Primo Piano

10 gennaio

09/01/2020 - 

Selvaggi

Sono cavalli selvaggi e vivono sull'altipiano di Livno, nell'ovest della Bosnia. Di loro si prende cura un gruppo di motociclisti. In settimana Edvard Cucek ci ha raccontato questa storia del tutto singolare.

Subotica è un gioiello dell'Art nouveau, nel nord della Serbia. Ma la città sta vivendo una serie di demolizioni – e non si può non definirle selvagge - di edifici parte del proprio patrimonio storico e culturale. L'inchiesta di Dušan Komarčević e Natalija Jakovljević.

Tra le molte cose abbiamo poi pubblicato un'intervista al politologo Dejan Jović sull'elezione alla presidenza della Croazia di Zoran Milanović; un aggiornamento sulle lunghe trattative per formare un governo in Kosovo; un commento sul ruolo della società civile in Albania nel rafforzare i processi democratici. Buona lettura!

Bloc-notes: In memoria di Rade Petrović; È Milanović il nuovo presidente della Croazia

Save the date! il 15 gennaio presso il CCI a Trento edit-a-thon, brindisi e taglio della torta in occasione del 19° compleanno di Wikipedia

20 dicembre

19/12/2019 - 

Passione

Non sarà un Natale facile per il centro per la Cooperazione Internazionale, di cui fa parte Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa. L'indisponibilità dimostrata dalla Provincia Autonoma di Trento - socio fondatore del Centro e principale finanziatore strutturale - a rinegoziare i radicali tagli di budget decisi per il 2020, 2021 e 2022 mette a rischio numerosi posti di lavoro.

Spesso progetti culturali come il nostro si trovano costretti a navigare in acque perigliose. Non è piacevole, ne faremmo volentieri a meno. Ma dei naviganti abbiamo imparato la tenacia e la passione del viaggio non ci ha mai abbandonato. Anzi.

E poi abbiamo voi, lettrici, lettori, amici, collaboratrici e collaboratori. In questi momenti non ci avete mai fatto mancare il vostro caloroso sostegno ed ogni giorno ci dimostrate che questo lavoro ha un senso. Il nostro è un viaggio comune che stiamo facendo ormai da quasi vent'anni. Vi terremo aggiornati su quanto accade, nella consapevolezza che tutti assieme sapremo far sentire la nostra voce. Buone feste!

Bloc-notes: Approvato il contestato “pacchetto anti-diffamazione” in Albania

Il prossimo appuntamento con la nostra newsletter è per venerdì 10 gennaio

13 dicembre

12/12/2019 - 

Fermi

L' atteso incontro tra il presidente dell'ucraina Zelensky e l'omologo russo Putin ha partorito un pulcino. Sembra scongiurata una recrudescenza della guerra nel Donbass, ma non si registra nessun passo avanti sui nodi cruciali del conflitto. L'analisi di Aleksiy Bondarenko.

In Bosnia Erzegovina il campo di Vučjak nei pressi di Bihać è stato finalmente sgomberato. La Commissaria per i diritti umani del Consiglio d’Europa Dunja Mijatović, lì in missione la settimana scorsa, lo aveva definito “una vergogna”. Nella soluzione dei problemi legati ai migranti si è però ancora fermi. Sul tema Ahmed Burić, Nicole Corritore e un'analisi del Media Centar di Sarajevo.

In settimana poi abbiamo raccontato il Danubio ed i paesaggi rurali della Vojvodina; abbiamo ricordato Anna Bravo, storica, venuta a mancare recentemente; abbiamo cercato di capire perché, in Serbia, avere un tetto sopra la testa non è più così scontato. Buona lettura!

6 dicembre

06/12/2019 - 

Caccia

Oltre 30mila incarcerazioni, più di 150mila persone rimosse da impieghi statali e 600mila indagate in patria. Ma non solo: decine di estradizioni forzate in vari paesi esteri e più di un migliaio di richieste di arresto a mezzo Interpol notificate anche a nazioni europee. La caccia ai cosiddetti “gülenisti” da parte della Turchia di Erdoğan non ha confini. La prima puntata di una serie a firma di Francesco Brusa e Andrea Bonetti.

In Croazia è in atto una sorta di “caccia” al migrante: chi viene trovato in territorio croato viene spesso illegalmente detenuto e riportato in Bosnia Erzegovina. In settimana abbiamo affrontato il controverso caso di due giovani sportivi nigeriani in un articolo di Nicole Corritore.

Tra le pubblicazioni da non perdere poi un'ampia indagine sull'emigrazione dai Balcani verso altri paesi europei; un commento sugli scandali che stanno accerchiando l'esecutivo in Serbia; un articolo sull'imminente incontro tra il presidente dell'Ucraina Zelenski e l'omologo russo Putin. E molto altro. Buona lettura!

Bloc-notes: Bosnia Erzegovina - Turchia, un'altra estradizione illegale?; Premio Lux a "Dio è donna e si chiama Petrunya"

Save the date! "Fare giornalismo con gli open data: dalla teoria alla pratica": sono aperte le iscrizioni al webinar gratuito organizzato da OBCT/CCI che si terrà il prossimo 10 dicembre alle ore 16

29 novembre

28/11/2019 - 

Insieme

Grandi tragedie e traumi come il terremoto in Albania si riescono ad affrontare solo insieme, se esiste una comunità. Sono per fortuna molti ed importanti i gesti di solidarietà di questi giorni – messi costantemente in risalto dagli amici di Albanianews.it – che stanno accorciando le distanze tra le due sponde dell'Adriatico e tra le persone.

In questi giorni a Sarajevo si è tenuta un'importante conferenza in occasione del 155esimo anniversario delle relazioni tra Italia e Bosnia Erzegovina da noi co-promossa. Una lunga strada percorsa insieme di conoscenze, scambi, conflitti, amicizie, ideali e solidarietà. Il testo con cui il fotografo Mario Boccia – che non è potuto essere presente di persona – saluta i partecipanti e il video in integrale della prima giornata.

In settimana poi, rimanendo in Bosnia Erzegovina, il dramma degli istituti per minori nel paese; un quadro su penisola balcanica e rischio sismico; un’esplorazione visiva dei dati relativi agli oltre 800 seggi sparsi in tutto il mondo grazie ai quali la diaspora rumena ha potuto votare per le presidenziali; la comunità Lgbt+ dell'Ucraina; e molto altro. Buona lettura!

Bloc-notes: Terremoto in Albania; Femminicidio in Europa, due anni dopo; Presidenziali in Romania: la riconferma di Iohannis

Save the date! A Trento il 2 dicembre "L'impatto del populismo sulle istituzioni europee e sulla società civile", partecipa la direttrice di Obct/Cci Luisa Chiodi

22 novembre

22/11/2019 - 

Andare

Lasciano gli affetti e i luoghi dove sono cresciuti per cercare una vita più dignitosa altrove. Sono drammatici i dati relativi a chi ha deciso di andarsene dai paesi dei Balcani occidentali, ma la politica locale resta colpevolmente immobile. Un articolo di datajournalism a firma di Francesca Rolandi e Christian Elia.

L'andare lento, a piedi. Negli ultimi cinque anni un eccentrico gruppo di appassionati e studiosi di pianificazione ambientale ha ripercorso l'antica Via Egnatia, strada romana costruita come continuazione della Via Appia per collegare Roma all’antica Costantinopoli. Il reportage della tappa finale, con arrivo a Istanbul, a firma di Ilaria Carmen Restifo.

In settimana poi un approfondimento su cosa significa occuparsi di storia e di memoria nella città di Fiume, alla vigilia dell'anno da Città europea della cultura; la ricerca del dialogo per la fine del conflitto in Donbas; la "mini Schengen" di cui si dibatte nei Balcani; e molto altro. Buona lettura!

Bloc-notes: Dopo 13 mesi di blocco, la Bosnia Erzegovina avrà un nuovo governo; Siniša Glavašević: racconti da Vukovar; Caduta del governo in Moldavia

Save the date! I prossimi 28 e 29 novembre - a 155 anni dall'apertura del primo Consolato Generale d’Italia a Sarajevo - l'Ambasciata d'Italia in Bosnia Erzegovina e OBC Transeuropa organizzano il convegno "Italia e Bosnia Erzegovina: Balcani ed UE da un secolo all’altro"

15 novembre

15/11/2019 - 

ssssSSSSssss

Onomatopeico questo inizio di primo piano, come onomatopeico è il pezzo con cui Fabio Fiori ci racconta Trieste ma soprattutto il suo vento, la bora, che accomuna l'Adriatico. In tempi in cui l'Unione europea non riesce ad avere la forza di procedere nell'allargare al sud-est Europa noi continuiamo ad esplorare i legami – forti – che già vi sono.

Ssssss. Zitto. Ma lui zitto non è stato ed ha avuto il coraggio di parlare. Aleksandar Obradović ha denunciato un caso di corruzione e affari illeciti nella vendita di armi in Serbia. Ed in carcere, paradossalmente, ci è finito lui. Un'intervista al giornalista investigativo Vuk Cvijić a firma di Zoran Strika aiuta ad approfondire la questione.

In settimana poi il primo turno delle presidenziali in Romania; quanta verdura e frutta si mangia nel sud-est Europa; sgomberi violenti e gestione degli spazi pubblici a Tirana; le audizioni del candidato ungherese al posto di Commissario Ue all'allargamento; un'indagine di ChildPact sulla violenza sui minori nel sud-est Europa e in Caucaso. E molto altro. Buona lettura!

Bloc-notes: Presidenziali Romania: Iohannis e Dăncilă al ballottaggio

Save the date! Il 20 novembre, OBCT organizza a Roma "Fare politica senza fondi pubblici", dove esperti, accademici e giornalisti faranno un bilancio sulla situazione dei finanziamenti alla politica in Italia.

8 novembre

08/11/2019 - 

1989-2019

Sono trascorsi 30 anni da quei giorni del 1989 che cambiarono radicalmente il destino europeo. Col crollo del muro di Berlino, i primi anni di un'Europa “nuovamente unita” trascorsero carichi di speranze, che resistettero anche al dramma jugoslavo (di cui oggi si dimenticano le lezioni) e portarono nel 2004 all'ingresso di 10 nuovi membri dell'Unione europea.

Ora, però, ci si trova davanti a nuovi muri, ad un progetto europeo in asfissia, a transizioni dolorose che hanno portato spesso lontano da valori liberali e solidali, ad una nuova insorgenza di nazionalismo e populismo.

Luisa Chiodi, in un suo approfondimento, sostiene che occorre al più presto riannodare integrazione europea e Balcani; Martina Napolitano ha incontrato il politologo Jacques Rupnik che non nega i successi dell'89 ma chiede di tenere gli occhi ben aperti sul presente; gli amici di Le Courrier des Balkans hanno intervistato l'antropologo Ivan Čolović; per Božidar Stanišić hanno vinto i nazionalisti ma c'è chi resiste con penne, videocamere, musica e colori. Il tutto è raccolto, assieme a corposo materiale d'archivio, nel nostro nuovo dossier “Dov'è l'Europa?”. Buona lettura!

Save the date! Il 20 novembre, OBCT organizza a Roma "Fare politica senza fondi pubblici", dove esperti, accademici e giornalisti faranno un bilancio sulla situazione dei finanziamenti alla politica in Italia. Qualche giorno prima, il 12 novembre, saremo invece a Bruxelles per un expert talk dedicato alle cosiddette "cause temerarie" pratica con cui viene fortemente limitata la libertà di stampa

31 ottobre

29/10/2019 - 

Boschi

La Romania ospita metà delle foreste vergini d'Europa. Da anni vengono però devastate. Recorder – di cui in settimana abbiamo tradotto e pubblicato una lunga inchiesta - si è recato in Bucovina sulle tracce della mafia del legname, tracce che portano ai piani più alti delle istituzioni del paese.

Un anno fa i boschi del nord-est italiano venivano colpiti dalla tempesta Vaia. Con il nostro progetto Edjnet – in un approfondimento a firma di Marco Ranocchiari - siamo andati ad indagare su tutti i numeri di quella tragedia e sulla situazione attuale. Guardando anche a quanto accade ai boschi del resto d'Europa.

In settimana poi un quadro sul sistema universitario del Kosovo; la satira, la dissidenza e l'offensiva turca nel nord della Siria; l'incontro con Aleksej Nikitin, scrittore ucraino di lingua russa; la polemica in Georgia relativamente ad una sfilata di Gucci; e molto altro. Buona lettura!

Bloc-notes: Festival Exit, un anno da record

25 ottobre

25/10/2019 - 

No

“No respect”, la scritta delle magliette indossate da alcuni tifosi bulgari durante la recente partita di calcio Bulgaria-Inghilterra, valevole per le qualificazioni europee. E dalle parole si è passati ai fatti: con cori razzisti e saluto romano. La Bulgaria ha mostrato il lato intollerante della propria società, dove le discriminazioni restano un tema ancora poco dibattuto. L'approfondimento di Francesco Martino.

No alla cause pretestuose: giornalisti croati e italiani si trovano concordi nel denunciare le cause che li vedono spesso coinvolti e il cui unico scopo è di limitare la libertà dei media e d'espressione. In settimana abbiamo pubblicato l'analisi di Paola Rosà e Claudia Pierobon.

Basta un “no”, stavolta quello francese, per rinviare ancora una volta l'apertura dei negoziati con Albania e Macedonia del Nord. Il nostro corrispondente da Skopje Ilcho Cvetanovski racconta come questo “no” influenzerà il futuro del paese, che dopo la delusione europea andrà ancora una volta ad elezioni anticipate. Buona lettura!

Da non perdere! Dal nostro progetto Esvei Finanziamenti alla politica e interferenza esterna: limiti a donazioni, trasparenza e controlli