ll 5 ottobre 1992 partì l’iniziativa Telefonski Most nella sede dell’Arci a Milano. Due telefoni e un mixer, un ponte telefonico italiano tra abitanti di Croazia e Serbia che non potevano più comunicare a causa della guerra.
In vista delle elezioni parlamentari georgiane del 2008, avevo preparato uno schemino per mostrare ai lettori di Osservatorio come vari partiti e movimenti si fossero uniti per costituire coalizioni pre-elettorali.
Le forze armate turche, secondo l'annuncio del premier Recep Tayyip Erdoğan, hanno colpito alcuni obbiettivi in territorio siriano per rappresaglia contro il lancio di proiettili di mortaio che ha causato la morte di civili in territorio turco.
A pochi giorni dalla data ufficiale (6 ottobre) ancora non si sa se il Pride belgradese avrà luogo, nel frattempo non sono mancate polemiche e incoraggiamenti
Prima ancora che i dati definitivi del voto fossero resi pubblici, il presidente georgiano Mikheil Saakashvili in un messaggio video ha riconosciuto la sconfitta del proprio partito nelle contese elezioni legislative di ieri, 1 ottobre.
"Paprike" ovunque. Rosse, splendenti, aromatiche. Appese ad asciugare in lunghe collane sulle pareti esterne delle case, affastellate negli spazi nascosti dei cortili, mosse appena dal vento ancora caldo che, da sud, accarezza la valle ondulata della Morava. Tutta la regione di Leskovac, in Serbia meridionale, è famosa per la qualità e l'abbondanza dei suoi peperoni, dolci o piccanti. Tra settembre e ottobre, stagione della raccolta, il villaggio di Dolna Lokošnica, diventa però il vero regno della "paprika": utilizzata per ripieni di carne, riso e formaggio (sir) oppure tritata per dare vita ad una spezia odorosa e penetrante. "Senza paprika", dicono i suoi abitanti, "a Dolna Lokošnica non c'è vita".
Più di 50mila persone hanno partecipato ieri ad Atene alla manifestazione di protesta contro il nuovo pacchetto di austerità che l'esecutivo greco sembra intenzionato a varare.
L'incendio era durato tre giorni, dal 25 al 28 agosto del '92. La ricostruzione dura da vent'anni, tanto che i più scettici erano già pronti a scommettere che non sarebbe mai finita. Qualche giorno fa, invece, i cittadini di Sarajevo hanno ritrovato l'incanto della Vijećnica, la Biblioteca, uno dei più importanti simboli della capitale bosniaca.