“V come Vendetta”? No, “V come Vagina”. Questo il titolo di un libro illustrato di educazione sessuale recentemente pubblicato in Bulgaria e diretto principalmente a ragazze e giovani donne. Una pubblicazione che non è passata inosservata, provocando reazioni discordanti ed (ri)accendendo un dibattito che - nel paese - resta scomodo.
L'incendio che ha devastato il campo migranti di Moria, sull'isola di Lesbo, nella notte tra lunedì e martedì, ha riportato drammaticamente alla luce il fallimento della politica migratoria dell'Unione europea.
Per un malore improvviso è morto martedì scorso Massimo Bonfatti, fondatore dell’organizzazione di volontariato Mondo in Cammino che dal 2005 si adopera per la riconciliazione interetnica nel Caucaso del Nord e per le battaglie anti-nucleari dopo la tragedia di Chernobyl.
Il 31 maggio 1992 le autorità serbo-bosniache di Prijedor imposero ai cittadini non-serbi di portare al braccio una fascia bianca. In migliaia vennero poi rinchiusi nei lager, più di 3 mila uccisi.
Sulla pista di atterraggio dell’aeroporto di Sarajevo ieri è arrivato un carico donato dall’Italia di 200 maschere, quelle da sub della Decathlon trasformate in respiratori ad uso ospedaliero per il contrasto al coronavirus, grazie anche un’intervista a Silvia Maraone, che coordina i progetti di IPSIA e Caritas lungo la rotta balcanica, andata in onda su Radio Bullets.
Bergamo e Kakanj, città a 45 km a nord ovest di Sarajevo, sono state legate da un intenso rapporto di cooperazione tra comunità fin dai tempi del conflitto e durato per anni. Un ponte solidale che non è mai stato dimenticato e che ha spinto il sindaco di Kakanj a inviare una lettera di sostegno alla città lombarda colpita pesantemente dalla pandemia Covid-19.
“Klinac iz geta”, il ragazzo del ghetto, è il titolo della canzone scritta da David Dragičević e che ha accompagnato tutte le manifestazioni di protesta di chi chiedeva giustizia per la sua uccisione. La famiglia ha deciso di riesumarne il corpo e di portarlo via dalla Bosnia Erzegovina per seppellirlo in Austria.
Oggi a Sarajevo è morto all’età di 71 anni Zdravko Grebo, intellettuale punto di riferimento fin dagli anni ‘90 dell’opposizione ai nazionalismi che portarono la ex Jugoslavia alla dissoluzione violenta. Docente di diritto all'Università di giurisprudenza di Sarajevo, nel 2002 fu uno dei primi firmatari dell’appello di Osservatorio Balcani “L’Europa oltre i confini”.
Hatidža Mehmedović, la presidente dell'associazione "Udruženja Majke Srebrenice" (Associazione delle Madri di Srebrenica) è morta domenica 22 luglio dopo una lunga malattia. Hatidža, che nel genocidio di Srebrenica ha perso il marito, due figli, il fratello e altri familiari, è tornata lì a vivere nel 2003 e con l'associazione fondata con altre donne come lei, ha lottato senza sosta.
Kruščica è un villaggio nei pressi di Vitez, in Bosnia Erzegovina, attraversato dall’omonimo fiume. Il corso d’acqua, cruciale per l’approvvigionamento idrico delle città limitrofe di Zenica e Vitez, doveva diventare un’area naturale protetta, ma le cose non sono andate così.
Anche noi di OBCT sentiremo la mancanza di Alessandro Leogrande. Non lo abbiamo conosciuto di persona, ma abbiamo conosciuto la generosità della sua penna, che in questi anni ha battuto diverse strade. E diverse acque, visto che di fronte alla sua Puglia c'era l'Albania: un paese cui Leogrande era molto legato, e dove era solito ritornare.
Il 31 maggio di cinque anni fa un ragazzo, Emir Hodžić, si legò una fascia bianca al braccio sinistro e si mise da solo in piedi nella piazza principale di Prijedor, per protestare in silenzio contro la decisione delle autorità locali di negare, di nuovo, alle associazioni di vittime civili di guerra della città il diritto a organizzare una commemorazione pubblica in ricordo del 31 maggio di vent'anni prima.
Martedì 2 maggio si è spento a Como, alla soglia degli 83 anni, Don Renzo Scapolo, uno dei numerosi testimoni intervistati nel corso del Progetto Cercavamo la pace. Scapolo fu uno dei principali rappresentanti della mobilitazione di solidarietà di ispirazione cattolica durante le guerre jugoslave.
Stamattina presso il Tribunale di Brescia, il gip Carlo Banchietti ha letto il dispositivo di condanna all'ergastolo per Hanefija Prijić, accusato dell'uccisione di tre volontari italiani nel maggio del 1993 in Bosnia Erzegovina.
Ieri dalla capitale Chișinău è partita una protesta contro il neoeletto presidente della Repubblica di Moldavia, Igor Dodon, che si è poi diffusa in un Flashmob in numerose città europee.
"Siamo con voi", inizia così il messaggio di solidarietà inviato dalla direttrice della 'Cooperativa Insieme' di Bratunac alle persone colpite dal terremoto che ha colpito il centro Italia causando 292 morti
Dopo le proteste a Belgrado di sabato 11 giugno, migliaia di cittadini sono scesi in piazza ieri a Novi Sad per la terza manifestazione contro la rimozione di alcuni giornalisti dalla Radio Televisione Pubblica della Vojvodina (RTV).
Tra i 250 e i 400 profughi passano ogni giorno, in cerca di aiuto, dal centro di assistenza ai rifugiati Miksalište. Distrutto il 27 aprile, il centro ha riaperto le sue porte il 1° giugno. Appena in tempo, perché il numero di rifugiati in arrivo a Belgrado continua ad aumentare.
Oggi nelle strade di Prijedor, ma anche in altre città del paese, si commemora la Giornata delle fasce bianche. In memoria delle migliaia di civili non-serbi deportati e uccisi nei primi mesi di guerra dopo che vennero obbligati, a partire dal 31 maggio del 1992, a portare una fascia bianca al braccio.
Domenica 29 maggio, in occasione dell'anniversario dell'uccisione di tre volontari di Brescia e Cremona avvenuta in Bosnia centrale nel 1993, l'Associazione per l'Ambasciata della democrazia locale a Zavidovići onlus (ADL Zavidovići) organizza un evento pubblico dal titolo "Le attualità di un eccidio. Le ragioni per continuare l'impegno di solidarietà".
Il personale del Museo Nazionale della Bosnia Erzegovina e gli attivisti dell'associazione Akcija di Sarajevo sono tra i vincitori del premio Europa Nostra 2016 , categoria “Impegno e dedizione”.
I volontari che hanno partecipato alla marcia dei profughi partita lunedì scorso dal campo di Idomeni lo hanno fatto per assistere le persone più vulnerabili del gruppo, e non per istigare all'attraversamento del confine.
Situati lungo le storiche mura Teodosiane, gli orti (Bostanları) di Yedikule rappresentano un continuum di tradizioni e conoscenze che affondano le radici negli ultimi quindici secoli della città sul Bosforo, Costantinopoli prima e Istanbul poi.
Questa mattina intorno alle 8.30 è stato arrestato presso l'aeroporto internazionale di Dortmund Hanefija Prijić (Paraga), cittadino bosniaco di 52 anni.
La rete ecologista SOS za Jadran (SOS per l'Adriatico) ha ottenuto pochi giorni fa un altro importante sostegno alla propria campagna contro il progetto governativo di trivellazioni in Adriatico.
Lo aveva previsto l'organizzatore Dušan Mašić, che la mancata autorizzazione avrebbe potuto pregiudicare la manifestazione #sedamhiljada prevista per l'11 luglio davanti al Parlamento di Belgrado. Così è stato, ma gli attivisti non hanno rinunciato a far sentire la propria voce scrive Marija Ristic per BIRN .
Il 31 maggio si celebra a Prijedor la Giornata internazionale delle fasce bianche, in ricordo dei cittadini non serbi obbligati nel 1992 a portarne una al braccio: migliaia furono poi deportati e rinchiusi nei lager. Quest'anno i promotori di "Perché mi riguarda", oltre a sfilare per le strade lanciano un nuovo appello perché si costruisca un monumento in memoria dei bambini uccisi.