La Găgăuzia ha detto no all'Europa

4 febbraio 2014

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Gli abitanti della regione autonoma della Găgăuzia, Moldavia, si sono recati domenica 2 febbraio alle urne in un referendum ritenuto illegale dall'esecutivo di Chișinău e dal tribunale di Comrat, capoluogo della regione.

I votanti, tra il 53% degli aventi diritto secondo la radio Europa Libera e il 72% secondo il quotidiano locale Timpul, si sono espressi in modo schiacciante per il sì ai due quesiti posti: “Desiderate che la Găgăuzia entri a far parte dell'Unione doganale con Russia, Bielorussia e Kazakistan?”; “Siete per l'autodeterminazione della Găgăuzia nel caso in cui la Moldavia perda la sua indipendenza?”.

“Malgrado la neve l'atmosfera generale era di festa” ha sottolineato il quotidiano Adevarul Moldova, di Chișinău, "la gente ha rivendicato il diritto a dire la propria e per molti tra loro l'integrazione europea significa riunirsi con la Romania e quindi l'avvicinamento europeo viene vissuto come una minaccia all'indipendenza stessa della Moldavia”.

La radicalizzazione dei dirigenti gaugazi è arrivata proprio dopo che Chișinău ha parafato l'Accordo di associazione con l'Unione europea a Vilnius, a fine novembre 2013. Le recenti dichiarazioni del presidente romeno Traian Băsescu su una futura riunificazione di Romania e Moldavia non hanno fatto che esacerbare ulteriormente gli animi.

Dopo la Transnistria, regione secessionista dal 1991, i fatti in Găgăuzia fanno ora riemergere lo spettro del separatismo. Per gli analisti moldavi citati dal quotidiano Adevarul Moldova tra i quali Oazu Nantoi, "i referendum fanno parte di uno scenario scritto a Mosca. E' una provocazione messa in scena da agenti russi che desiderano destabilizzare il paese mentre ci si avvicina alla firma dell'Accordo di associazione con l'UE...".

Link: Courrier International


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