Quante Ucraine ci sono, una, due, nessuna, centomila? E il Donbas rappresenta un'area particolare e unica o la sua alterità rispetto al resto del paese è frutto di una prolungata e interessata opera di propaganda? Terza puntata del nostro speciale dedicato alla regione contesa

Božidar Stanišić ci invita alla scoperta di Grozdana Olujić, una delle scrittrici jugoslave più tradotte al mondo, ma ancora quasi sconosciuta in Italia e del suo libro di Izlet u nebo, "Gita in cielo" romanzo prima lodato e poi violentemente sfrondato dalla censura

Da sabato 9 marzo a domenica 17, il Bergamo Film Meeting apre un'ampia finestra sulla produzione del sud-est europeo. Nel fitto programma di proiezioni e incontri sarà inoltre presentata una retrospettiva delle opere di Metod Pevec, uno dei più rappresentativi registi del cinema della Slovenia indipendente

Tra censimenti e confini: come la minoranza italiana ha navigato le acque agitate della storia jugoslava e come oggi si stia spaccando tra Slovenia e Croazia

Domenica 3 marzo, durante la cerimonia conclusiva del carnevale di Herceg Novi, è stato bruciato un pupazzo raffigurante lo scrittore Andrej Nikolaidis. La vicenda ha suscitato forti polemiche, riattualizzando la questione del confine tra carnevale e realtà, politica e arte, satira e linguaggio d'odio

La Slovenia e l’Europa

Nel 1993 Adnan Krešmer ha sette anni e vive a Sarajevo, sotto assedio. Mentre gioca con gli amici nel cortile di casa, viene ferito gravemente alla testa da un cecchino. La disabilità provocata da quel proiettile non gli ha impedito di diventare un atleta di pallavolo seduto. Nostra intervista

Una traversata a remi da Rovigno a Zara: è quella fatta da suo padre Bepi negli anni '30, che Rosanna Turcinovich Giuricin racconta nel suo “Di questo mar che è il mondo”. Un'avventura insieme epica e intima, che apre le porte a riflessioni sui rapporti familiari, ma anche sui confini nell'alto Adriatico

In questa tesi di laurea, viene analizzata la permanenza delle norme sociali sui ruoli di genere e la loro influenza nell’ambito economico in Albania, attraverso un excursus storico dal periodo precedente al regime di Hoxha fino al periodo di transizione che ne è seguito. Riceviamo e volentieri pubblichiamo

Dopo secoli di oblio, la via della seta torna a far parlare di sé, fra progetti, remore e aspettative. Merci, persone ed energia passano lungo i corridoi che attraversano l’Asia e l’Europa

La Romania produce sempre più energia fotovoltaica anche grazie al rapido aumento dei prosumer, consumatori che rivendono l'energia in eccesso dei propri pannelli alla rete. Un processo virtuoso, ma limitato dai forti ritardi nei pagamenti e dalla cornice legale non sempre chiara

Secondo un recente studio, il discorso pubblico in Macedonia del nord è saturo di narrazioni tossiche: a diffonderle non solo partiti ed esponenti politici, ma anche i media, spesso incapaci di svolgere il proprio ruolo di filtro e garante nei confronti del pubblico

Terra di cerniera e luogo di contaminazioni, un tempo periferia dell'Impero russo, la Moldova ha ospitato a lungo l'esilio del poeta Aleksandr Puškin, che qui ha vissuto uno dei momenti più proficui della sua produzione artistica. Riceviamo e volentieri pubblichiamo

Nell'area del 'Silos' a Trieste la storia si ripete: nei luoghi che un tempo ospitarono i profughi istriani, vivono oggi in condizioni degradanti le persone arrivate dalla Rotta balcanica. Nell’attesa di una soluzione più dignitosa, la rete solidale transnazionale cerca di tamponare le falle prodotte da una visione politica miope delle politiche migratorie

Luisa Chiodi, Fazila Mat and Oliver Schmidtke, 'Seizing Transnational Opportunities in Times of Populism: The Transformation of Civil Society', in Chiara Milan, Aron Buzogany, (forthcoming), "Transnational political contention in the European union and beyond", Palgrave Macmillan

Abstract:Italy’s civil society organisations (CSOs) are a captivating case for studying the transformation of CSOs’ political activism in the face of the European Union’s (EU) complex multilevel polity, gradually favoring CSOs’ transnational mobilization. As its main contribution to the evolving political opportunities for civil society actors in Italy, this chapter sheds light on the opportunities and limitations offered by the European space in pursuing CSOs’ political ambitions in a political context in which the relationship with political parties has profoundly changed, and the populist wave has made Italy’s political landscape more adverse to civil society advocacy. We also take into account that in the same period of time, the EU political and legal space has seen a notable consolidation and opened a political and institutional space for the trajectory for and the achievements of the mobilisation of Italian CSOs. We explore the challenges and opportunities that CSOs face in contemporary Italian society drawing on 28 in-depth interviews with representatives of selected NGOs, activists and lawyers mainly engaged in the field of migrants’ and LGBT’s rights. In addition, we use documentary evidence from campaigns in the form of press releases, reports, media coverage, judicial decisions and academic sources. Empirically, we investigate a few cases of transnational civic initiatives that exploit the EU multi-level system and that include legal actions, legislative proposals, and monitoring work. With a view to their - controversial - status, the activism of these CSOs reflects the transformation of Italy’s politics and the constraints under which civil society groups operate, but also the opening of opportunities at the transnational level.

Fazila Mat, Luisa Chiodi, Oliver Schmidtke, "Europeanization as Pragmatic Politics: Italy's Civil Society Actors Operating in the Face of Right-wing Populism", Social Sciences (Basel)

Abstract:

This article examines how and under what conditions Italy’s civil society organizations (CSOs) have resorted to transnational activism and to what extent these efforts translate into impactful political advocacy. The analysis focuses on the action strategies of these civil society actors that have come under considerable pressure through the resurgence of populist-nationalist actors in the domestic arena. Developing an actor-centred perspective from below, this article draws on a series of 27 interviews conducted with these organizations’ representatives working primarily on issues related to migration and refugees in Italy. The empirical study examines some key initiatives that see domestic CSOs as protagonists in the transnational realm and explicates their motivations, approaches, and experiences. Conceptually, the article distinguishes between the vertical and horizontal Europeanization of CSOs. While there are notable opportunities for CSOs to engage in Brussels-centred governance and policy making, the effectiveness of horizontal Europeanization in the form of cross-border networking is - at first sight paradoxically - limited by the EU’s system of multi-level governance. The central argument about Europeanizing civil society activism is that these processes are primarily driven by a pragmatic pursuit of solutions to concrete problems that could not be properly addressed in an increasingly hostile domestic environment.

Access the article: https://www.mdpi.com/2076-0760/13/4/205

Ogni primo marzo, in Romania, si festeggia l'arrivo della primavera col "Mărțișor", molto più che il semplice annuncio della nuova stagione. Emblema della festa i "mărțișoare", piccoli amuleti tessuti con un filo rosso e bianco

Il presidente del Montenegro Jakov Milatović si è dimesso da tutte le cariche del partito che lui stesso ha contribuito a fondare, il Movimento Europa adesso (PES): una decisione che segna evidenti disaccordi col premier e leader del PES Milojko Spajić, ma anche un periodo di nuova instabilità per il paese

Un arrivo a Rodi con la pioggia, sulle note della musica di Ryūichi Sakamoto. Prosegue la Rodiade di Fabio Fiori, in viaggio in bicicletta alla scoperta della grande isola dell'Egeo, caotica e metafisica, "ripostiglio infinito di storie fantastiche e mirabolanti”

Nel suo rapporto finale sulle elezioni in Serbia dello scorso dicembre, l’Ufficio dell’OSCE per le istituzioni democratiche e i diritti umani (ODIHR) ha citato l’inchiesta del Centro per il giornalismo investigativo della Serbia (CINS) sul controverso call-center del Partito progressista serbo (SNS)