Ritirare ai cittadini di etnia serba fuggiti negli anni del conflitto (1991-95) lo status di rifugiati. Questa la richiesta fatta a Ginevra, presso l'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), dalla delegazione della Croazia. Motivazione: visti gli anni trascorsi dalla guerra, le persone fuggite allora hanno avuto tutto il tempo e il modo di scegliere dove voler vivere.
Un'escalation commerciale tra Macedonia e Kosovo ha portato di fatto al blocco del confine tra i due paesi. Ora, dopo giorni di trattative, tutto è tornato alla normalità. Ma quali i danni di questa guerra lampo?
Sono ormai centinaia i profughi siriani che attraversano le frontiere della Bulgaria in fuga dalla guerra. Circa 500 sono stati sistemati nel “centro di transito” di Pastrogor, nei pressi del confine con Grecia e Turchia. In questo reportage abbiamo raccolto alcune loro storie e cercato di capire le condizioni in cui vivono
Il governo di Bucarest invita alla prudenza rispetto ad un eventuale intervento militare occidentale nella crisi siriana, anche visti i rapporti economici del paese con paesi dell'area. Per bocca del presidente Traian Băsescu, l'establishment romeno ha però confermato solidarietà con gli alleati della Nato in caso di attacco a Damasco
Il coinvolgimento di Ankara nell'ipotesi di intervento militare contro la Siria arriva in un momento di profonda crisi per i rapporti regionali della Turchia in Medio Oriente. La politica estera turca cambia slogan, da "zero problemi con i vicini" a “preziosa solitudine”.
In Croazia l'Operazione Tempesta, che pose fine nel 1995 al controllo serbo di circa il 20% del territorio viene ricordata con due celebrazioni. Quella ufficiale, a Knin, e quella promossa dal cantante di estrema destra Thompson
Arrivare a Sarajevo, per contribuire alla pace in Bosnia Erzegovina e ribadire l'importanza di interventi di diplomazia popolare e di interposizione nonviolenta. E' l'obiettivo di oltre duemila pacifisti, italiani e stranieri, che nell'agosto del 1993 partecipano all'iniziativa "Mir Sada - Pace ora". La ricostruzione di Nicole Corritore, che a quell'iniziativa partecipò
Quando si tratta di riconoscimenti internazionali di territori contesi, considerazioni politiche ed economiche entrano in gioco, a maggior ragione se a decidere è un piccolo stato. L'altalenante politica di Vanuatu, le polemiche a San Marino
Un'indipendenza giusta, che però non ha portato né particolari vantaggi né svantaggi alla Russia, e un parallelo ritorno di simpatia nei confronti della Georgia. Questi, in sintesi, i risultati di un'indagine del centro di ricerche sociali “Levada” condotta alla vigilia del quinto anniversario della breve guerra russo-georgiana dell'agosto 2008, che portò al riconoscimento dell'indipendenza di Abkhazia e Ossezia dalla Georgia da parte di Mosca.
Perché sul mercato editoriale balcanico tirano solo le riviste che parlano di armi? E perché il ministero all'Educazione in Croazia consiglia la lettura di un periodico di storia militare? Alcune riflessioni sul tema pace, guerra e riconciliazione
Un'analisi tagliente e scomoda, tanto scomoda che ha sollevato i malumori di parte dell'opinione pubblica albanese. Fatos Lubonja si confronta con il delicato tema dei crimini di guerra e della giustizia internazionale, senza mancare di portare l'attenzione sulle responsabilità locali e le ambiguità dell'Europa
Una storia familiare incrocia quella di un paese intero, la Jugoslavia degli anni sessanta. Due ragazze come tante diventano campionesse nazionali di tennis da tavolo e il ping pong assurge a simbolo di uno stile di vita ormai passato
I paesi mediatori del conflitto in Karabakh invitano le parti ad abbassare i toni. Nel frattempo, a Yerevan ha destato molta preoccupazione la notizia di un recente accordo per la vendita di un miliardo di dollari di armamenti russi all'Azerbaijan
Lo scorso 9 luglio è stato ucciso in Daghestan il giornalista Akhmednabi Akhmednabiev. Condanna e impegno ad occuparsi delle indagini nelle dichiarazioni delle autorità, cordoglio unanime da parte delle organizzazioni di giornalisti e associazioni della società civile locale
L'11 luglio si commemora il genocidio di Srebrenica, presso il Memoriale di Potočari. Il giorno dopo, a pochi chilometri di distanza, i nazionalisti serbi commemorano le "loro vittime". Quando il negazionismo rischia di cancellare la storia
Con una breve nota, diffusa martedì 2 luglio, l'ufficio della presidente Atifete Jahjaga ha annunciato che le prossime elezioni amministrative in Kosovo si terranno domenica 3 novembre.
L'attacco omofobo in grande scala avvenuto qualche settimana fa a Tbilisi e sostenuto dal clero locale ha permesso alla chiesa ortodossa georgiana di presentarsi come baluardo contro le aperture dello stato ai "valori occidentali". Una lotta identitaria e politica che inevitabilmente si mescola ai complicati rapporti georgiani con la Russia
Gruppi della sinistra rivoluzionaria, sindacati, Ong, attori, nazionalisti, tifosi, musulmani anti-capitalisti, anarchici. Le manifestazioni dei giorni scorsi in Turchia hanno portato in piazza un caleidoscopio di voci diverse. La nostra corrispondente è andata a piazza Taksim, epicentro della proteste, per fare un ritratto del "popolo di Occupy Gezi"
In passato nei Balcani i canti epici sono stati essenziali in chiave di costruzione della nazione. E ai giorni nostri spesso spunti di controversie nazionaliste. Ma in realtà cantano una storia in comune. Un'intervista a Rigels Halili
Audio.doc ha creato una piattaforma on-line on l'obiettivo che divenga un archivio di documentazione sui campi e luoghi di internamento durante il ventennio della dittatura fascista. Tra le storie raccolte anche quella di una giovane partigiana slovena
111 anni di reclusione per i leader politici e militari croati della Herceg Bosna. Si tratta della pena complessiva a seguito della sentenza di primo grado espressa oggi dal Tribunale penale internazionale per crimini nella ex Jugoslavia (TPI).
I servizi segreti internazionali lo affermano da un po' di tempo. Mujaheddin starebbero partendo dalla Bosnia per combattere in Siria. Il settimanale bosniaco Dani ha seguito le tracce di uno di loro
Elva è una piattaforma sviluppata in Georgia che permette di ricevere facilmente informazioni da parte delle comunità locali tramite SMS. Usata con successo per mappare le esigenze lungo il confine de facto con l'Ossezia del Sud, potrebbe presto essere utilizzata anche altrove
Una recente pubblicazione ripercorre la storia e le contraddizioni dell'occupazione italiana della Jugoslavia, tra il 1941 e il 1943. Riceviamo e volentieri pubblichiamo
Due autobombe sono esplose nella giornata di sabato nella città turca di Reyhanlı a circa 20 chilometri dal confine con la Siria. Le vittime sono 46 e i feriti sono oltre un centinaio.
Nel suo contributo al dossier "Abkhazia, 20 anni dopo la guerra", Francisco Martínez condivide con i lettori di Osservatorio i materiali raccolti in una visita nella regione alla fine del 2010, tra cui interviste video a Gali, Sukhumi e Tbilisi
La vera sfida dell'accordo Pristina-Belgrado della scorsa settimana è ora la sua implementazione. Molte le voci contro il compromesso che si sono alzate in Kosovo e non solo tra la comunità serba. Ma nonostante tutto, sembra esservi la convinzione politica per andare avanti
A ormai cinque anni dal conflitto che ha visto contrapposte Russia e Georgia, le ingenti risorse destinate allo sviluppo economico dell'Ossezia del sud non hanno portato risultati tangibili. In molti se ne sono andati. Neppure gli scambi economici con la Russia sono pienamente regolamentati
Sono scesi in 20mila nelle strade di Mitrovica per dire “no” all'accordo sulla normalizzazione dei rapporti tra Belgrado e Pristina. La risposta dei serbi del Kosovo settentrionale all'intesa della settimana scorsa era prevedibile. E infatti, ieri mattina, è arrivata puntuale.