foto:  Museo Storico italiano della Guerra di Rovereto

Il progetto, sostenuto dalla Fondazione Caritro , si propone di approfondire una particolare esperienza storica di incontro tra Trentino ed Europa sud-orientale e centro-orientale. Le testimonianze della Prima guerra mondiale in Trentino risultano ricche di relazioni con persone venute da territori lontani, portatrici di diverse lingue, culture e religioni, trasferite verso il fronte italo-austriaco come soldati, lavoratori, prigionieri di guerra.
Il progetto si propone di recuperare la memoria di tali incontri allo scopo di rafforzare la consapevolezza delle opportunità e delle complessità che hanno attraversato la storia del multiculturalismo europeo.
Il progetto si focalizza in particolare sulle relazioni instaurate con i soldati bosniaci dell’esercito austro-ungarico e – agganciandosi a un precedente progetto di OBC Transeuropa – con i prigionieri di guerra degli eserciti russo, serbo e rumeno che a migliaia abitarono le vallate trentine in quegli anni. Nel complesso, il progetto intende consolidare gli approcci più aperti e inclusivi all’esperienza della Prima guerra mondiale, valorizzando contatti, connessioni ed esperienze comuni in senso transnazionale e combinando diverse scale di analisi.

 

 

Valorizzando un partenariato composto da associazioni del territorio e istituzioni storiche museali (Museo storico Italiano della Guerra, Deina Trentino, Viaggiare i Balcani), il progetto propone a studenti, al pubblico locale e ai turisti in visita in Trentino:

- Un podcast

- Una conferenza divulgativa ospitata al Museo Storico italiano della Guerra di Rovereto

- Iniziative di turismo culturale in Trentino

- Laboratori nelle scuole

- Pubblicazioni divulgative

 

Materiali

"Ziano di Fiemme, agosto 1917. Copyright Bildarchiv der Österreichischen Nationalbibliothek"
Marco Abram
15 marzo 2023

Furono migliaia i soldati bosniaci impiegati tra le fila austro-ungariche durante la Prima guerra mondiale. Un progetto ne rileva e racconta ora le tracce in Trentino


30 giugno 2022

Al Cimitero militare austro-ungarico di San Giacomo, a Bolzano, si trovano diverse tombe di soldati bosniaci, contraddistinte da una mezzaluna. Si tratta di tracce presenti in diversi cimiteri della Grande Guerra del Trentino-Alto Adige/ Südtirol, testimoni della presenza tra le file austro-ungariche di reggimenti reclutati in Bosnia Erzegovina, all’epoca ormai annessa ai territori della Corona portata da Francesco Giuseppe.

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