La giustizia austriaca ha respinto la richiesta di estradizione presentata dalla Serbia per Jovan Divjak, trattenuto a Vienna dal 3 marzo scorso. L'ex generale dell'esercito bosniaco ha potuto fare ritorno a casa, accolto da una Sarajevo in festa
Con l’arresto e la consegna al Tribunale dell’Aja di Goran Hadžić si chiude con la guerra in ex Jugoslavia. Così commentano i media croati la cattura dell’ultimo dei latitanti. Soddisfazione in Croazia, soprattutto da parte delle famiglie delle vittime di Vukovar
Con l'arresto di Goran Hadžić, avvenuto mercoledì 20 luglio alle ore 8.24 a Fruška Gora, in Vojvodina, si chiude il capitolo della collaborazione tra la Serbia e il Tribunale internazionale dell'Aja per i crimini in ex Jugoslavia. Con l'arresto dell'ultimo dei latitanti cade anche l'ostacolo maggiore per il cammino della Serbia verso l'Ue. Ora Belgrado aspetta che Bruxelles dia il via libera per lo status di paese candidato. Un commento
Lo Stato olandese è stato condannato per non aver protetto alcuni civili che, nel luglio del '95, dopo l'ingresso delle truppe serbo bosniache a Srebrenica, avevano cercato rifugio presso la base dei caschi blu. È la fine dell'immunità per i peace keepers. Note a margine della sentenza
Senza una posizione comune dell'UE sullo status del Kosovo, i magistrati Eulex sono posti di fronte a molte sfide e a qualche paradosso: ogni singolo giudice, ad esempio, deve scegliere se applicare o meno le leggi approvate a Pristina. Un'intervista con Dragomir Yordanov, magistrato bulgaro, che ha lavorato in Eulex dallo spiegamento della missione alla primavera 2011
Anvar Sharipov, un cittadino russo proveniente dal Daghestan, ha da poco ottenuto lo status di rifugiato. La sua dovrebbe essere una storia scontata, ma purtroppo non lo è affatto. Al contrario, la vicenda di Sharipov evidenzia importanti carenze nella tutela del diritto d'asilo in Italia
L'entusiasmo per l'arresto di Ratko Mladić ha generato un clima da missione compiuta riguardo alla giustizia per i crimini commessi negli anni '90. Sono ancora molti però i procedimenti in corso, sia all'Aja che presso le Corti locali, e molti i casi ancora da indagare. In attesa di percorsi alternativi, la giustizia dei tribunali rappresenta per le vittime l'unica possibilità di ottenere una riparazione
Si è concluso una settimana fa con condanne pesanti il processo ai tre ceceni accusati dell'omicidio di Umar Israilov, ex-guardia del corpo di Ramzan Kadyrov, ucciso a Vienna nel gennaio 2009 dopo aver denunciato il presidente ceceno alla corte di Strasburgo
Un po’ più vecchio ma con lo stesso piglio arrogante di un tempo. “Io sono il generale Ratko Mladić, tutto il mondo sa chi sono!”. Dopo l'arresto del 26 maggio scorso, l’ex generale accusato di genocidio si è presentato oggi davanti ai giudici dell’Aja per la prima udienza. La cronaca dall'aula del tribunale
Rustam Machmudov, accusato di essere l'esecutore materiale dell'omicidio di Anna Politkovskaja, è stato arrestato ieri in Cecenia presso l'abitazione dei suoi genitori. Sono però in molti a dubitare che questo porterà all'individuazione dei mandanti dell'omicidio
L'arresto di Mladić, le reazioni dei media, il percorso di riconciliazione nei Balcani. L'opinione di un familiare delle vittime di Srebrenica nel giorno dell'estradizione del generale serbo bosniaco all'Aja
Ora che Ratko Mladić è stato arrestato ed estradato all'Aja si tratta di fare i conti col passato. Che la Serbia non ha ancora avuto il coraggio d'affrontare. Un'intervista a Nataša Kandić, direttrice del Centro per il diritto umanitario di Belgrado
Giornalisti e analisti dei principali quotidiani, settimanali e emittenti della Serbia. Li abbiamo incontrati per chiedere loro che ne pensano di questi giorni del dopo-Mladić. Nei quali si rischia di parlare di più di fragole che dei crimini commessi dall'ex generale serbo
Non è importante che l’arresto di Mladić fosse una condizione internazionale per la Serbia. Belgrado dovrà aspettare ancora parecchio prima di entrare nell’Unione europea. È importante che l’arresto di Mladić apra la strada della riconciliazione e che ci si possa guardare di nuovo negli occhi. Un commento
Ieri sera a Belgrado la manifestazione di sostegno a Ratko Mladić organizzata dal Partito radicale serbo. Incidenti per le strade, una trentina di feriti e 180 fermati. Le dichiarazioni del figlio Darko e le proteste contro il presidente Tadić
Voci pacate, stanche e quasi spezzate. Sono le voci che provengono dalle associazioni delle donne bosniache che in questi anni hanno continuato a lottare per la verità e la giustizia per i crimini degli anni '90. I commenti alla notizia dell'arresto di Ratko Mladić
La giustizia dell'Aja e i nuovi strumenti per affrontare il passato quali la REKOM o il Tribunale delle Donne. Un commento da Sarajevo alla notizia dell'arresto di Ratko Mladić
La mediocre biografia di Ratko Mladić, la spossante attesa delle vittime dei suoi crimini, le prospettive del processo all'Aja. Riceviamo e volentieri pubblichiamo il commento di Luca Leone, autore e editore della Infinito Edizioni
L'arresto di Mladić apre una pagina nuova per la Serbia e per l'intera regione. Nel ventennale dell'inizio della dissoluzione della Jugoslavia, il segnale che la lunga transizione dell'ex Paese socialista è arrivata a termine. Dopo migliaia di vittime. Nostro commento
Il capo militare dei serbo bosniaci era stato formalmente incriminato dal Tribunale dell'Aja già nel luglio 1995. Nostra scheda sui capi d'imputazione di cui Mladić deve rispondere di fronte ai giudici internazionali
Una condanna inaccettabile. E' così che la maggior parte dei cittadini della Croazia vive la sentenza di condanna di Gotovina e Markač davanti al Tribunale dell’Aja. Le proteste di piazza si scagliano contro l’Unione europea e dimenticano le colpe del regime di Tuđman
Tudor Chiuariu, ex ministro della Giustizia e ora portavoce del Partito Nazionale Liberale, è oggi uno dei maggiori critici della gestione del sistema giudiziario da parte dell'attuale esecutivo. OBC l'ha intervistato sui temi caldi della giustizia in Romania
Numerose indagini per corruzione avviate da giudici internazionali in Bosnia Erzegovina non sono approdate a nulla. La debolezza delle ipotesi accusatorie e una scarsa conoscenza della legislazione locale tra le ragioni dei fallimenti. L'esperienza bosniaca è stata poi trasferita al Kosovo. Il nostro approfondimento
Jovan Divjak è stato rilasciato su cauzione nel pomeriggio di ieri e si troverebbe ora nella residenza dell'ambasciatore di Bosnia Erzegovina a Vienna. Resterà in Austria fino alla conclusione del procedimento che lo riguarda. Un ritratto del generale in pensione, una riflessione sul lato oscuro della guerra bosniaca
Dopo l'arresto di Jovan Divjak, avvenuto in Austria giovedì 3 marzo, si sono moltiplicate le reazioni e le manifestazioni di sostegno all'ex generale bosniaco. Due le petizioni per la sua liberazione, in Italia e in Bosnia Erzegovina. Riprendiamo il commento di Paolo Rumiz scritto per il Piccolo di Trieste
L'ex generale dell'esercito bosniaco è stato fermato dalla polizia austriaca a Vienna mentre si stava recando in Italia per partecipare ad un incontro. Le reazioni a Sarajevo e in Italia
I giudici del Tribunale Penale Internazionale dell'Aja hanno condannato a 27 anni di reclusione l'ex capo della polizia serba Vlastimir Đorđević, giudicato colpevole di tutti i capi d'accusa emessi contro di lui, compresa la responsabilità per l'uccisione di oltre 700 civili di etnia albanese durante il conflitto della fine degli anni Novanta in Kosovo
Dopo che lo scorso dicembre il premier montenegrino Milo Ðukanović ha dato le dimissioni, i media ipotizzano la riapertura del processo a suo carico, per contrabbando di sigarette, avviato dalla procura di Bari. Possibilità che l'ex premier e il suo legale escludono categoricamente
Anvar è un uomo di 35 anni. È stato fermato il sei gennaio scorso, senza documenti, alla stazione di Venezia Mestre e subito trasferito al Centro di Identificazione ed Espulsione di Gradisca, in provincia di Gorizia. A prima vista un caso come tanti di immigrazione illegale. A prima vista