La città, divisa dalla guerra in una parte occidentale croata e una orientale musulmana, ritorna unita dopo la decisione dell'Alto Rappresentante Ashdown, anche se il sistema elettorale locale manterrà la divisione (etnica) in sei circoscrizioni.
La debolezza dei politici serbi nel formare il governo è usata dai potenti della finanza, i quali senza ritegno più che mai cercano di avere un'influenza politica
In Kossovo è quanto mai acceso il dibattito su eventuali modifiche da apporre alla Cornice costituzionale che definisce i rapporti tra UNMIK ed autorità kossovare.
La Bulgaria rimane ancora sospesa a mezz'aria tra USA e UE, con un governo sempre più traballante: le presidenziali americane non mancheranno di avere importanti conseguenze per il paese balcanico. Una traduzione di Notizie Est.
Per gli Europei, la consegna all'Aja del generale Ante Gotovina resta condizione indispensabile per la adesione all'Unione. Gli Stati Uniti sono invece più interessati all'invio di truppe di Zagabria in Iraq. Il nuovo governo fa rotta su Washington
La recente proposta di creare delle regioni etniche in Montenegro ha causato parecchie polemiche. Mentre la contemporanea ed effimera comparsa di un fantomatico sito del sedicente esercito albanese ha scatenato il panico nel paese
La Macedonia termina il 2003 con un record: il più alto numero di disoccupati nella storia dello stato. Gli analisti ritengono che sia stato un anno difficile, ma anche che il 2004 sarà tale. In aumento: povertà, corruzione e sfiducia nelle istituzioni
Alcune ulteriori prese di posizione nel dibattito sulla possibile modifica degli accordi di Dayton tratte dalla stampa bosniaca: una intervista all'Alto Rappresentante Ashdown e una al vicepresidente del DNS, Mirko Banjac. Di Mirsad Sinanovic (Ljiljan, Sarajevo), 9-16 gennaio 2004, traduzione di Martin Fontasch e di V.V. (Nezavisne Novine, Banja Luka), 17 gennaio 2004, traduzione di Nicole Corritore.
Esattamente un anno fa sono iniziati i negoziati tra l'Albania e l'UE sul processo di associazione, a che punto siamo? Un approfondimento di Agelo Saso per Rainews 24
Confusione e silenzio sembrano regnare tra le fila dell'opposizione di centro-sinistra, divisa tra tatticismi e spinte verso il rinnovamento. Le uniche voci critiche al governo Sanader per ora provengono dalla estrema destra.
La Bosnia Erzegovina dopo Dayton: la posta in gioco sotto il profilo costituzionale e oltre. Questo il titolo del contributo inviatoci dal direttore del Forum per le Alternative Democratiche che interviene sul dibattito avviato dal documento ESI.
Nonostante le trattative sulla formazione del nuovo governo della Serbia siano entrate in una difficile crisi, tutti i partiti che discutono sul governo sono più inclini ad un compromesso piuttosto che a nuove elezioni.
Una città simbolo, divisa dalla pulizia etnica, la cui riunificazione è una delle priorità dell'Alto Rappresentante Ashdown. La proposta internazionale, però, che mantiene 6 distinti collegi elettorali, non piace ai Croati, che convocano un referendum.
La stampa bosniaca ha ampiamente ripreso il dibattito relativo ad una possibile modifica degli accordi di Dayton, stimolato dalla pubblicazione del documento Esi "Making Federalism Work". Il sarajevese Dani ha raccolto voci di politici e amministratori. Da "Dani" Sarajevo, 16 gennaio 2004, traduzione a cura di Nicole Corritore.
Le reazioni in Bulgaria all'attentato nel quale hanno perso la vita cinque soldati bulgari. Chiesta una commissione d'inchiesta parlamentare anche se nessun partito in Parlamento si è pronunciato per il ritiro delle truppe.
Prime reazioni in Bosnia Erzegovina da parte del mondo dell'informazione e del Parlamento della Federazione alla trasmissione Rai "Ballarò" sul terrorismo islamico nel Paese.
Si moltiplicano le richieste di modifica dell'assetto istituzionale della Bosnia Erzegovina. Un autorevole centro studi europeo avanza la propria proposta. Un nostro commento
Quali sono le reazioni dei rappresentati del Montenegro e della Unione statale dopo le elezioni in Serbia e la vittoria dei radicali? Ne fa una rassegna in questo articolo la nostra corrispondente da Podgorica
Nel 2004 la Romania dovrà chiudere i capitoli negoziali ancora aperti se vuole aspirare ad entrare nell'Unione nel 2007. Ma le riforme procedono con lentezza e, nonostante il forte desiderio dei cittadini romeni di farne parte, l'UE resta ancora lontana.
Il neo primo ministro compie passi importanti nei confronti delle minoranze serba e italiana. Nelle prossime settimane sarà possibile valutare se Sanader ha davvero riformato l'Hdz o se è la debolezza del nuovo esecutivo a motivare queste aperture.
Un commento alle recenti elezioni politiche svoltesi in Serbia a cura di Predrag Matvejevic. L'articolo è stato pubblicato su Il Piccolo di Trieste e sul quotidiano belgradese Danas. Matvejevic lo ha poi inviato anche all'Osservatorio sui Balcani.
Le destre vittoriose alle ultime tornate elettorali (HDZ in Croazia e SRS in Serbia) possono mettere in pericolo il percorso di normalizzazione avviato tra i due Paesi? Dalla Croazia, una analisi del voto recente e dei suoi possibili effetti.
Vuoti istituzionali, non definita divisione dei poteri, crimini irrisolti: la Serbia non si è mossa di molto nei tre anni successivi alla caduta di Milošević. Un commento
Concluso a Ginevra il Summit mondiale sulla società dell'informazione. Il governo italiano aderisce al Fondo Undp per le tecnologie di informazione per lo sviluppo con risorse della Cooperazione. Interventi contrastanti di Macedonia e Serbia-Montenegro
Nonostante la riuscita della destra radicale, i partiti del blocco democratico dopo le elezioni parlamentari avranno la possibilità di formare il governo e di continuare le riforme interrotte un anno fa.
Presentiamo i risultati non definitivi delle elezioni politiche serbe del 28 dicembre 2003. La commissione per le elezioni avrà tempo fino al 1° gennaio del nuovo anno per pubblicare i risultati definitivi.
Anche i serbi del Kossovo hanno votato per le elezioni parlamentari ed il Partito radicale ha ottenuto la maggioranza delle preferenze. I rappresentanti albanesi hanno contestato la legittimità del tenere elezioni sul suolo kossovaro.