L'Albania ha avuto un ruolo di primo piano nella storia della Serenissima. Basti sapere che la Scuola degli albanesi fu la prima scuola di "foresti" aperta a Venezia, nel lontano 1448. Di queste relazioni ci parla Lucia Nadin
Le relazioni tra Italia e Bosnia Erzegovina, dal primo consolato italiano aperto a Sarajevo alla difficile attualità. Ed uno sguardo al futuro. Su questo si sono confrontati i relatori del primo panel della conferenza “Italia e Bosnia Erzegovina: Balcani ed UE da un secolo all’altro” svoltasi a Sarajevo il 28 e 29 novembre scorsi, co-promossa da Ambasciata d'Italia in BiH e OBCT/CCI
Combinare ricerca scientifica, divulgazione e partecipazione; raccontare la storia di Fiume con molteplici linguaggi. Sono questi gli obiettivi di un progetto internazionale di cui OBCT è partner, in vista di Fiume - Capitale europea della cultura 2020
OBCT è tra i fondatori di ECPMF, centro che si occupa di libertà dei media e che ha sede a Lipsia. Proprio lì partirono nell'ottobre dell'89 le manifestazioni che portarono al crollo del Muro. A trent'anni di distanza, uno degli slogan di quell'autunno rivoluzionario, diventa una rivendicazione rabbiosa sui manifesti elettorali del partito di estrema destra AfD
Trent’anni dopo lo storico momento di cesura rappresentato dal 1989, in un convegno a Bertinoro si è ragionato di Balcani, allargamento e futuro europeo. Le conclusioni proposte dalla direttrice di OBCT
Viaggio tra le rovine della antica Cizico, polis che fu prima greca e poi romana. Una città che ora non esiste più ma che ha segnato la storia di questo territorio
Una passeggiata in centro a Fiume, il giorno del centenario dell'impresa fiumana di D'Annunzio: la politica, il lavoro degli storici, la memoria e la democrazia
Da una parte a Fiume una mostra denuncia le violenze fasciste dell'occupazione italiana di Fiume, nel 1919, dall'altra, a Trieste, a D'Annunzio si dedica per l'occasione addirittura una statua. La memoria divisa dell'Alto Adriatico
Il 9 settembre ‘43 Korça fu teatro di un massacro: decine di persone vennero uccise dai soldati italiani. A 76 anni di distanza, l’episodio continua a sollevare interrogativi
Ogni 5 agosto in Croazia si celebra il "colpo finale" della cosiddetta Guerra patriottica. A distanza di 24 anni purtroppo c'è ancora strumentalizzazione delle vittime, numeri delle vittime discordanti e poca giustizia
La fortunata miniserie su Chernobyl targata HBO sta ravvivando l'interesse turistico verso il luogo del disastro nucleare del 1986. Le esperienze pregresse dei viaggiatori dei Balcani
Delusione e rabbia tra le associazioni delle vittime per la sentenza della Corte suprema olandese sugli eventi di Srebrenica del luglio ‘95. La corte ha infatti stabilito che lo stato ebbe “una responsabilità molto limitata” per la morte di circa 350 uomini bosniaci musulmani
Oggi si chiude a Poznań il vertice annuale del Processo di Berlino. Presenti anche i rappresentanti di molte organizzazioni della società civile, tra cui REKOM, che da anni si batte per istituire una commissione regionale sui crimini di guerra e sull'accertamento delle vittime dei conflitti della disgregazione jugoslava
In varie città della Bosnia Erzegovina, dal 28 maggio al 2 giugno, si è tenuto un importante festival di storia che vede radunati un centinaio di storici della regione. Quest’anno però History Fest è diventato un caso di tensione etno-politica
Due giorni dopo la partita di qualificazione agli europei Italia-Bosnia Erzegovina a Sarajevo è stato presentato in anteprima il documentario “L’ultimo rigore di Faruk”
"La cultura della memoria nella Serbia di oggi è caratterizzata da una dinamica insolita, da comportamenti manipolativi e trasformazioni provocate dalla politica dell’attuale governo". L'analisi del professor Nenad Makuljević docente presso la facoltà di Filosofia dell'Università di Belgrado
Ieri nella città vecchia di Fiume sono state affisse le prime targhe riportanti gli odonimi storici di alcune piazze e vie. L’iniziativa è stata promossa nell’ambito del progetto che vedrà la città Capitale Europea della cultura nel 2020. In molti hanno rievocato i tempi in cui croato e italiano convivevano fianco a fianco in città: ma come venne introdotto e poi superato il bilinguismo visivo nella Fiume del dopoguerra?
Recentemente una statua di Tito è stata tirata fuori dai magazzini dove era rimasta per 30 anni ed è ritornata in centro a Podgorica, capitale del Montenegro. In molti si sono chiesti perché
La Republika Srpska ha nominato due nuove commissioni internazionali il cui compito sarebbe quello di stabilire i crimini compiuti a Srebrenica e quelli compiuti contro la popolazione serba a Sarajevo. Un gruppo di accademici e vari analisti ne sottolineano gli intenti revisionisti
E' avvenuto in tutti i Balcani e sta avvenendo anche a Sarajevo: il consolidamento delle nuove memorie nazionali attraverso la sovrascrittura di nomi e riferimenti al passato socialista e jugoslavo
Ultimi ingranaggi dello sforzo bellico allora, ultimi nel ricordo oggi. A cento anni dalla fine della Prima guerra mondiale, resta ancora semisconosciuta l'esperienza dei migliaia di prigionieri di guerra russi e serbi portati sul fronte alpino come manodopera coatta a supporto delle forze austro-ungariche
Tra le leggende sull'identità del presidente jugoslavo, quella trentina rimane probabilmente la più vicina alla storia e all'identità di una comunità, diversamente dalle altre che sono spesso ispirate da complottismi di varia natura
Wikipedia croata è fautrice di idee revisioniste e negazioniste, in particolare riguardo il campo di concentramento di Jasenovac che definisce come semplice “campo di lavoro”
Da luogo inaccessibile usato dall’armata jugoslava, col tempo la caserma di Pivka si è trasformata nel più grande museo sloveno per superficie, con migliaia di visitatori all’anno
Salvò migliaia di bambini dai campi del regime ustascia ma il suo nome rimase ai margini della memoria della Jugoslavia socialista per una biografia "non adeguata". La storia di Diana Obexer Budisavljević
Cos'è stata la Jugoslavia? Qual è l'eredità jugoslava nelle repubbliche sorte dopo la sua dissoluzione? Che memoria si ha in queste repubbliche della Jugoslavia? Sono alcune delle domande a cui risponde in questa intervista la storica Radina Vučetić