Tanti silenzi ed una posizione molto scomoda. In Armenia sono stanziati più di 10.000 soldati russi e questo condiziona la posizione ufficiale di Yerevan e quella dei suoi cittadini in merito alla guerra in Ucraina
Il 10 aprile si vota per la presidenza dell’Ossezia del Sud. La piccola repubblica secessionista georgiana si è dichiarata indipendente nei primi anni ’90 ed è stata riconosciuta come stato indipendente da Mosca e un pugno di altri stati dopo la guerra russa georgiana del 2008. Un voto che sarà all’ombra di tutti i fantasmi dell’aggressione all’Ucraina
Aleksandr V. è originario del Donbass. Sino al 24 febbraio lavorava a Kiev, nell’ambito di progetti di cooperazione e sviluppo. In questi giorni siamo riusciti a raccogliere le sue impressioni su quanto sta avvenendo
La Federazione europea della stampa ha dialogato con Nadezhda Azhgikhina, direttrice del Centro PEN di Mosca, già vicepresidente della Federazione europea dei giornalisti dal 2013 al 2019, sul ruolo dei media nel conflitto in corso in Ucraina
Lo scorso 5 marzo in Russia è entrata in vigore una legge che prevede fino a 15 anni di reclusione per la diffusione di informazioni false relative alle azioni militari russe. Pesanti le ripercussioni sui media indipendenti e sui movimenti pacifisti
Le truppe russe si stanno avvicinando alla seconda centrale nucleare, quella di South Ukraine, nei pressi di Yuzhnoukrainsk, nella parte sudoccidentale del paese. Se cadrà il 50% del potenziale energetico nucleare ucraino sarà sotto il controllo di Mosca
Come la centrale di Černobyl, anche il sito nucleare di Zaporizhzhia è ora sotto controllo russo. L'incendio è stato domato e non c'è alcun pericolo. Preoccupano invece le condizioni degli operatori della centrale, costretti a non lasciare il sito con ripercussioni fisiche e psicologiche
Sarà la Moldavia il prossimo obiettivo della Russia? Mosca ha il suo cavallo di Troia nella repubblica secessionista della Transnistria e chiede la "federalizzazione" del piccolo paese ancora ai margini dell'Unione europea. Un’intervista all’analista politico Igor Boțan
Riprendiamo la testimonianza dal campo di un'operatrice umanitaria italiana che lavorava nell'est dell'Ucraina. È ancora attualmente su territorio ucraino. Per motivi di sicurezza non riportiamo il suo nome
Un network internazionale di scienziati ed accademici - su iniziativa dei colleghi russi - lancia un appello per la fine dell'aggressione del regime di Putin dell'Ucraina
Il 3 marzo le scuole di tutta la Russia sono state tenute a seguire una lezione su quanto sta avvenendo in Ucraina. Il ministero dell'Istruzione ha fornito ai docenti i materiali da utilizzare, contenenti numerose inesattezze e distorsioni. Riportiamo il testo tradotto e commentato della lezione
Ad un mese esatto dalle elezioni politiche, presidenziali e amministrative, il presidente Aleksandar Vučić solo dopo pressione della comunità internazionale ha condannato l'attacco russo all'Ucraina. La Serbia però, almeno per ora, non si unirà alle sanzioni contro Mosca
Il sindacato europeo dei giornalisti, EFJ, nostro partner nel progetto Media Freedom Rapid Response (MFRR), considera pericolosa per la libertà di stampa la decisione dei vertici europei di voler oscurare alcune emittenti russe, accusate di diffondere propaganda e disinformazione
L'aggressione all'Ucraina ha generato una serie di conseguenze fino a poco tempo fa imprevedibili, in particolare nei paesi dell'ex blocco sovietico. In Georgia si sta vivendo un'accelerazione di processi che erano in corso ma che non erano in agenda, tra questi la richiesta di candidatura all'UE
Avevano la residenza in Slovenia ma provenivano da altre repubbliche. Trent'anni fa tutti i loro documenti vennero cancellati. Ed iniziò una vita di diritti violati. Solo ora le autorità slovene hanno chiesto scusa per quanto avvenuto
"Non riesco a dormire, e se mi addormento faccio incubi. L'unico pensiero fisso è la guerra. La guerra in casa. Sì, perché l'Ucraina è casa mia". Un intenso testo di chi per noi ha corrisposto per anni da Kiev, ora costretta in Italia
I politici e l'opinione pubblica in Bosnia Erzegovina sono profondamente divisi sulla guerra in Ucraina. Nel frattempo, cresce il timore sulla possibilità che la crisi ucraina si riversi nei Balcani
È il paese Nato con il più lungo confine con l’Ucraina: 650 km. Bombardamenti anche a Ismail, a soli 15 chilometri dal territorio romeno. Già 90.000 i profughi entrati nel paese
Sale la preoccupazione nei Balcani occidentali per l'evolversi della guerra in Ucraina. Questioni geopolitiche ed economiche fanno della regione uno dei luoghi di particolare attenzione per le possibili gravi ripercussioni legate al conflitto in corso
I moldavi stanno mostrando grande solidarietà nei confronti dei rifugiati ucraini, che stanno arrivando nel loro paese a decine di migliaia. Ma è diffusa la paura di essere i prossimi sulla lista di Putin. Reportage
Černobyl, pur con il trauma politico e sociale che ha comportato e che si trascina ancora oggi a distanza di 36 anni, continua ad essere un grande campo di ricerche e di intuizioni per la comunità scientifica mondiale. Dall'Ucraina, la riflessione del ricercatore scientifico Piergiorgio Pescali
L'incontro di ieri tra una delegazione ucraina e una russa, mediato dalla Bielorussia, si è concluso dopo circa cinque ore di negoziati. Come mai si è tenuto su territorio bielorusso, quale il ruolo di questo paese nel conflitto in corso in Ucraina e quali i suoi rapporti con la Federazione russa? L'analisi di Marilisa Lorusso, esperta di Caucaso e corrispondente di OBCT (28 febbraio 2022)
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Al punto di controllo Alexandrovka-Vilchha, al confine tra Ucraina e Bielorussia, si incontreranno oggi due delegazioni, quella ucraina e russa, in quello che si spera possa essere un momento di de-escalation del conflitto. Un terreno, quello bielorusso, non certo neutrale. Il perché in questo approfondimento
Il 27 febbraio, all’1.20 di notte, alcuni missili hanno colpito il sito di stoccaggio di materiale radioattivo presente all’interno di un sito della Radon a Kiev, l’azienda statale deputata a custodire scorie nucleari
Kiev è la città simbolo della guerra in corso. Oggi purtroppo viene vista solo nella sua veste di città assediata, non della metropoli europea quale è. Come racconta Claudia Bettiol, nostra collaboratrice che ci vive da anni, ora Kiev si sente tradita e lasciata a combattere da sola (25 febbraio 2022)
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Contro la guerra in corso in Ucraina, attivisti e attiviste in Bosnia Erzegovina e Serbia, scendono in piazza. A Sarajevo oggi, 25 febbraio, a Belgrado domani. Chiedono si fermi il conflitto e alzano la voce in solidarietà con le persone che in Ucraina, come in Russia, vogliono la pace
"Fin dall’inizio della crisi ucraina i Balcani occidentali hanno rappresentato, e rappresentano tuttora, una sorta di secondo fronte di guerra, che potrebbe aprirsi in qualsiasi momento", così descrive la situazione Sonja Biserko fondatrice e presidente dell'Helsinki Committee for Human Rights in Serbia
Mentre il regime del presidente russo Putin aggredisce l'Ucraina c'è chi in Russia prova ad alzare a fatica la voce del dissenso e del rifiuto della guerra
Il racconto di Piergiorgio Pescali da Černobyl: L’esercito russo ha occupato la centrale nucleare di Černobyl e ha assunto il controllo di tutti i 2.600 km dell’Area di evacuazione. La situazione sembra ora si sia stabilizzata, ma prima di evacuare gli ultimi stranieri presenti nella zona, ai dipendenti sono stati consegnati dei caschi militari.
L'aggressione del regime di Putin all'Ucraina ha tolto il velo anche sull'ipocrisia regnata nel Donbass dal 2014 ad oggi. Quello che, secondo le autorità di Mosca, sarebbe il teatro di un genocidio condotto ai danni della popolazione russofona, altro non è che un buco nero mafioso