Primo Piano

25/11/2010 - 

Ci siamo

Domani Osservatorio Balcani e Caucaso, festeggerà il suo compleanno. Dieci anni di lavoro intenso, dieci anni in cui siamo cresciuti, cambiati, maturati, dieci anni trascorsi a raccontare l'Europa allargata.

Nel pomeriggio ci ritroveremo presso il municipio di Rovereto, per un incontro pubblico. Un luogo simbolico, non solo perché Rovereto è “città della pace”, ma anche perché sottolinea come di questa avventura decennale i protagonisti sono stati proprio i territori locali. Che non si sono chiusi su se stessi, ma si sono messi in relazione con l'ALTRO.

La sera la festa presso la caffetteria del MART. Sarà un momento di incontro per chi ha contribuito in questi anni ad OBC. Lettori, corrispondenti, staff, amici. Molti di noi si conoscono già, con altri sarà la prima volta. Di tante altre. Perché nonostante il nostro viso virtuale, la nostra voglia di conoscere sempre più i Balcani e il Caucaso rimane più reale che mai.

Tutto sulla giornata del 27 novembre

19/11/2010 - 

Diritti

A Belgrado e in altre capitali dell'est Europa li incroci spesso ai semafori. Chiedono due spiccioli o una sigaretta. A volte sono allegri, altre aggressivi. Sono i bambini di strada, il loro diritto all'infanzia del tutto precluso. Save the Children insieme ad alcune Ong locali se ne occupa da anni in Serbia e Bosnia Erzegovina. Un nostro approfondimento.

Altri diritti violati sono quelli di molte donne in Ossezia del Sud. Irina Janovskaja è direttrice di “Giornalisti per i diritti umani”, Ong che dedica particolare attenzione proprio a loro. OBC l'ha intervistata per parlare di libertà di stampa e di impegno sociale in quest'area gravemente colpita dal conflitto dell'agosto 2008 tra Georgia e Russia.

La guerra non è mai portatrice di diritti. Anzi trascina dietro a sé per molti anni traumi e sofferenze. Di queste ultime si occupa all'Università di Bologna il centro di ricerca TraMe, indagando i linguaggi della memoria collettiva. E le ragioni per cui certi ricordi non si tramandano, mentre altri ritornano ossessivi. Nostra intervista a Federico Montanari, tra i fondatori del Centro.

!!! Si avvicina il festeggiamento per i dieci anni di Osservatorio Balcani e Caucaso. Siete tutti invitati!

11/11/2010 - 

Bazar

Il loro nome è scritto in modi differenti e con alfabeti differenti: bazar, čaršija, çarshija, çarşı … Il significato è però lo stesso: luogo di incontro e di scambio, retaggio del passato ottomano dei Balcani.

Osservatorio Balcani e Caucaso ha girato l'intera regione per scoprire dove questi cuori pulsano ancora, dove sono stati invece cancellati dall'industrializzazione, dove sono ancora qualcosa in più che mera meta turistica.

Da oggi un nuovo dossier di OBC nell'ambito del programma SeeNet. Non solo per riscoprire luoghi spesso poco conosciuti e affascinanti, ma anche per osservare, da un punto di vista del tutto particolare, le società dei Balcani.

29/10/2010 - 

E' qui la festa!

In treno, in auto, a piedi, in pullman. Non importa come, ma tra un mese vi aspettiamo a Rovereto. Dopo una serie di eventi in varie città italiane, sabato 27 novembre 2010 festeggeremo i nostri primi 10 anni.

Alle 17.00 | Incontro pubblico | Municipio
Alle 21.30 | Festa/Concerto con la Maxmaber Orchestra e DJ Boris | Caffetteria del MART

Una vera e propria festa di compleanno. Un'occasione per incontrare chi in questi anni ha contribuito alla crescita di OBC: lo staff, i corrispondenti, i lettori, gli amici, i sostenitori. A breve sul portale altri dettagli: gli ospiti, il programma, come arrivare, dove dormire. Non mancate!

21/10/2010 - 

Cecenia

Un tempo sotto i riflettori internazionali per via della guerra, oggi la Cecenia è quasi dimenticata. Nei giorni scorsi la cronaca l’ha riportata alla ribalta ma solo per pochi attimi, il tempo che la notizia dell’attentato al parlamento di Grozny finisse inghiottita dai titoli delle altre notizie. Dell’attentato non si è saputo molto e probabilmente non si saprà altro.

Si sa invece che nella Cecenia di Kadyrov le donne vengono aggredite per la strada se non indossano il velo. Lo denuncia in un reportage Tanya Lokshina, nota attivista russa per i diritti umani, secondo la quale gli aggressori godono dell’appoggio delle autorità.

Di Cecenia infine si è parlato il 16 ottobre scorso a Chieti, durante la cerimonia di assegnazione del premio giornalistico Antonio Russo, dove Osservatorio ha ricevuto il premio per la sezione internet. Antonio Russo era un reporter di Radio radicale misteriosamente ucciso nell’ottobre 2000, mentre stava indagando sui crimini compiuti dall’esercito russo durante la seconda guerra cecena. Nella sezione del nostro portale dedicata al premio abbiamo pubblicato alcuni contenuti video che ricordano la sua storia.

Nuovo appuntamento per il nostro decennale. Oggi 22 ottobre siamo a Torino con il Circolo dei Lettori per la serata LINGUE, PATRIMONIO D'EUROPA. VIAGGIO IN ALBANIA. Apre l'incontro il nostro documentario "Bocca, occhi, orecchie. Un viaggio nelle alpi albanesi". Insieme a noi il sociologo Rando Devole e il linguista Gianni Belluscio. Vi aspettiamo

15/10/2010 - 

Italia-Serbia

L'uomo nero. Le bestie. Ma non i serbi. I fatti di Genova, avvenuti a pochi giorni dagli scontri al Gay Pride di Belgrado, hanno scosso le opinioni pubbliche nel nostro Paese e in Serbia. Ma questa volta, a differenza del passato, l'impressione è che si sia riusciti a non cadere in facili generalizzazioni.

Quanto è accaduto allo stadio Marassi infatti non è solo conseguenza di tifoserie violente e fuori controllo. C'è di più. Per spiegare quanto accaduto occorre guardare alla situazione politica attuale in Serbia e alla sua storia degli ultimi vent'anni.

Lo abbiamo fatto con due editoriali, uno da Belgrado, a firma di Petra Tadić, e uno del nostro direttore di testata Luka Zanoni. Con alcune certezze: la Serbia non è quello che abbiamo visto a Genova; questi fatti di cronaca vanno presi sul serio, senza sottovalutarli; occorre aiutare Belgrado, non certo attraverso un nuovo isolamento, ad affrontare il proprio tragico e ancor recente passato.

08/10/2010 - 

5, 7, 10

5 è il giorno dell'ottobre 2000 che segna la caduta del regime di Slobodan Milošević. A dieci anni di distanza ricordi tanti, nessun rimpianto e voglia di guardare al futuro. Un commento e un reportage da Belgrado.

7 ottobre 2006. Quattro anni fa l'assassinio di Anna Politkovskaja. Esecutori e mandanti rimangono ancora impuniti. La nostra corrispondente Majnat Kurbanova, collega di Anna alla Novaja Gazeta, la ricorda nel giorno di quest'anniversario.

10 ottobre: prossima domenica. Di nuovo Belgrado. La popolazione LGBT della Serbia cercherà di organizzare l’ennesimo Gay pride. Quello di nove anni fa fu battezzato “Il massacro pride” per la violenza subita dai manifestanti. Quello dell’anno scorso fu sospeso all’ultimo momento per motivi di sicurezza. Forse quest’anno per Belgrado è la volta buona.

Premio giornalistico Antonio Russo: Osservatorio Balcani e Caucaso ha vinto la sezione internet del Premio Antonio Russo 2010. Vorremmo condividere idealmente questo riconoscimento con tutti voi lettori, che ci accompagnate ormai da anni con la vostra attenzione, le vostre critiche, la vostra passione per i Balcani e per il Caucaso.

01/10/2010 - 

B day

Domenica 3 ottobre in Bosnia Erzegovina si vota per le politiche. Sarà il giorno della Bosnia? Sarà il giorno in cui i cittadini, attraverso il voto, riusciranno a dare un segnale per far uscire il Paese dal pesante stallo attuale? Partendo dall'affluenza alle urne, drammaticamente bassa nelle ultime tornate elettorali?

Tutti i rappresentanti dei principali partiti in lizza ostentano ottimismo. Sono in molti che hanno dichiarato alla nostra corrispondente Eldina Pleho di essere soddisfatti della partecipazione ai comizi e alle campagne elettorali dei bosniaci, e di credere in un buon risultato.

In queste settimane abbiamo pubblicato vari approfondimenti sul voto in Bosnia Erzegovina. Tra questi anche un reportage sulla capitale Sarajevo a pochi giorni dal voto. Un cortocircuito passato-presente tra kermesse politiche, tassisti saggi e giovani pazzi.

23/09/2010 - 

Stelle

Sono tante, gialle, su un azzurro intenso e puntellano le pubblicazioni di questa settimana. Sono le stelle dell'Europa. Hanno una luminescenza contraddittoria: alcune volte brillano e attraggono, altre invece sono opache e simbolo di un vero e proprio incubo.

Come quello di Mussah Khan, il giovane migrante afghano. Lo stiamo seguendo ormai da settimane nel suo viaggio: è ora arrivato alle porte dell'Unione, riesce ad attraversare il fiume Evros, che segna il confine tra Turchia e Grecia. Ma molti altri migranti non ce la fanno e spariscono per sempre nelle acque torbide di quella che sembra ormai diventata la porta principale per l'Europa.

Abbiamo inoltre scritto delle prospettive di integrazione Ue del Caucaso del sud, attraverso il punto di vista di giornalisti ed analisti della regione. Poi abbiamo raccontato di una Bosnia che, divisa, guarda a Bruxelles. Poco distante c'è invece chi a quest'Europa, crede sempre meno: in Macedonia crollo nei sondaggi dei favorevoli all'integrazione. Infine la poesia di Abdullah Sidran raccontata per noi da Piero del Giudice: “È la capacità di narrare la Storia nel quotidiano, di assumere le due dimensioni e ottenere suggestioni vitali da entrambe ciò che rende originale, nuova, potente, questa poesia d’Europa”.

OBC in trasferta! Domani, sabato 25 settembre, Osservatorio Balcani e Caucaso parteciperà all'iniziativa MALE[DETTE] GUERRE a Mori (TN); venerdì 1° ottobre invece l'appuntamento è a Ferrara alla festa di Internazionale, dove presenteremo la mostra fotografica "Northern Caucasus". Lo stesso giorno, la sera, promuoviamo a Brescia l'evento "La cooperazione tra comunità locali. Dall'esperienza dei Balcani alle sfide del presente".

17/09/2010 - 

Svolte

La Serbia ha definitivamente rinunciato, anche nella sua retorica ufficiale, al Kosovo? La Turchia ha fatto un passo importante di democratizzazione lasciandosi alle spalle alcune delle conseguenze del golpe militare degli anni '80 che ancora la condizionano?

Due i fatti su cui ci siamo concentrati questa settimana. Innanzitutto la votazione all'unanimità presso l'Assemblea generale dell'Onu di una risoluzione sul Kosovo presentata congiuntamente - dopo lunghe negoziazioni - da Serbia e Unione europea. Per Petra Tadić, nostra corrispondente da Belgrado, aprirà una nuova fase nella regione. Tatjana Lazarević invece, dalla città divisa di Mitrovica, racconta della confusione che regna tra i cittadini serbi del Kosovo sulla mossa di Belgrado.

In Turchia, lo scorso 12 settembre, è stata approvata tramite referendum una riforma costituzionale voluta dall'attuale partito al governo, l'AKP. Si apre una nuova fase negli equilibri di potere nel Paese e il ruolo dei militari sembra uscirne ridimensionato. L'Ue plaude ma intanto la Corte di Strasburgo condanna la Turchia per non aver protetto la vita del giornalista Hrant Dink, assassinato nel 2007.

THE ECONOMIST: “Il miglior sito web in lingua italiana su Balcani e Caucaso, dai contenuti appassionanti”, ha scritto di noi Tim Judah dalle pagine web del settimanale britannico. Un giudizio lusinghiero che ci preme condividere con voi lettori, che ci seguite ormai da molti anni. Grazie a tutti