Scontri nel nord del Kosovo: 20 feriti e 8 arresti

14 ottobre 2021

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Sono state tolte le barricate che la mattina di ieri, 13 ottobre, erano state innalzate in alcuni quartieri di Mitrovica nord e a Zvečan. Fuori pericolo, sebbene in terapia intensiva, Srećko Sofronijevijć, una delle venti persone – tra i quali 10 poliziotti e 10 civili - rimaste ferite negli scontri.

Tra i feriti che sono stati trasportati in ospedale, due sono ancora sotto cura, come ha dichiarato il direttore dell’ospedale, Zlatan Elek: "Uno è stato colpito alla schiena nella zona della spalla destra, si è fratturata la costola destra, il proiettile è uscito nella parte anteriore del collo. È stato operato d'urgenza, l'emorragia è stata fermata ed è attualmente in terapia intensiva. L'altro paziente è stato ricoverato in condizioni stabili con lesioni nella regione toracica”. Otto cittadini sono in stato di fermo.

Secondo l’inviato della Tv N1 , oggi la situazione è tranquilla, sebbene la popolazione sia preoccupata per il possibile intervento dei corpi speciali della polizia kosovara e temano nuova violenza.

Gli scontri violenti tra le forze di polizia del Kosovo e residenti serbo-kosovari sono scoppiati mercoledì mattina dopo un’operazione anti-contrabbando condotta dalla polizia kosovara. Secondo le autorità serbe l’operazione aveva lo scopo di mettere sotto pressione la popolazione serba, che ha reagito; secondo le autorità kosovare gli scontri sono stati organizzati da bande di criminali armate con l’intento di bloccare le strade e aggredire gli agenti.

Mentre il premier kosovaro Albin Kurti ha dichiarato , dopo gli incidenti, che l’operazione contro il contrabbando proseguirà, la premier della Serbia Ana Brnabić ha chiesto l’intervento della comunità internazionale e delle forze della missione Nato KFOR.

Il presidente serbo Aleksandar Vučić, dalla cittadina di Raška dove stava partecipando ad un incontro pubblico, ha dichiarato : “Qualunque cosa accada, la Serbia e Belgrado saranno con voi".

Sugli incidenti ha reagito, con un tweet , anche l'Alto rappresentante europeo agli Affari Esteri Josep Borrell: "I violenti incidenti nel nord del Kosovo devono cessare immediatamente. Azioni unilaterali e non coordinate che mettono in pericolo la stabilità sono inaccettabili. Tutte le questioni aperte devono essere affrontate attraverso il dialogo facilitato dall'UE. Siamo in contatto con Belgrado e Pristina".


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