Il video introduce il percorso a tema “Città divisa”, disponibile sull'app Rijeka-Fiume in flux! che offre l'opportunità di esplorare la città di Fiume e la sua storia stratificata. L'app è stata sviluppata come parte di un progetto coordinato dall'Università della British Columbia, Okanagan, e finanziato dal Social Science and Humanities Research Council of Canada. (sottotitoli in inglese, italiano, Hrvatski)
Fu lo stesso Komsomol, l'organizzazione dei giovani comunisti, a organizzare e promuovere la diffusione delle discoteche in tutta l'ex Unione sovietica. E nell'est dell'Ucraina ve ne era una densità particolarmente elevata
È on-line un nuovo portale che valorizza appieno il lavoro di ricerca e raccolta svolto da Luca Ponchiroli e dedicato ai monumenti di epoca comunista in Bulgaria
Le reazioni alla recente sentenza di condanna all'ergastolo per l'ex generale dell'esercito serbo-bosniaco Ratko Mladić hanno messo in evidenza come le società in Serbia e Bosnia Erzegovina siano ben lontane da un atteggiamento di tolleranza e riconciliazione. E ne sono responsabili le élite al potere
Secondo la storica Jelena Đureinović è sempre più evidente come nell’ultimo decennio la leadership al potere in Serbia abbia cercato di piegare la narrazione storica ai propri fini politici
Si tiene oggi in molte città europee la Giornata delle fasce bianche, un’iniziativa partita nel 2012 per non perdere memoria delle vittime della pulizia etnica perpetrata nella città bosniaca di Prijedor
Sono situate nelle principali città turche ed in particolar modo nei quartieri popolari. Le Case del popolo, Halkevleri, rappresentano probabilmente l’esperienza di auto-organizzazione, slegata da partiti politici, più radicata e diffusa nel paese. La loro origine in questo approfondimento
Il 26 aprile se ne è andato da questa vita Francesco Maria Feltri. Aveva 63 anni. Una morte improvvisa che ha lasciato nello sconcerto le molte persone che lo avevano apprezzato nel suo tragitto di studioso, insegnante e formatore
Presentata a Roma, nel quadro dell’Assemblea Generale della Comunità Radiotelevisiva italofona, l’anticipazione della ricerca "Le comunità italiane nei Balcani: storia recente e nuove traiettorie"
È chiamato Il mare di Kiev ed è il bacino di un'enorme diga che garantisce la corrente elettrica alla capitale ucraina ma che devastò, quando venne costruita, un'area rurale popolata da più di 30.000 abitanti. Salvò anche il Mar Nero dal disastro di Chernobyl, ma resta ancora oggi una bomba ecologica radioattiva
Oggi l’isola di Arbe (Rab) è una destinazione turistica molto popolare. Poco conosciuta è però la storia dell’ex campo di concentramento che vi trovava sede. Ed è per questo che un gruppo di storici si è impegnato per mantenere viva la memoria di quanto accaduto a Kampor
Il numero 11 lo portava perché era quello di Dino Meneghin. Gazmend Çaçi è un campione della pallacanestro albanese e con il suo Partizan Tirana ha vinto 20 scudetti. Ma cosa significava giocare a basket nell'Albania di Hoxha?
La Biblioteca nazionale di Belgrado, la più antica istituzione culturale della Serbia, fu distrutta il 6 aprile 1941 dalle forze dell’Asse su ordine esplicito di Hitler. La Serbia perse così in un sol giorno un inestimabile patrimonio culturale
Una nomina all'interno dell'istituzione che gestisce gli archivi della polizia segreta dell'epoca Ceaușescu smuove lo scenario politico romeno. Il caso della giornalista Oana Stănciulescu
Agli inizi del '900 la gran parte della popolazione della Turchia viveva in aree rurali. È lì che, dopo la rivoluzione kemalista, nacquero gli "istituti di villaggio", centri di insegnamento e alfabetizzazione. Durarono alcuni decenni e poi vennero chiusi perché "veicoli di idee sovversive"
Nevila Nika ha passato la vita presso l'Archivio di stato albanese. Il suo racconto degli anni del regime di Enver Hoxha, con le nonne che erano le uniche a tener vivo nei loro racconti il sogno della libertà
Fraintesa ed emarginata per tutta la sua vita, accusata da molta critica di lavorare con tecniche infantili, Slava Raškaj è stata in realtà una creatrice instancabile, spesso in anticipo sui tempi. Un ritratto di questa grande pittrice croata, in un’epoca in cui la critica considerava l’arte una professione per soli uomini
A Tirana lo conoscono tutti, perché durante il regime riuscì a far captare a miglia di famiglie i segnali tv che arrivavano dall'estero. Ma pagò con torture e detenzione. E per farsi coraggio, cantava Johnny Dorelli
5 mila euro per compensare i traumi psicologici per aver assistito al massacro. A beneficiarne i militari olandesi che indossavano i caschi blu dell'Onu in quel luglio del 1995. I Paesi Bassi e le responsabilità del genocidio
L'Istituto di Cibernetica di Kiev è stato tra gli snodi nell'Urss dello studio e sperimentazione sui computer. Per molti anni vi lavorò il matematico Viktor Gluškov, che sognava un'amministrazione sovietica "senza carta", ma non fece i conti con Leonid Brežnev
Condannato per la sua storia familiare, condannato per la grande passione per Adriano Celentano. La tragica vita di Gezim Peshkepia racconta molto degli anni del regime in Albania. Un contributo del progetto "Grande Padre"
Un viaggio in Spagna, a Toledo per la precisione, sulle tracce degli ebrei sefarditi che furono cacciati nel XV secolo dalla penisola iberica e arrivarono in Bosnia Erzegovina. L'occasione per una profonda riflessione sulla memoria, sull'Olocausto, sulle tragedie della storia
Una testimonianza forte quella di Vera Bekteshi, scrittrice e fisica teorica. La sua memoria torna agli anni del regime per capire quanto di quella eredità resta ancora nella quotidianità dell'Albania odierna. Un progetto ideato e realizzato dal giornalista Christian Elia e dalla fotografa Camilla De Maffei
Nel settembre 1995 un convoglio di civili serbi scappava da Donji Vakuf in Bosnia Erzegovina, in direzione Banja Luka. Il convoglio cadde in un agguato mentre attraversava il villaggio abbandonato di Bravnice, 81 persone rimasero uccise. I sopravvissuti chiedono giustizia
È un portale molto cliccato fondato da un blogger che si propone di far scoprire luoghi e situazioni in Ucraina poco conosciute, sia agli stessi cittadini ucraini che a livello internazionale. Quest'anno, Ukrainer.net, si è occupato di Holodomor. Un'intervista
Tra il 1932 e il 1933 milioni di ucraini trovarono la morte per fame. Una terribile carestia dietro alla quale vi è stata non solo la politica di collettivizzazione imposta dal governo sovietico, ma anche la volontà di Stalin di annichilire le aspirazioni nazionali dell'Ucraina
Una foto in posa, come quelle che si facevano all’epoca, cercando di raccontare storie di vita attraverso i dettagli di scatti il più possibile curati. Siamo ad Alba di Canazei, nel mezzo delle Dolomiti della Val di Fassa asburgica, ed è il 1917.
Una riflessione dettata dalla recente morte di Momčilo Krajišnik, alto funzionario della Republika Srpska e criminale di guerra condannato dal Tribunale dell’Aja