Alex

Quindici anni fa, il 3 luglio 1995, se ne andava Alexander Langer. Attivista, politico, pensatore eco-pacifista, a lungo impegnato nei Balcani. Una figura non sempre compresa, tra le più originali nell'Europa degli anni novanta che cercava di aprirsi all'est.

Dalle guerre in ex-Jugoslavia alla transizione albanese, fino al riemergere delle tensioni lungo il confine orientale d'Italia, i suoi scritti e discorsi offrivano chiavi di lettura originali e non scontate. Nel giugno del 1995 promosse il noto appello “L'Europa muore o rinasce a Sarajevo” nel quale si chiedeva al Consiglio Europeo di spingere perché fossero rafforzati il mandato ed i compiti dei caschi blu e presa una posizione netta dentro al conflitto dichiarando come aggressore l'esercito serbo-bosniaco.

Quell'appello conteneva un altro contributo langeriano. La richiesta di immediata integrazione dei paesi ex jugoslavi nell'Ue. Le ragioni andavano oltre l'esigenza di breve periodo di contenere le spinte belliche, e riguardavano il progetto di una forte Europa politica. Un invito che OBC, in questi anni, ha cercato di cogliere e rilanciare. L'ultima iniziativa in tal senso è stato il nostro evento on-line, conclusosi questa settimana. Sono intervenuti due analisti, Jens Woelk e Fabrizio Tassinari, un discussant, Risto Karajkov, e soprattutto tanti lettori di Osservatorio. Vi ringraziamo tutti per la partecipazione.

02/07/2010 - 

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