Primo Piano

15/07/2011 - 

Come si dice?

Come si dice “letto” in ceceno? In Cecenia si è da poco, e in gran pompa, celebrata la festa della lingua cecena. Ma la lingua ufficiale del Paese è il russo, e sono sempre di meno i ceceni che padroneggiano perfettamente la propria lingua. Un approfondimento di Majnat Kurbanova.

Come si dice “verità” e “riconciliazione” in Bosnia Erzegovina? Nei giorni scorsi il primo anniversario della strage di Srebrenica celebrato con Karadžić e Mladić all'Aja. Un commento di Piero del Giudice ripropone domande scomode sul comportamento dei difensori dell'enclave e sulle responsabilità per la sua caduta. Le pagine di Emir Suljagić, il ruolo di Naser Orić e di Alija Iztbegović, il giudizio di Abdulah Sidran.

Come si dice “giustizia” in Kosovo? A più di tre anni dal dispiegamento della missione europea, i magistrati Eulex sono posti di fronte a molte sfide e a qualche paradosso: ogni singolo giudice, ad esempio, deve scegliere se applicare o meno le leggi approvate a Pristina. Un'intervista di Francesco Martino a Dragomir Yordanov, magistrato bulgaro, che ha lavorato in Kosovo dal 2008 alla primavera 2011.

08/07/2011 - 

Lotta

Lotta a mani nude, cosparsi d'olio, per rendere più ardua la presa dell'avversario. E' lo yağlı güreş. Quest'estate a Edirne, si celebrano i 650 anni di vita del più importante festival di ‘lotta turca’. Più che uno sport, è un appassionante rito collettivo, con sorprendenti affinità con il patrimonio storico dell’atletismo greco classico. Un reportage.

Lotta contro la corruzione e il malgoverno. In Kosovo quanto mai complessa. Questa settimana un approfondimento su PTK, la società di telefonia pubblica del Kosovo, che ha visto crollare i propri incassi ed utili. Andrea Capussela, ex-direttore degli Affari economici di ICO, ci spiega la controversa operazione Dardafon alla base del disastro finanziario.

Infine una vera e propria lotta a difesa dei principi dell'accoglienza e dei diritti umani quella che si è svolta a Trieste negli ultimi mesi. E' il “caso Sharipov” dal nome di un cittadino ceceno che ha richiesto, e infine ottenuto, lo status di rifugiato in Italia. OBC ha seguito l'intera vicenda.

01/07/2011 - 

Stradario

P. come piazza Syntagma, di fronte alla sede del Parlamento greco che in settimana ha votato un piano di austerità, precondizione per ricevere gli aiuti Ue e del Fondo monetario internazionale. Parlamentari a votare e cittadini greci fuori, per le strade, ad urlare “Andate a casa, voi e il vostro pacchetto di austerità”. Due reportage dal nostro inviato Francesco Martino.

M. come monumento ad Alessandro il Grande. Una statua alta quasi 30 metri, installata nella piazza centrale di Skopje, Macedonia. Un gigante di bronzo in grado di scaldare gli animi a livello internazionale (prevedibili le proteste greche, seppur contenute), ma anche di spaccare l'opinione pubblica macedone. Un commento del nostro corrispondente Risto Karajkov.

S. come santuario di Medjugorje. Il 24 giugno del 1981 in un paesino dell'Erzegovina alcuni ragazzini dichiararono che era apparsa loro la Madonna. Trent'anni di Medjugorje, uno dei santuari mariani più conosciuti e più controversi del mondo. Tra religione, politica e guerra. Un reportage.

24/06/2011 - 

Venti

Il 25 giugno di vent'anni fa la dichiarazione di indipendenza di Slovenia e Croazia. Fu l'inizio di un decennio di guerre che sconvolsero la dorsale balcanica. Oggi l'Ue riconosce ufficialmente la fine dei negoziati d'adesione della Croazia: entrerà il primo luglio 2013. La Slovenia invece è parte dell'Unione già dal 2004.

Significativo tornare con la memoria ai tragici eventi di vent'anni fa parlando comunque d'Europa e di un allargamento che, seppur a fatica, continua a procedere e ad includere. L'ideale di un'Europa allargata è stato da sempre punto di riferimento per chi ha lottato, nell'ex Jugoslavia, contro la deriva nazionalista. Deve continuare ad essere un'orizzonte politico anche per quei Paesi che dell'Ue non fanno ancora parte.

Di venti rivoluzionari, dalla Romania, all'Ucraina, dalla Serbia alla sponda sud del Mediterraneo si parlerà in un seminario promosso stasera, tra gli altri, anche da OBC. “L'89 europeo e il 2011 arabo a confronto” potrà essere seguito in streaming sul nostro portale.

17/06/2011 - 

Fango

È uno dei simboli del calcio jugoslavo. Conosciuto per il suo dribbling e per la capacità di uscirsene dal campo con la divisa immacolata, anche dopo partite sotto la pioggia. È Ivica Osim, di Sarajevo, alle spalle una carriera da calciatore prima, da allenatore poi.

Osim ha rifiutato l'incasellamento etnico e si è sempre dichiarato jugoslavo. Clamorose furono le sue dimissioni da allenatore della Jugoslavia, nel 1992. Un segnale contro la guerra. Ora è proprio lui ad essere riuscito a risolvere un'impasse del calcio bosniaco, causata dallo stallo istituzionale del Paese, che impediva la partecipazione della Bosnia alle competizioni internazionali. Osim è uscito dal fango metaforico della politica immacolato, come sempre.

Di fango invece continua ad essercene molto in Cecenia. Anche qui quello calcistico si mescola con quello politico. Continua la sceneggiata del Presidente Kadyrov, che dopo aver arruolato Ruud Gullit come allenatore della squadra di cui è presidente, ora lo ha esonerato. Nomi roboanti, pagati ingenti somme, per coprire le miserie del presente.

!!! La settimana prossima vi aspettiamo a Rovereto per SENTIERO DI PACE: giovedì 23 e venerdì 24 OBC discuterà con ospiti internazionali di riconciliazione, cambiamento, Balcani e Mediterraneo. Di ogni evento vi sarà la diretta web su www.balcanicaucaso.org. Sabato 25 il gran finale con Moni Ovadia presso la Campana dei Caduti.

10/06/2011 - 

2/3

Il prestigioso settimanale britannico The Economist invita i turchi a votare contro Erdoğan alle prossime elezioni politiche. Paura dell'Islam, seppur moderato, che avanza? Non proprio. L'approccio è piuttosto in pieno stile liberale. Ci si augura un'opposizione forte, per favorire il buon governo.

Non c'è infatti dubbio che in Turchia sarà nuovamente l'AKP del premier uscente Erdoğan a vincere. Al potere dal 2002, sembra destinato ad altri anni di governo. La questione è piuttosto un'altra. Otterrà in parlamento una maggioranza tale (2/3) da consentirgli senza l'aiuto di altri le riforme istituzionali che vorrebbe attuare?

Questa settimana su OBC un dossier dedicato a quest'importante appuntamento elettorale. Articoli, schede, fotografie su un Paese che, a detta di Erdoğan, nei prossimi anni diverrà uno dei dieci Paesi più sviluppati al mondo.

03/06/2011 - 

All'Aja

Ratko Mladić è all'Aja, ed è comparso oggi per la prima volta davanti ai giudici. E' stata una settimana intensa quella appena trascorsa. Si è dibattuto sul come è avvenuto l'arresto, sulle responsabilità del governo serbo, sulle fragole che avrebbe voluto mangiare Mladić in cella.

Ma di tutto questo poco ci importa. Se rischia di spostare l'attenzione da ciò che riteniamo veramente importante: Ratko Mladić è stato arrestato; Ratko Mladić è ora all'Aja per rispondere di genocidio; l'arresto di Mladić non può che essere un tassello in più nel processo di verità e giustizia nei Balcani, che deve ora andare avanti con maggior energia di prima.

E' su questo che ci siamo concentrati in settimana. Con l'editoriale di Petra Tadić, con un'intervista all'ex procuratrice generale dell'Aja Carla Del Ponte, con un'intervista a Hasan Nuhanović, sopravvissuto a Srebrenica. E con molti altri contribuiti, che hanno ulteriormente arricchito il nostro dossier, disponibile on-line.

Materiali! A disposizione su OBC i video del seminario "Kosovo senza violenza. Storia e pensiero di Ibrahim Rugova".

27/05/2011 - 

Ieri

“In nome della Repubblica di Serbia, vi annuncio che oggi è stato arrestato Ratko Mladić”. Poche parole per mettere fine ad un'attesa durata 15 anni. E' così che ieri il presidente serbo Boris Tadić ha annunciato al mondo la fine della latitanza di Mladić, ritenuto il primo responsabile del massacro di Srebrenica. E che ora, verrà finalmente consegnato al Tribunale dell'Aja.

On-line un nostro dossier dedicato alla sua cattura: gli articoli, le cronache dei nostri corrispondenti, i commenti, l'archivio di OBC.

Ieri, prima della notizia dell'arresto, avevamo pubblicato un articolo dedicato a Rekom, un'iniziativa regionale volta ad accertare i fatti avvenuti durante i dieci anni di guerre in ex Jugoslavia. Un passo concreto verso la riconciliazione. Non tutto infatti si risolve con la cattura di un superlatitante.

20/05/2011 - 

Goodmorning Tirana

Due aspiranti sindaco, divisi da una decina di voti. Capita raramente, ma di per sé non una situazione drammatica. Se non avvenisse dopo che l'Albania ha attraversato due anni di grave crisi politica e se la poltrona non fosse quella altamente simbolica della capitale Tirana.

Gli analisti locali non esitano ad utilizzare il termine “guerra civile”, paventando un'implosione violenta del Paese. Sembra che il muro contro muro tra i due principali partiti albanesi sia entrato in un pericoloso vicolo cieco. Ed è difficile anche per la comunità internazionale capire che fare. I nostri approfondimenti.

Non va molto meglio in Kosovo, almeno secondo le dure parole di Andrea Lorenzo Capussela, fino a pochi mesi fa funzionario internazionale di alto livello a Pristina, che svela dall'interno le molte negligenze degli uffici internazionali. Un'intervista che sta facendo il giro del web.

Proposte targate OBC! Il prossimo 26 maggio, a Rovereto, un seminario dedicato a Ibrahim Rugova, a cinque anni dalla morte; per gli amanti del teatro, il 27, sempre a Rovereto, lo spettacolo da noi patrocinato "Mirijana"; a Merano invece, il 24, la proiezione del nostro documentario "Il cerchio del ricordo" e infine oggi, nell'International Career Day dell'Università di Trento sarà possibile incontrare direttamente lo staff di OBC.

11/05/2011 - 

Cult

Lo fermano ancora per strada e lo riconoscono tutti. Trent'anni fa è stato tra i piccoli protagonisti di uno dei film per bambini che hanno fatto la storia del cinema albanese, "Tomka e i suoi amici". Nel documentario "Kinostudio", di Davide Sighele e Micol Cossali, Artan Puto ci accompagna dall'Albania di allora a quella dei nostri giorni. Ora disponibile integrale in streaming.

Angela Merkel non è proprio considerata una loro amica, su Berlusconi esprimono i dubbi per un Paese guidato dalla libido mentre a Sarkozy intimano di imparare il gitano. Non le mandano a dire i Dubioza Kolektiv nel loro ultimo singolo "Euro song". Un modo irriverente e altrettanto geniale per parlare d'Europa. Un pezzo che è già un tormentone.

Fanno ancora tendenza. Ed è per questo che dovrebbero avere un po' più di accortezza nelle loro frequentazioni. Luìs Figo, Christian Vieri, Franco Baresi e molti altri grandi ex del panorama calcistico internazionale hanno partecipato ad una partita per inaugurare il nuovo stadio di Grozny, Cecenia. In campo anche il presidente Kadyrov. Quando il calcio non è sport ma propaganda. Sull'argomento abbiamo deciso di raccogliere le opinioni dei lettori. Vota il nostro sondaggio