A due anni dagli ultimi incontri bilaterali, ripartono oggi a Cipro i negoziati per la riunificazione dell'isola, divisa dal 1974 tra le comunità greco-cipriota e turco cipriota. Ad incontrarsi, in un aeroporto dismesso nella buffer-zone controllata dall'ONU, saranno Nicos Anastasiades, presidente della Repubblica di Cipro e Derviş Eroğlu, leader della Repubblica turca di Cipro nord, riconosciuta soltanto da Ankara.
Con una maggioranza schiacciante (486 voti a favore, 55 contro e 29 astensioni), lo scorso sei febbraio il Parlamento Europeo (PE) ha approvato una risoluzione sul “progress report” sulla repubblica di Macedonia (FYROM).
Cosa c’entra il Parlamento europeo con le proteste in Bosnia Erzegovina di questi giorni? A ben guardare non molto. Tuttavia c’è qualcuno che, commentando le proteste in corso nel paese, ha posto l’accento su una curiosa coincidenza temporale.
A Sarajevo lo scorso week end è stato dedicato alla memoria delle Olimpiadi del 1984 e a promuovere il Festival olimpico giovanile europeo del 2017. La tedofora del 1984 Sanda Dubravčić-Šimunić ha riacceso simbolicamente la fiamma olimpica sulla Jahorina.
Gli scontri tra manifestanti e polizia scoppiati mercoledì a Tuzla sono proseguiti anche nella giornata di giovedì allargandosi progressivamente a tutto il paese.
Messo in stato di fermo per 48 ore Ukë Rugova, figlio del primo presidente del Kosovo e "padre della Patria" Ibrahim Rugova, oggi membro del parlamento kosovaro.
E' battaglia in Turchia sul progetto di emendare la discussa legge 5651, approvata nel 2007, che regola l'utilizzo della rete e sanziona i delitti commessi su internet. Una battaglia sfociata lo scorso 18 gennaio in disordini in piazza Taksim, ad Istanbul, con centinaia di manifestanti dispersi dalla polizia anche con cannoni d'acqua e lacrimogeni.
Il 6 febbraio si inaugura a Sarajevo, presso il centro Skenderija, la riapertura della collezione Ars Aevi. Un progetto, dedicato all'arte contemporanea, nato durante l'assedio per iniziativa di Enver Hadžiomerspahić assieme a un gruppo di intellettuali della città.
Gli abitanti della regione autonoma della Găgăuzia, Moldavia, si sono recati domenica 2 febbraio alle urne in un referendum ritenuto illegale dall'esecutivo di Chișinău e dal tribunale di Comrat, capoluogo della regione.