Il 4 febbraio scorso, all'alba, sono stati arrestati dalla polizia numerosi membri di un gruppo ultras del Partizan Belgrado, tra cui Veljko Belivuk, che ne era a capo. Il giorno successivo è stata formalmente avviata un'inchiesta nei loro confronti: sono accusati di essere coinvolti in numerose attività criminali tra cui perlomeno tre omicidi.
Un grande giornalista, ma prima ancora una grande persona. All’inizio degli anni ‘90, non condividendo la politica nazionalista di Milošević, assieme ad altri colleghi è stato obbligato a lasciare Radio Beograd per cui lavorava. Per 30 anni corrispondente Ansa da Belgrado, collaboratore di Radio Popolare. È morto sabato 30 gennaio
Tredici anni dopo la separazione del Kosovo dalla Serbia, i due paesi restano bloccati nel reciproco non riconoscimento, con effetti deleteri per entrambi. Secondo un recente rapporto dell'International Crisis Group le due parti devono andare oltre i dettagli tecnici dei negoziati per affrontare le questioni principali nella loro relazione: l’indipendenza di Pristina e l’influenza di Belgrado sulla minoranza serba del Kosovo.
Non potevo crederci, non volevo crederci… questa mattina la successione di messaggi su whatsapp mi è esplosa addosso. Un duro colpo, inaspettato, come la vita spesso sa fare… coglierci impreparati, all’improvviso…
Lunedì scorso Albania e Serbia hanno sottoscritto un accordo che permetterà ai loro cittadini di entrare nei due paesi con la sola carta di identità. Non avranno quindi più bisogno, come accadeva sino ad ora, del passaporto.
Stamattina, dopo complicazioni respiratorie dovute al Covid-19, è morto a Podgorica il metropolita Amfilohije, leader della Chiesa ortodossa serba in Montenegro. Figura carismatica ed estremamente controversa, ha giocato un ruolo politico attivo fino alla fine.
Le elezioni politiche in Serbia si sono tenute lo scorso 21 giugno, da allora non è ancora stato formato il nuovo governo che dovrebbe essere guidato, come indicato dal presidente Vučić, dalla stessa premier uscente Ana Brnabić.
Il 5 ottobre 2000 cadeva il regime di Slobodan Milošević. Fu un evento di portata storica che segnò la fine di un periodo buio per la Serbia e l'apertura a speranze di una nuova stagione.
Goran Paskaljević fin dal suo esordio negli anni '70 è stato una delle colonne portanti del cinema jugoslavo, riconosciuto a livello internazionale e pluripremiato. È morto venerdì scorso. Osteggiato in Serbia per le sue posizioni contro Milošević e i governi successivi, è stato molto amato dal pubblico di tutti i Balcani.
Due giorni prima dell'inizio delle esercitazioni militari annuali con Russia e Bielorussia, soprannominate "Fratellanza slava" - e già iniziate il 10 settembre in Bielorussia - la Serbia ha annunciato di aver congelato le sue attività militari per sei mesi, con "tutti i partner".
Miodrag Živković, uno dei più importanti autori di memoriali sul territorio della ex Jugoslavia, è morto a Belgrado lo scorso 31 luglio all’età di 93 anni. Nato a Leskovac, Serbia centrale, nel 1945 si trasferì adolescente a Belgrado dove, finiti gli studi, dalla metà degli anni ‘50 cominciò a partecipare ad una serie di importanti progetti per la realizzazione di memoriali dedicati alla Resistenza e alla lotta partigiana.
350 medici si sono uniti in un gruppo informale denominato “Uniti contro il Covid” e ha inviato una lettera aperta al governo serbo, prendendo fermamente le distanze dall’operato del Comitato di crisi per la lotta al Covid 19 e chiedendo inoltre che venga sostituito perché ormai "la Serbia si trova in una situazione palesemente catastrofica" dal punto di vista sanitario, con la responsabilità che ricade in buona parte sul governo.
L'incontro di martedì 7 luglio all'Eliseo tra il Presidente francese Macron e il primo ministro kosovaro Hoti era stato presentato come una "preparazione del terreno" prima del rilancio del dialogo tra Kosovo e Serbia sotto l'egida dell'Unione europea ma era guardatocon un certo scetticismo in Kosovo. Scetticismo che rimane. A Pristina ci si chiede infatti se l'Ue sarà effettivamente in grado di "riprendere il controllo" del dialogo. Inoltre in Kosovo la Francia è vista come il paese che ha le maggiori responsabilità nel bloccare la liberalizzazione dei visti Ue per il Kosovo.
Migliaia di cittadini si sono radunati ieri spontaneamente per denunciare l'irresponsabile gestione dell'epidemia Covid-19 da parte delle autorità. La polizia ha replicato in modo violento, facendo molti feriti. Belgrado ha vissuto ieri una serata di sommossa. Nuovi raduni sono previsti oggi.
L'inviato Ue per il dialogo Serbia-Kosovo Miroslav Lajčák si è recato ieri a Belgrado, all'indomani delle elezioni, dove non ha mancato di congratularsi con Aleksandar Vučić per la schiacciante vittoria.
Dopo il caso del centro geriatrico di Niš, dove decine di anziani sono risultati positivi al COVID19 – secondo la magistratura serba per responsabilità dirette del direttore - il virologo Predrag Kon, a capo della task-force di Belgrado sul coronavirus, ieri ha annunciato e poi ritirato le proprie dimissioni.
Lunedì 30 marzo le istituzioni europee hanno annunciato che stanzieranno quasi €40 milioni di euro per aiutare i Balcani Occidentali a gestire l’emergenza coronavirus.
Sono settimane molto difficili, in Italia purtroppo drammatiche, segnate a livello mondiale dalla crisi sanitaria provocata dall'epidemia di coronavirus.
Non è stato ancora confermato ufficialmente ma – secondo fonti a Bruxelles di Radio Free Europe - Miroslav Lajčák, attuale ministro degli Esteri della Slovacchia, sarebbe stato nominato emissario speciale Ue per il dialogo tra Kosovo e Serbia.
Sarà la volta buona? Dopo la proposta della Commissione UE di rivedere le procedure sull'allargamento e le parziali aperture della Francia, che lo scorso ottobre aveva bloccato l'apertura dei negoziati con Albania e Macedonia del Nord, l'UE e i paesi dei Balcani occidentali provano a reintrecciare i fili del dialogo.
Il consueto festival musicale Exit che si tiene ogni anno a luglio nell’incantevole fortezza di Petrovradin a Novi Sad, in Serbia, quest’anno ha fatto registrare il record di incassi e di indotto.
Il Dipartimento di Stato Usa ha nominato il diplomatico Matthew Palmer Rappresentante speciale per i Balcani Occidentali. “Nelle sue funzioni Palmer condurrà i nostri sforzi per rafforzare l'azione diplomatica americana in favore della pace, della stabilità e della prosperità nella regione e si concentrerà sull'integrazione dei paesi dei Balcani occidentali nelle istituzioni occidentali”, si precisa nel comunicato stampa seguito alla sua nomina. Matthew Palmer, che comunque rimane vice-Segretario di stato aggiunto per l'Europa e l'Eurasia, è già sul campo e sino al 10 settembre parteciperà a incontri e riunioni a Bruxelles, Vienna e Podgorica.
È una scoperta storica: una venere di 6000 anni fa è stata appena trovata nel sito archeologico di Vitkovo, un piccolo villaggio vicino ad Aleksandrovac, in Serbia. È alta 30 centimetri e ciò la rende la più grande statuina antropomorfa di questo tipo finora nota.
Alla fine degli anni Cinquanta Belgrado cresceva a vista d’occhio. Migliaia di persone da tutta la federazione jugoslava si trasferivano nella capitale anno dopo anno. Tra di loro c’era Sergio Turconi. Nato a Milano nel 1926, come molti altri giovani era partito per la nuova Jugoslavia socialista dopo la guerra, con l’idea di partecipare alla “costruzione dal socialismo” nel paese vicino.
Secondo quanto riportato dai media serbi, è morta ieri, 14 aprile, a Mosca dove era fuggita nel 2003, Mirjana Marković, vedova di Slobodan Milošević. Aveva 77 anni.
Dopo la Croazia e la Grecia, la Serbia è, considerando gli ultimi dieci anni, il paese con la crescita economica più lenta di tutti i Balcani. A dirlo è Vladimir Gligorov, professore presso l’Istituto di studi economici internazionali di Vienna.
Si fa sempre più forte la voglia di modifica dei confini tra Serbia e Kosovo, come possibile – seppur controversa - soluzione allo stallo diplomatico tra Belgrado e Pristina. A chiederla sono anche i rappresentanti dei comuni a maggioranza albanese della valle di Preševo, nel sud della Serbia, che ieri hanno incontrato a Pristina il presidente kosovaro Hashim Thaçi.
Il governo serbo avrebbe scelto l'azienda cinese Zijin Mining come principale “partner strategico” di RTB Bor, la più grande miniera di estrazione di rame della Serbia. Zijin Mining è, in Cina, il primo estrattore di oro e il terzo di rame. Dovrebbe acquisire il 63% delle azioni di RTB Bor, per circa 1,46 miliardi di dollari.
La situazione dei media in Serbia non è mai stata rosea. Ma una recente indagine condotta dal Balkan Investigative Reporting Network (BIRN) mette in evidenza meccanismi di controllo subdoli e altrettanto efficaci esercitati dal governo di Belgrado sui giornalisti.