio brutale in Turchia e Siria, dove un terremoto del grado 7.7 della scala Richter ha colpito nella notte alle 4.17 locali, con decine di scosse di assestamento anche molto forti tutt’ora in corso.

Le vittime conteggiate al momento sono 1200: 912 morti e 5383 feriti in Turchia, 350 e oltre 1000 feriti in Siria. Le proiezioni, tuttavia, parlano di numeri destinati a crescere con il passare delle ore: sono infatti migliaia gli edifici crollati in decine di città dei distretti nella Turchia meridionale di Kahramanmaraş, Kilis, Diyarbakır, Adana, Osmaniye, Gaziantep, Şanlıurfa, Adıyaman, Malatya, Hatay, e nella provincia di Aleppo in Siria, dove oltretutto si registrano condizioni climatiche difficili, con temperature rigide, pioggia e neve. L’epicentro del terremoto a Pazarcık, nella provincia di Kahramanmaraş.

Sui social circolano migliaia di richieste di aiuto e scambio di informazioni, condivisioni di indirizzi, mappe, messaggi, per indirizzare i soccorsi verso le persone tutt’ora intrappolate sotto le macerie. Foto e video raccolte dalle città colpite mostrano scene terribili, con edifici e interi isolati urbani rasi al suolo.

Secondo il professor Haluk Özener, direttore dell'Istituto di ricerca sui terremoti di Kandilli, è il più grave terremoto della regione negli ultimi 24 anni: “Finora si sono verificate oltre 100 scosse di assestamento. Circa 53 di loro di grado sopra il quarto grado scala Richter, sette di grado oltre il quinto. Questi terremoti continueranno nei prossimi giorni”.

Orhan Tatar, direttore generale di AFAD (la protezione civile turca), ha dichiarato in una dichiarazione sul terremoto: "C'è una frattura da Malatya a İskenderun", due delle città principali della regione che distano 350 chilometri l’una dall’altra

I danni alle infrastrutture e l’impennata nell’uso dei telefoni stanno mettendo in difficoltà le telecomunicazioni nella regione, in particolare quelle digitali. Türk Telekom, la principale compagnia del paese, ha reso gratuita qualunque tipo di chiamata o comunicazione nelle dieci province colpite.

Il governo centrale ha diramato un comunicato internazionale con la richiesta di aiuto da parte di ogni paese che possa contribuire ai soccorsi.


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