I giornali croati versano allo stato tasse altissime, le più alte d'Europa. Qualcosa pare stia cambiando ma per alcuni giornali potrebbe essere troppo tardi. Tra questi anche lo storico settimanale Feral Tribune, al quale la redazione di OB esprime piena solidarietà
Soldatini fedeli, che giurano sul nome del padrone? E' questo il futuro del giornalismo albanese? Il giornalismo tra etica e ubbidienza in questo commento di Fatos Lubonja pubblicato sul quotidiano nazionale Bota shqiptare. Nostra traduzione
In Bulgaria viene chiuso il principale sito di condivisione gratutita di file su internet. Se per le autorità si tratta di una stretta nella lotta contro la pirateria, molti critici intravedono nell'operazione una nuova forma di censura
Durante lo scorso fine settimana Dejan Anastasijevic, giornalista del settimanale belgradese "Vreme" e una delle voci critiche del giornalismo serbo, è stato vittima di un attentato dinamitardo. Fortunatamente senza feriti
Apre domani con "Saturno contro" la 26a edizione del festival del cinema di Istanbul. 19 film in concorso, retrospettive e documentari. Nostra intervista ad Azize Tan, direttrice del festival. Lo stato di grazia del cinema turco
La trasformazione dei media albanesi nel rapporto tra politica e comunicazione. Dalla propaganda di regime durante gli anni del totalitarismo alla odierna tabloidizzazione informativa e mediatizzazione della politica
Oscurato per alcuni giorni in Turchia il sito YouTube. Secondo un tribunale di Istanbul offendeva Ataturk, padre della patria. Il dibattito sull'articolo 301 e il caso del serial televisivo "La valle dei lupi". La Turchia si interroga sulla libertà di espressione
Un'analisi di Radio Free Europe/Radio Liberty sui petrostati, definiti come quei paesi nei quali le risorse naturali contano per oltre il 10 per cento del PIL e il 40 per cento delle esportazioni. Le nuove élite e la libertà di stampa. Nostra traduzione
Rabbia e proteste a Yerevan dopo l'omicidio di Hrant Dink a Istanbul. Gli armeni si interrogano sulle conseguenze della morte di un uomo che si batteva contro l'odio e lavorava per il miglioramento delle relazioni turco-armene. I confini tra i due paesi sono chiusi dal 1993
Per anni la Turchia ha preferito non interrogarsi su quanto avvenuto durante gli anni della dittatura militare. Ora però alcuni film stanno sollevando la cortina calata su quel periodo, stimolando il dibattito pubblico. Una rassegna dal nostro corrispondente
Una folla imponente ha accompagnato martedì a Istanbul Hrant Dink nel suo ultimo viaggio. Assente Erdogan. L'inchiesta della polizia, tra gaffe e dubbi sulle indagini di Trabzon seguite all'omicidio Santoro. La Turchia tra società civile e forze oscure
"Scrittori in esilio", così si chiama il programma del centro PEN dell'organizzazione internazionale per la difesa dei diritti degli scrittori. La giornalista cecena Majnat Abdullaeva ritiene che la partecipazione a questo programma le abbia salvato la vita
Assassinato venerdì a Istanbul Hrant Dink, giornalista, direttore del settimanale Agos. Era un armeno di Turchia. Arrestato il presunto omicida, ma i mandanti sono da ricercare tra le "forze profonde" che operano nel paese, denunciate dallo stesso Dink. L'ultimo articolo
Il 27 maggio 2004, il caporedattore del quotidiano di opposizione Dan veniva assassinato a Podgorica. Due anni e mezzo più tardi, la giustizia ha scagionato il principale indiziato. Sul banco degli imputati non resta che lo Stato
"Drago Hedl ha dimostrato che la realizzazione del mestiere del giornalista si consegue con tenacia nella lotta all'indifferenza nei confronti della violazione dei diritti umani". Con queste parole la sezione croata del Comitato di Helsinki ha voluto premiare Drago Hedl, tra i principali giornalisti croati e nostro corrispondente. Riceviamo e volentieri pubblichiamo
Bianet (Rete di informazione indipendente, www.bianet.org) è una delle più interessanti realtà del mondo dell'informazione indipendente in Turchia, un sito internet ma non solo. Ne abbiamo parlato con Ertuğrul Kürkçü, coordinatore del progetto
Il ruolo dei media nella guerra degli anni novanta e le manipolazioni della storia messe in atto dalla politica ufficiale attraverso gli organi di informazione. Intervista a Dragan Petrovic, giornalista di lungo corso e corrispondente presso la sede Ansa di Belgrado
Il presidente croato si trova al centro di uno scandalo. L'estratto di un video di dieci anni fa, in cui Mesic sembra tenere un discorso filoustascia, viene pubblicato su internet e poi finisce in Tv. I retroscena della vicenda
La maggior parte delle cittadine bosniache non ha più sale da cinema, nonostante lo straordinario momento vissuto dall'industria cinematografica del paese, che continua a raccogliere riconoscimenti internazionali. Una panoramica della situazione da Bihac a Mostar
Secondo il direttore dell'organizzazione non governativa Mjaft ("Basta"), l'Albania sta cominciando a pagare caro un anno di governo Berisha. Gli attacchi nei confronti dei media e delle istituzioni indipendenti, il grave fardello economico. Nostra traduzione
Il film bosniaco recentemente presentato in Italia non parla solo di guerra e violenza contro le donne, ma allude a una possibile diversa declinazione dei generi e delle identità maschili e femminili. Un commento, riceviamo e volentieri pubblichiamo
Da oggi nelle sale italiane "Il segreto di Esma - Grbavica", film vincitore del festival di Berlino incentrato sulla questione della violenza contro le donne nel conflitto bosniaco. Nostra intervista alla regista, Jasmila Žbanić
Un commentatore del quotidiano albanese Gazeta Shqiptare lancia l'allarme per le condizioni in cui versa la carta stampata in Albania. E non mancano gli spunti per la soluzione della crisi. Nostra traduzione
Corruzione, ingerenze politiche, ristrettezza del mercato, scarsità delle risorse pubblicitarie: i media albanesi sono in crisi. Un commento del Direttore del dipartimento di giornalismo all'Università Aleksandër Xhuvani. Nostra traduzione
In luglio un provvedimento d'urgenza. E la maggioranza parlamentare in Serbia ha adottato alcuni emendamenti alla legge sulla radiodiffusione. Molte le voci critiche, dalle organizzazioni internazionali, alle associazioni di categoria allo stesso Presidente serbo Tadic
Paladini della trasparenza che invece erano spie. Ex ufficiali della Securitate che ora, da opinionisti, commentano quanto sta avvenendo. L'apertura degli archivi dei servizi di sicurezza sta sconvolgendo l'opinione pubblica rumena
La radio e televisione macedone arranca. Tra debiti, conflittualità tra dirigenza e lavoratori e indeterminatezza giuridica. Dalla politica si aspettano soluzioni che tardano ad arrivare. Nonostante le promesse
Estate bollente in Romania. A sedici anni dalla caduta del regime comunista, avvenuta nel 1989, si scava negli archivi di stato, sino ad ora tenuti segreti. Nel Paese si sente sempre più parlare di ''pulizia morale''