Il neo costituito parlamento sloveno avrà il numero maggiore di donne mai avuto finora: dei 90 deputati del nuovo parlamento 36 saranno donne, compresa la presidente.
Pochi mesi fa sarebbe sembrato impossibile: l'ex premier Boyko Borisov, dominatore incontrastato della scena politica in Bulgaria per un decennio, è stato arrestato per corruzione. Molti dettagli sulle indagini restano però poco chiari.
La manifestazione di ieri a Sofia di “Vazrazhdane” (Rinascita) il partito nazionalista bulgaro approdato per la prima volta in parlamento grazie ad una campagna contro vaccini e misure anti-pandemiche, è sfociata in momenti di forte tensione, quando i manifestanti hanno tentato di forzare il cordone di polizia ed entrare nel palazzo del parlamento.
Da Pristina e Copenhagen arriva una notizia sconcertante. Il ministro della Giustizia del Kosovo Albulena Haxhiu ha annunciato che a breve arriveranno nel paese 300 detenuti, attualmente nelle carceri danesi e cittadini di paesi non UE, per scontare la loro pena in Kosovo. In cambio Pristina otterrà 210 milioni di euro di finanziamenti a favore dell'energia verde.
Come largamente previsto dopo i risultati del primo turno, in cui aveva sfiorato la maggioranza assoluta, il presidente uscente Rumen Radev si è assicurato un secondo mandato, battendo nettamente il candidato di GERB Atanas Gerdzhikov.
Sono state tolte le barricate che la mattina di ieri, 13 ottobre, erano state innalzate in alcuni quartieri di Mitrovica nord e a Zvečan. Fuori pericolo, sebbene in terapia intensiva, Srećko Sofronijevijć, una delle venti persone – tra i quali 10 poliziotti e 10 civili - rimaste ferite negli scontri.
Un passo importante in direzione di Bruxelles, o la vittoria rassegnata della logica della “fatica da allargamento”? Lo scorso 29 luglio i premier di Albania, Macedonia del nord e Serbia hanno firmato a Skopje gli accordi che danno vita ad “Open Balkan”.
Dopo le dimissioni dell'austriaco Valentin Inzko – che ha ricoperto la carica per dodici anni – giovedì 27 maggio i paesi che supervisionano l'applicazione degli accordi di pace in Bosnia Erzegovina hanno eletto un nuovo Alto rappresentante: si tratta del tedesco Christian Schmidt, già ministro dell'Agricoltura nell'esecutivo della cancelliera Merkel, che dovrebbe entrare in carica a partire dal prossimo 1 agosto.
Rimandato ancora una volta, causa pandemia. Il censimento nazionale in Macedonia del Nord, che doveva svolgersi dal 1 al 21 aprile, dopo due decenni di attesa, verrà rinviato al prossimo settembre. La decisione è arrivata ieri dopo un incontro tra il premier Zoran Zaev e il leader dell'opposizione di centro-destra Hristijan Mickoski.
Il 22 marzo Albin Kurti, leader del movimento Vetevendosje (autodeterminazione) è stato eletto primo ministro del Kosovo con 67 voti a favore e 30 contrari sui 120 deputati eletti nelle elezioni anticipate del 14 febbraio scorso.
“Il Kosovo deve trovare una strategia per il futuro, non può tollerare di restare indefinitamente nelle mani di decisioni altrui. Non accetteremo di restare prigionieri di un conflitto congelato […] se succede, andremo al referendum sull'unificazione con l'Albania”.
Sono passati dodici anni dall’ultima volta che si è votato a Mostar, Bosnia Erzegovina, per le amministrative. Ora si tornerà finalmente alle urne domenica 20 dicembre.
Come spesso capita, per illustrare i risultati delle elezioni parlamentari tenutesi lo scorso 6 dicembre in Romania, molti media hanno utilizzato mappe descrittive del voto colorando le diverse regioni con la tinta corrispondente al partito più votato in ciascuna. È un buon modo per mostrare i risultati nei paesi dove si vota con un sistema maggioritario puro, ma in Romania invece si usa un sistema elettorale proporzionale.
“Sono uno di voi, una persone come tante. Un uomo di famiglia, concentrato sulla mia professione, secondo alcuni anche troppo”. Così si era presentato agli elettori, durante la campagna elettorale dell'estate scorsa, Zdravko Krivokapić, il professore e ingegnere meccanico di Nikšić che – a 62 anni – è passato da perfetto sconosciuto a primo premier del Montenegro post-Đukanović.
Nonostante gli inviti giunti dalla nuova coalizione di governo, i partiti delle minoranze etniche hanno rifiutato di partecipare alla formazione del nuovo esecutivo per la prima volta dal 1998, evidenziando preoccupazioni riguardo il crescente nazionalismo.
Domenica 15 novembre in Bosnia Erzegovina si andrà alle elezioni locali, dopo che la Commissione elettorale centrale le aveva rimandate di un mese e mezzo a causa della mancanza di fondi. A questa tornata, ma in data diversa, si recheranno finalmente alle urne anche i cittadini di Mostar, che non votavano le proprie rappresentanze comunali da 12 anni.
Stamattina, dopo complicazioni respiratorie dovute al Covid-19, è morto a Podgorica il metropolita Amfilohije, leader della Chiesa ortodossa serba in Montenegro. Figura carismatica ed estremamente controversa, ha giocato un ruolo politico attivo fino alla fine.
Sei i candidati in lizza anche se a contendersi la presidenza saranno con tutta probabilità il presidente uscente Igor Dodon, del Partito dei Socialisti della Repubblica Moldova (PSRM), e l’ex premier Maia Sandu, leader del partito Azione e Solidarietà.
Le elezioni politiche in Serbia si sono tenute lo scorso 21 giugno, da allora non è ancora stato formato il nuovo governo che dovrebbe essere guidato, come indicato dal presidente Vučić, dalla stessa premier uscente Ana Brnabić.
Molte persone si sono riunite ieri sera a Belgrado e a Kosovska Mitrovica, dove sono state simbolicamente accese 1.000 candele in occasione del millesimo giorno dall'omicidio del politico kosovaro Oliver Ivanović.
Domenica 30 agosto i cittadini del Montenegro saranno chiamati alle undicesime elezioni parlamentari da quando è stato introdotto il sistema multipartitico.
Poco più di due ore: tanto sono durati stamattina il dibattito e il voto nel parlamento di Sofia che hanno sanzionato il rimpasto di governo voluto dal premier Boyko Borisov dopo due settimane di proteste di piazza.
Vincono i socialdemocratici, ma il futuro della Macedonia del Nord resta incerto. Dopo lo spoglio di quasi il 90% delle schede, il partito dell'ex premier Zoran Zaev è primo con poco più del 36% dei voti, ma il centro-destra della VMRO segue vicina con circa il 35% delle preferenze.
Il Montenegro ha approvato una legge che consente unioni civili tra persone dello stesso sesso. “Un passo verso la famiglia delle democrazie più sviluppate", ha commentato il presidente montenegrino Milo Đukanović.
Nel 2013, in parallelo agli accordi di Bruxelles tra Serbia e Kosovo, l'attuale presidente kosovaro Hashim Thaçi, allora premier, ha firmato un accordo segreto col quale concedeva il potere di veto alla Nato su tutte le operazioni delle forze di sicurezza kosovare nel nord del paese, zona a larga maggioranza serba.
Secondo i primi dati resi noti dalla Commissione elettorale centrale, alle elezioni anticipate di domenica 9 febbraio il partito di governo Partito del nuovo Azerbaijan (YAP) ha conquistato, come atteso, la maggioranza dei seggi del parlamento.
Con 66 voti a favore e dieci astenuti nel parlamento di Pristina - e a quattro mesi dalle elezioni vinte da Vetëvendosje – il Kosovo ha finalmente un nuovo esecutivo guidato da Albin Kurti.
Il governo della premier filo-occidentale Maia Sandu è stato sfiduciato dal parlamento la scorsa settimana. Il presidente filo-russo Igor Dodon ha nominato al suo posto un euroscettico.
Ce lo si aspettava sin dalle dimissioni del Primo Ministro Ramush Haradinaj, il 21 luglio scorso: il parlamento del Kosovo ha votato ieri a larga maggioranza per lo scioglimento, aprendo le porte alle elezioni anticipate.