La guerra in Bosnia Erzegovina è iniziata per un "piano di destabilizzazione" ordito dall'Arabia Saudita e da Al Qaeda, in combutta con la Nato, gli Stati Uniti e l'Unione Europea. Durante la guerra i cittadini di Sarajevo non sono stati bombardati dall'esercito di Mladić, ma si sono bombardati da soli. Srebrenica, infine, non è mai esistita (gli omicidi di massa perpetrati nel luglio del '95 dall'esercito e dalla polizia serbo-bosniaca sono un'invenzione).
La lunga storia del cinema azero, dal documentario del 1898 sui pozzi di petrolio alla desolazione attuale, passando per il musical sovietico. Il governo cerca di aiutare l'industria locale vietando le serie straniere, ma è meglio sperare nei giovani registi
Nell'intero spazio post-jugoslavo tutti si ricordano di Top Lista Nadrealista: creata da un gruppo di ragazzi di Sarajevo, questa trasmissione dall'humor corrosivo ha fatto ridere l'intera federazione socialista dal 1984 al 1991, prendendo in giro le contraddizioni di una società in piena crisi. Un'intervista ad uno dei suoi indiscutibili protagonisti, Zenit Đozić
Un'edizione rilegata del classico del pensiero cinese “L'arte della guerra” di Sun Tzu, con una dedica in bella vista sulla pagina d'apertura, tratta dall'opera stessa: “Se non puoi sconfiggere un avversario, o fartelo amico, meglio lasciarlo stare”.
Il consorzio tedesco WAZ ha venduto le sue quote del più antico quotidiano dei Balcani, il belgradese Politika, ad una sconosciuta società russa. Il tutto in gran velocità e con scarsa trasparenza. Garantire la libertà dei media rimane un test importante per il futuro governo della Serbia
Giovani georgiani mandati in hotel 5 stelle con soldi pubblici e poi invitati a entrare a far parte del partito di Saakashvili, il Movimento Nazionale Unito. Secondo Transparency International Georgia, queste sarebbero alcune delle caratteristiche del campo giovanile “Patriot” organizzato dal governo georgiano.
Un paio di settimane fa, ha chiuso definitivamente quello che per anni è stato il principale social network in Moldavia, Faces.md. Ad oggi, non è però Facebook il "leader di mercato", ma Odnoklassniki.ru, social network con sede a Mosca che ha riscosso grande successo nello spazio post-sovietico. Secondo stime, sarebbero 720.000 gli utenti attivi di Odnoklassniki in Moldavia oggi, mentre quelli registrati su Facebook sarebbero meno di 250.000.
Nuova fase dello scontro tra il governo guidato da Saakashvili e il movimento d'opposizione del miliardario Bidzina Ivanishvili: ora si è passati alla confisca di antenne paraboliche. Sullo sfondo il controllo dei media televisivi in vista delle ormai imminenti elezioni politiche
Se la televisione è lo specchio (seppur deformato) di un paese, la crisi ha trasformato la Grecia in un campo di battaglia, senza rispetto per le regole, né per gli avversari.
Direttore del quotidiano “Africa”, Şener Levent è una delle voci più scomode di Cipro nord. Da sempre aperto al dialogo con i greco-ciprioti, sostenitore della prospettiva europea, ha definito senza mezzi termini la presenza militare turca “una forza di occupazione”. Per le sue idee ha subito il carcere e, soltanto l'anno scorso, due tentativi di omicidio. Gli abbiamo chiesto cosa pensa dell'attuale situazione sull'isola
Noti in Turchia per le inchieste sullo "stato profondo", Ahmet Şık e Nedim Şener sono stati arrestati nel 2011, accusati di far parte dell'organizzazione golpista "Ergenekon" di cui hanno svelato i retroscena. Un caso divenuto simbolo dei lati meno trasparenti dell'inchiesta. Li abbiamo incontrati a Cipro, a poche settimane dalla loro scarcerazione
Non accade in molte parti del mondo che si possa produrre un talk show televisivo e non lo si debba doppiare o sottotitolare per trasmetterlo in 5 Paesi diversi. Nei Balcani invece sì. Vicinanze è il primo talk show pensato con un'ottica regionale. "Ma non parlatemi di Jugosfera" dice Nenad Šebek, il conduttore
Un'intervista al miliardario e leader dell'opposizione georgiana Bidzina Ivanishvili porta alle dimissioni del direttore dell'edizione locale di "Forbes". Tornano d'attualità le polemiche sullo stato dell'informazione nel Paese caucasico, definito da più organizzazioni "parzialmente libero". Problemi su tutti i media, ma specialmente in tv, dove il governo la fa da padrone
Impostato come una vera e propria testata giornalistica online, di cui riproduce stile e linguaggio, il portale Njuz.net offre al lettore articoli di politica, di economia, di costume e sport. Se le notizie pubblicate chiamano in causa personaggi reali della vita pubblica serba, i contenuti sono invece sempre surreali e grotteschi. Un vero e proprio fenomeno che sta spopolando non solo in Serbia
Si avvicina il ventennale dell'inizio dell'assedio di Sarajevo. Proponiamo un commento di Tim Judah, pubblicato su Eastern approaches - The Economist, dove si parte da una riflessione sulle imminenti commemorazioni per i venti anni dallo scoppio della guerra, per riflettere sulla Bosnia di oggi
Senza Drago Hedl, la giustizia croata non avrebbe mai potuto indagare sui crimini di guerra perpetrati sui civili serbi di Osijek. E' lui che per primo ha rivelato il ruolo giocato dal signore locale dell'HDZ, Branimir Glavaš, il quale sta attualmente scontando la sua detenzione in Bosnia. Gli articoli e i libri che Drago ha scritto con coraggio gli sono valsi molti premi ma anche minacce di morte
Pesanti polemiche in Bulgaria sul presunto monopolio della Sopharma, principale azienda produttrice di farmaci del Paese. Uno scontro che sconfina in altri settori economici - il proprietario dell'azienda controlla anche quotidiani e periodici - e che ha travolto i vertici del ministero della Salute di Sofia
Olivera Lakić, giornalista del quotidiano montenegrino "Vijesti", è stata brutalmente picchiata da sconosciuti. L’ennesimo attacco contro i giornalisti montenegrini che inviano una petizione alla Commissione europea per costringere il governo a reagire con misure adeguate e difendere la libertà di espressione
Dopo la protesta di piazza di migliaia di persone, la Bulgaria ha annunciato di aver sospeso il processo di ratifica dell'Anti-Counterfeiting Trade Agreement (ACTA), accordo anti contraffazione, visto come strumento di censura e controllo della rete da parte di settori importanti della società civile. Un successo significativo, nato da aggregazione spontanea tramite social network
Secondo stime recenti il 93% del software utilizzato in Georgia è piratato. Quasi tutti ricorrono all'utilizzo di software illegale senza avere la percezione di violare la legge. Nei negozi di Tbilisi si comprano computer con preinstallato Windows e altri programmi senza licenza. Nei negozi di dischi si comprano tranquillamente CD e DVD non originali. Una situazione che nel breve periodo non sembra destinata a cambiare
Un testo duramente critico nei confronti della leadership serba e della Republika Srpska dello scrittore montenegrino Andrej Nikolaidis divampa sui media e tra le istituzioni dei tre Paesi. A farne le spese alla fine il direttore della Biblioteca Nazionale della Serbia, Sreten Ugričić che viene purgato
Da poco più di un mese non esce più in edicola lo storico quotidiano Eleftherotypia. Ma non è l’unico. Sono almeno altri 5 i giornali in Grecia ad avere chiuso i battenti o ad aver ridimensionato la struttura, tra questi anche l’autorevole To Vima
E’ emergenza libertà di espressione in Turchia, dopo l’arresto a fine dicembre di 40 giornalisti in un sola notte per presunti legami con organizzazioni terroristiche. Secondo Human Rights Watch questi arresti sarebbero la conseguenza di “una definizione troppo ampia di terrorismo, che consente l’imposizione arbitraria delle più pesanti condanne"
In Bulgaria la recente campagna elettorale, come una cartina di tornasole, ha portato alla luce il difficile rapporto tra media e potere. I problemi, per l'informazione bulgara, sono gravi e strutturali: proprietà poco trasparenti, accentramento delle testate, notizie in vendita, pressioni economiche e politiche sui giornalisti. E negli ultimi anni, la situazione è sensibilmente peggiorata
Nasce a Sarajevo il primo canale televisivo di informazione in lingua locale per tutta la regione. 100 dipendenti, centri di produzione in Serbia, Croazia e Macedonia, contenderà il primato informativo alle emittenti nazionali rivolgendosi alla jugosfera
L'Azerbaijan, quale membro di Osce e Consiglio d'Europa, ha precisi impegni riguardo alla tutela della libertà di espressione. Che però spesso non vengono rispettati. Organizzazioni internazionali, governative e non, sostengono numerosi progetti per migliorare la situazione, in particolare per quanto riguarda i media. Ma gas e petrolio rendono Baku sempre più impermeabile alle critiche
Fotografo e sperimentatore, Fatih Pınar racconta storie di quotidianità, trasformazione, urbanizzazione del suo Paese, la Turchia. Un lavoro rigoroso di fotoreportage montati anche con brevi riprese audio, tenendo conto delle responsabilità del fotoreporter di fronte al vero. Un'intervista
Negli anni Novanta, mentre il resto dei Balcani era in preda la nazionalismo più sfrenato, l'Albania sembrava un'isola felice. Ora, però, il vento nazionalista sembra aver contagiato anche il Paese delle aquile. Un'analisi di questo fenomeno ci viene offerta da Ermal Hasima in un editoriale pubblicato per il settimanale albanese Panorama. Nostra traduzione
Nonostante un impianto normativo all'altezza si è ancora molto lontani in Croazia dalla tutela dei diritti delle donne vittime di violenza domestica. Un nostro approfondimento