Negli ultimi anni si è scommesso sulle quattro ruote e abbandonato le rotaie. E i treni vanno sempre più lenti. L'intero tratto Salonicco-Sofia-Bucarest viene percorso in circa 20 ore, all'esasperante velocità media di 35/40 chilometri l'ora. Un reportage, le seconda di tre puntate
Un gruppo di cinquanta persone fonda a Vukovar il Partito comunista della Croazia. Sul logo del partito, oltre al simbolo tradizionale della falce e martello, compare anche il micro chip del computer, a ricordare la nuova epoca in cui nasce il PC croato
Domani Condoleezza Rice sarà alcune ore a Bucarest per sottoscrivere un accordo bilaterale con le autorità romene per l'installazione di basi militari USA su territorio romeno. C'è fretta di chiudere mentre su tutta l'Europa dell'est imperversa la polemica su presunte prigioni segrete della CIA dove sarebbero stati detenute (e torturate) persone accusate di terrorismo
L'UE deve alleggerire la propria politica dei visti nei confronti dei cittadini dei Balcani. Altrimenti si rischia di creare un vero e proprio ghetto nel cuore dell'Europa. Lo denuncia l'ICG, autorevole think tank americano
Erano l'asse cartesiano della rivoluzione meccanizzata socialista. Ora le ferrovie bulgare versano in una grave crisi e chi vi lavora sta scendendo velocemente nella scala della società bulgara. Un reportage, la prima di tre puntate
Ilir F., cittadino kosovaro, è stato detenuto per ben due volte nel carcere della base americana di Bondsteel. In un'intervista per la tv "News24" di Tirana racconta chi e come vi era tenuto prigioniero
La persistente segregazione nelle aule scolastiche come manifestazione tangibile delle paradossali divisioni della Bosnia di Dayton. Il caso della scuola di Prozor/Rama. Sullo sfondo la disastrosa condizione del sistema dell'istruzione
Dall'Aja ieri la notizia dell'assoluzione di due ex UCK. Pristina festeggia mentre Belgrado definisce scandalosa la sentenza. Fatmir Limaj, uno dei due assolti, era al momento dell'arresto capogruppo parlamentare di uno dei maggiori partiti del Kosovo, il PDK. Lo attende ora il ritorno (da eroe) alla politica kosovara
Un duro faccia a faccia tra il nuovo governo di Sali Berisha e la delegazione del Fondo monetario internazionale, sfociato in un aut aut imposto dal FMI al governo di Tirana. Le reazioni della stampa albanese
Da una parte la squadra negoziale di Belgrado, dall'altra quella del Kosovo. Manca però la comunità serba del Kosovo. La nostra corrispondente è stata tra i suoi rappresentanti. Il backstage della preparazione dei negoziati
A dieci anni da Dayton, Miljenko Jergovic esamina, con un brillante editoriale sulle pagine del settimanale DANI, cosa è cambiato nel frattempo a Zagabria e Sarajevo. Nostra traduzione
Le riforme avvengono come processo, non in un singolo grande evento. E' l'impegno dell'Europa in partenariato con gli attori locali la vera prospettiva per il futuro della Bosnia. L'Associazione BiH 2005 interviene nel dibattito dopo i recenti accordi di Washington sulla riforma dello Stato. Riceviamo e volentieri pubblichiamo
Un canale satellitare di musica no stop, dedicato alla musica dei Balcani. Balkanika Music TV è un progetto ambizioso promosso da imprenditori di vari Stati del sud est Europa. E col turbo folk si cerca di spodestare MTV Internazionale
L'inaugurazione da parte di Berlusconi, Putin ed Erdogan del gasdotto Blue Stream attraverso il Mar Nero. La nuova politica energetica di Russia e Turchia, il ruolo dell'Eni e i progetti alternativi anglo americani. Dal nostro corrispondente
Sono trascorsi dieci anni dalla firma degli Accordi di Dayton, che hanno posto fine alla guerra in Bosnia Erzegovina. Osservatorio sui Balcani ha pubblicato, in quest'ultimo anno, numerosi approfondimenti sulla Bosnia di Dayton e sul possibile futuro del Paese.
In questa apposita sezione i principali materiali pubblicati, a partire da quelli emersi durante il convegno "Vivere senza futuro? L'Europa tra amministrazione internazionale ed autogoverno: i casi di Bosnia Erzegovina e Kossovo" promosso da Osservatorio nel dicembre scorso.
Particolare attenzione viene inoltre rivolta alla conferenza internazionale "Dieci anni di Dayton e oltre" promossa dall'Associazione BiH 2005 e che si è tenuta a Ginevra lo scorso 20 e 21 ottobre. In quell'occasione era presente a Ginevra anche la nostra redazione. In questa pagina anche le interviste ed i materiali raccolti in quell'occasione.
Sono trascorsi dieci anni dalla firma degli Accordi di Dayton, che hanno posto fine alla guerra in Bosnia Erzegovina. Osservatorio sui Balcani ha pubblicato, in quest'ultimo anno, numerosi approfondimenti sulla Bosnia di Dayton e sul possibile futuro del Paese.
In questa apposita sezione i principali materiali pubblicati, a partire da quelli emersi durante il convegno "Vivere senza futuro? L'Europa tra amministrazione internazionale ed autogoverno: i casi di Bosnia Erzegovina e Kossovo" promosso da Osservatorio nel dicembre scorso.
Particolare attenzione viene inoltre rivolta alla conferenza internazionale "Dieci anni di Dayton e oltre" promossa dall'Associazione BiH 2005 e che si è tenuta a Ginevra lo scorso 20 e 21 ottobre. In quell'occasione era presente a Ginevra anche la nostra redazione. In questa pagina anche le interviste ed i materiali raccolti in quell'occasione.
A Lubiana in decine di migliaia (quaranta mila secondo gli organizzatori) protestano contro le riforme del governo. La manifestazione più imponente dall'indipendenza. I consensi al governo di centro-destra scricchiolano
Secondo una rivelazione di Le Monde, nel 2002 il commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa, Alvaro Gil Robles, fece visita alla base militare americana di Camp Bondsteel, in Kosovo. Ciò che vide fu una sorta di Guantanamo nel cuore dei Balcani. Nostra traduzione di due articoli del quotidiano francese
Un'analisi puntuale sulla situazione dei 'cancellati' in Slovenia. Dopo l'indipendenza della Slovenia molti sloveni persero la cittadinanza. La loro colpa? Non essere etnicamente omogenei alla maggioranza nel Paese. Riceviamo e volentieri pubblichiamo
Luoghi rischiosi come l'attuale Iraq attirano i cosiddetti "nuovi gastarbeiter", ex militari o poliziotti, gente con una ricercata esperienza di guerra, che diventano addetti alla sicurezza. Un lavoro che ha trovato ampia diffusione in tutto il mondo, e anche la Serbia non fa eccezione. Nostra traduzione di un'inchiesta del settimanale "Vreme"