Štefan Füle ce l'ha quasi fatta. Nell'incontro trilaterale Eu–Croazia–Bosnia Erzegovina dell'altro ieri a Bruxelles, il Commissario all'allargamento ha messo d'accordo i ministri degli Esteri di Croazia e di Bosnia Erzegovina, Vesna Pušic e Zlatko Lagumdžija, su gran parte delle questioni in gioco.
Salvo Cannizzo, ex-sergente dell'Esercito italiano, è morto l'altro ieri all'età di 36 anni per un tumore contratto nel 2006. Secondo le denunce che fece negli ultimi mesi, la causa della malattia era l'esposizione alle radiazioni e alle nanoparticelle delle bombe all'uranio impoverito (DU) usate dalla Nato in Kosovo nel 1999.
La guerra in Bosnia Erzegovina è iniziata per un "piano di destabilizzazione" ordito dall'Arabia Saudita e da Al Qaeda, in combutta con la Nato, gli Stati Uniti e l'Unione Europea. Durante la guerra i cittadini di Sarajevo non sono stati bombardati dall'esercito di Mladić, ma si sono bombardati da soli. Srebrenica, infine, non è mai esistita (gli omicidi di massa perpetrati nel luglio del '95 dall'esercito e dalla polizia serbo-bosniaca sono un'invenzione).
Sobe/Stanze è il titolo del festival internazionale di street art ospitato dalla cittadina croata di Vodnjan (Dignano) nel mese di agosto. Per il secondo anno consecutivo il comune della città ha messo a disposizione di alcuni artisti i muri di luoghi dismessi dietro cui si aprono stanze o spazi da rioccupare e valorizzare.
Nel 2004 Ramil Safarov, un ufficiale azero, era a Budapest per partecipare a un corso di inglese organizzato dalla Nato. Ha ucciso con 16 colpi d'ascia Gurgen Margaryan, un altro partecipante, mentre quest'ultimo dormiva nella sua stanza. Safarov era lucido, l'omicidio volontario e premeditato, l'omicida impenitente. Il movente? Margaryan è armeno. La giustizia ungherese l'ha condannato all'ergastolo, esplicitamente escludendo per l'efferatezza del crimine provvedimenti che riducessero la pena a meno di 30 anni.
E' arrivato anche il presidente della Commissione europea, Jose Manuel Barroso, per inaugurare stamattina la seconda linea della metropolitana di Sofia, capitale della Bulgaria. In mattinata Barroso, invitato speciale del primo ministro Boyko Borisov, visiterà alcune delle stazioni e parteciperà alle cerimonie insieme al presidente Rosen Plevneliev e a una folta delegazione di ministri.