Turchia-UE arrivederci ad ottobre

27 giugno 2013

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Martedì scorso gli stati membri dell'Unione Europea hanno concordato la ripresa dei negoziati per l’adesione della Turchia, anche se soltanto a ottobre. 

Dopo uno stallo di tre anni, riprendono dunque i negoziati per l’adesione con l'apertura del capitolo 22, dedicato alla politica regionale, uno dei 35 di cui si articola la trattativa per l’ingresso di Ankara nell’Unione.

Se la Francia a febbraio aveva sciolto le sue obiezioni alla ripresa dei negoziati, il giro di vite del governo Erdoğan per le proteste di piazza Taksim, ha reso ora le decisioni molto più incerte, fino a posticipare i negoziati all'autunno, dopo la nuova relazione annuale della Commissione europea. Dopo le remore espresse da Francia, Germania, Austria e Paesi bassi, questo posticipo dei negoziati sembra un compromesso dalle forti connotazioni simboliche. 

Renate Sommer, eurodeputato tedesco e membro della Delegazione EU-Turchia, partecipando al recente dibattito online di OBC, ha sottolineato come “l'adesione all’UE implica anche la necessità di mettere in pratica i diritti scritti sulla carta. Gli eventi in corso sono una prova evidente che questo non è il caso della Turchia” sebbene, prosegue la Sommer “i negoziati svolti finora con la Turchia non sono stati vani. Il sostegno costante dell’UE alle organizzazioni della società civile turca dà i suoi frutti...  Nel frattempo spetta ai cittadini turchi richiamare il governo alla responsabilità per quanto sta accadendo e utilizzare le imminenti elezioni e il dialogo civile per realizzare il cambiamento necessario e la necessaria conciliazione della società turca.”


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