Bulgaria, arrestato l'ex premier Boyko Borisov

18 marzo 2022

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Pochi mesi fa sarebbe sembrato impossibile: l'ex premier Boyko Borisov, dominatore incontrastato della scena politica in Bulgaria per un decennio, è stato arrestato per corruzione. Molti dettagli sulle indagini restano però poco chiari.

“La Bulgaria è uno dei paesi europei più corrotti, ma le sfere più alte del potere qui non vengono mai toccate dalla legge”. Uno dei tormentoni più frequenti che riguardano la vita politica bulgara è stato clamorosamente smentito ieri sera, quando l'ex premier Boyko Borisov, leader dell'opposizione e dominatore incontrastato del panorama politico nazionale per un decennio, fino alle ultime elezioni politiche del 2021, è stato arrestato dalla polizia.

Insieme a lui, nel mirino degli inquirenti sono finiti la sua portavoce, Sevdalina Arnaudova e l'ex ministro delle Finanze Vladislav Goranov.

I dettagli delle indagini che hanno portato all'arresto di Borisov non sono ancora del tutto chiari. Ieri sera le prime notizie circolate parlavano di un intervento della nuova procura europea (la procuratrice capo, la rumena Laura Kövesi, ha visitato la Bulgaria proprio nei giorni scorsi) e accuse legate a 120 casi di corruzione e malversazione legati a finanziamenti europei.

Questa interpretazione è stata però negata dall'avvocato di Borisov, Menko Menkov, secondo il quale l'ex premier sarebbe stato arrestato in relazione alle accuse di concussione fatte dal boss del gioco d'azzardo Vasil Bozhkov (oggi latitante a Dubai) che sarebbe stato costretto a consegnare almeno 60 milioni di leva (30 milioni di euro) di mazzette a Borisov e Goranov. Una versione che è stata confermata anche dall'attuale vice-premier Asen Vasilev.

In aggiunta, le indagini sarebbero indirizzate anche verso accuse di danni al budget statale per almeno 550 milioni di leva ( circa 282 milioni di euro) legati a mancati introiti proprio nel settore dell'azzardo.

Le reazioni all'arresto di Borisov, come prevedibile, sono state contrastanti. Il nuovo premier Kiril Petkov, che col suo progetto “Continuiamo il cambiamento” ha cavalcato proprio le lunghe proteste contro Borisov, proponedo una piattaforma anti-corruzione, ha esultato sul suo profilo Facebook dichiarando che l'operazione della magistratura conferma che “nessuno è sopra la legge”.

Molti commentatori hanno interpretato l'arresto di Borisov come il segnale che il paese sta davvero cambiando, per diventare finalmente “europeo”.

I sostenitori dell'ex premier, che questa mattina si sono dati appuntamento per protestare nel centro di Sofia, parlano invece di un'operazione di repressione nei confronti dell'opposizione (Borisov era stato da poco rieletto leader del suo partito GERB all'unanimità) e di un tentativo di distogliere l'attenzione dell'opinione pubblica dai supposti insuccessi della nuova compagine governativa.

Entro stasera si saprà se la procura ha prove a sufficienza per trattenere Borisov per altre 72 ore, oppure se l'ex premier potrà tornare a casa in attesa di un possibile processo nei suoi confronti.


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