Decine di migliaia di cittadini italiani ed europei hanno preso parte ad azioni di solidarietà rivolte alle popolazioni civili durante le guerre nei Balcani. Alcuni di loro persero la vita. Tra questi Moreno Locatelli, ricordato domani a Sarajevo. Osservatorio Balcani e Caucaso lancia ora un progetto per esplorare e non far dimenticare quello straordinario impegno per la pace
La ragazza che corre. E' il titolo con cui diventerà famosa una foto che Mario Boccia, fotoreporter e giornalista, scattò il 30 settembre del 1993. A Sarajevo sotto assedio da 17 mesi, un giorno qualsiasi sotto i bombardamenti e il tiro dei cecchini. Il racconto di Mario, vent'anni dopo
Sono ormai centinaia i profughi siriani che attraversano le frontiere della Bulgaria in fuga dalla guerra. Circa 500 sono stati sistemati nel “centro di transito” di Pastrogor, nei pressi del confine con Grecia e Turchia. In questo reportage abbiamo raccolto alcune loro storie e cercato di capire le condizioni in cui vivono
Arrivare a Sarajevo, per contribuire alla pace in Bosnia Erzegovina e ribadire l'importanza di interventi di diplomazia popolare e di interposizione nonviolenta. E' l'obiettivo di oltre duemila pacifisti, italiani e stranieri, che nell'agosto del 1993 partecipano all'iniziativa "Mir Sada - Pace ora". La ricostruzione di Nicole Corritore, che a quell'iniziativa partecipò
Perché sul mercato editoriale balcanico tirano solo le riviste che parlano di armi? E perché il ministero all'Educazione in Croazia consiglia la lettura di un periodico di storia militare? Alcune riflessioni sul tema pace, guerra e riconciliazione
All'inizio della guerra in Bosnia Erzegovina, a Mostar i nazionalisti distrussero la statua di Aleksa Šantić, poeta della convivenza. Alcune settimane fa il suo volto bronzeo è riemerso dalle acque della Neretva
L’11 luglio a Srebrenica c’erano anche nove persone venute in bicicletta da Belgrado per esprimere solidarietà con le vittime del genocidio. Due partecipanti all’iniziativa, un serbo e un italiano, raccontano a Osservatorio il senso di questo viaggio
L’entusiasmo di Belgrado per il raggiungimento dell’Accordo di Bruxelles, la cui applicazione dovrebbe servire per ottenere la data di avvio dei negoziati di adesione della Serbia all’UE, forse già il prossimo 28 giugno, si scontra con i malumori e l’opposizione dei serbi del Kosovo.
Con l’intesa raggiunta ieri a Bruxelles tra il premier serbo Ivica Dačić e quello kosovaro Hashim Thaçi, si apre un nuovo capitolo nelle relazioni tra Belgrado e Pristina. La storica svolta potrebbe portare alla Serbia la data di avvio dei negoziati con l’UE già il prossimo 28 giugno
Amici e familiari hanno posto una stele nel luogo della strage dei tre pacifisti italiani Guido Puletti, Sergio Lana e Fabio Moreni, uccisi il 29 maggio di venti anni fa mentre portavano aiuti alla popolazione bosniaca
L'accordo raggiunto venerdì tra Serbia e Kosovo è un passo fondamentale. Per la Serbia, perché cade il principale ostacolo all'integrazione europea, per il Kosovo, che può concentrarsi sulla qualità delle proprie istituzioni e per l'Ue, che segna un importante successo. Il commento di Andrea Lorenzo Capussela
Con la firma lo scorso venerdì dello storico accordo tra Belgrado e Pristina si apre un nuovo capitolo delle relazioni tra Serbia e Kosovo. E la Serbia otterrà la data di avvio dei negoziati con l’Ue il prossimo giugno
Le celebrazioni del Newroz quest'anno segnano la speranza di una pace duratura, che metta fine al conflitto armato tra il PKK e lo stato turco. Abdullah Öcalan, ha chiesto la deposizione delle armi e l'inizio di una nuova era, fatta di lotta politica di stampo democratico. Un reportage OBC
Un paesaggio incantato, un uomo dall'aspetto burbero, ma con un animo d'artista, e un villaggio ecosostenibile che risuona di musica jazz. Il racconto di un viaggio a Zelenkovac, in Bosnia Erzegovina
Dallo scorso dicembre Nataša Kandić ha passato il testimone, non è più direttrice del Centro per il diritto umanitario (FHP). Il bilancio e alcune memorie della sua lunga esperienza di attivista per i diritti umani
Turchia e Israele hanno congelato le relazioni bilaterali nel 2010, in seguito all'attacco alla Mavi Marmara, e dopo un progressivo peggioramento dei rapporti. Il dialogo tra i due paesi, sostiene però Gallia Lindenstrauss, ricercatrice presso l’Institute for National Security Studies di Tel Aviv, non si è mai interrotto, e potrebbe portare presto ad una normalizzazione. Nostra intervista
Nel gennaio del 1994 Marco Luchetta, Dario D'Angelo e Alessandro Ota vengono uccisi a Mostar da una granata. I tre inviati RAI dovevano realizzare uno speciale sui bambini vittime della guerra in ex-Jugoslavia. Un'intervista a Daniela Schifani, moglie di Marco
Il 27 gennaio la giornata della memoria. Pubblichiamo il ricordo della scomparsa degli ebrei sarajevesi attraverso le pagine del racconto di Ivo Andrić, Buffet Titanik
Non si è trattato di un incontro storico ma sicuramente di un evento di grande importanza, che ha avuto il merito di scongelare i rapporti tra Serbia e Croazia dopo sei mesi di “guerra fredda”
L’allargamento dell’Unione europea pareva non interessare più a nessuno. Non l’aveva menzionato nemmeno Barroso nel suo ultimo discorso all’Unione il 12 settembre. Senza dubbio, in un momento di crisi come quello che viviamo non è facile alzare lo sguardo.
A Sarajevo un nuovo spazio, dedicato alla memoria di Srebrenica, vive grazie a finanziamenti turchi. Con poco sostegno delle istituzioni locali. L'arte, la memoria e la cooperazione in quest'intervista a Ivica Pandžić, portavoce dell'associazione che gestisce la galleria-memoriale "11/07/95"
La reazione di gruppi di veterani a un documentario di Svetlana Broz, e l'aggressione di una giornalista a Ljubuški, sollevano domande sullo stato della libertà di informazione in Bosnia Erzegovina
L'Armenia è isolata geograficamente. L'Iran è isolato politicamente. Facendo di necessità virtù, i due Paesi stanno aumentando le relazioni bilaterali. Lo sviluppo dello snodo armeno-iraniano nell'asse Mosca-Yerevan-Teheran e nel contesto regionale
I pescecani di guerra, gli approfittatori, in Bosnia sarebbero già pronti a riprendere il loro lavoro. La sesta e ultima puntata del reportage di Michele Nardelli in ex Jugoslavia: una conclusione amara
“Marš Mira” è un percorso della durata di tre giorni e della lunghezza di circa 110 chilometri, da Nežuk a Potočari, in Bosnia orientale, su un tracciato simile a quello intrapreso da migliaia di persone in fuga da Srebrenica l’11 luglio del ’95. Il resoconto di un partecipante all'edizione di quest'anno
Potočari, Srebrenica. Luoghi della memoria che interrogano l'Europa, obbligando a non distogliere lo sguardo. La visita al Memoriale durante un venerdì di preghiera: la quinta puntata del reportage di Michele Nardelli
I continui attentati in Daghestan lo hanno fatto passare inosservato. I rappresentanti delle due fazioni religiose in lotta, sufiti e salafiti, si sono seduti al tavolo dei negoziati. Per OBC il commento di Irina Gordienko, inviata speciale di "Novaja Gazeta"
Una delegazione del Parlamento europeo si è recata in Armenia per parlare dei nuovi accordi di associazione con l'UE. Ma a Yerevan, il tema numero uno resta sempre il Karabakh. Il racconto di Paolo Bergamaschi, Consigliere per gli Affari esteri del Parlamento europeo
I media di tutto il mondo sono tornati a Sarajevo per ricordare quanto avvenuto 20 anni fa nel cuore dell'Europa. La capitale bosniaca commemora i propri morti e inaugura un importante museo virtuale dell'assedio. Ma è il presente a reclamare attenzione