Installazione di pannelli solari © Dusan Petkovic/Shutterstock

Installazione di pannelli solari © Dusan Petkovic/Shutterstock

Installare pannelli fotovoltaici nei condomini in Romania può essere una vera e propria avventura, vista la difficoltà di ottenere permessi ed autorizzazioni. Ma per aumentare l'impatto del solare bisogna anche promuovere un atteggiamento comunitario sui temi energetici ed ecologici

29/03/2024 -  Laura Popa

Secondo l'Istituto nazionale di statistica, in Romania ci sono circa 100mila condomini che potrebbero produrre energia verde. La soluzione sta nell'installazione di pannelli fotovoltaici sui terrazzi per catturare e convertire l'energia solare in energia elettrica. In realtà, però, chi vuole farlo deve affrontare una serie di ostacoli, dalla mancanza di un programma nazionale per coprire il costo dell’investimento alla mancanza di assunzione di responsabilità da parte delle autorità.

Come si montano i pannelli sulla terrazza? È sicuro posizionarli sul tetto? Chi trae vantaggio dall’energia prodotta e, soprattutto, come vengono ripartiti i costi? Queste sono le domande a cui PressOne ha cercato di rispondere dopo aver parlato con diversi consumatori.

Il primo uomo in Oltenia con pannelli in condominio

Iulian vive con la sua famiglia in un edificio costruito negli anni '80 a Râmnicu Vâlcea. Poiché nel villaggio esiste solo un impianto per il riscaldamento, per l'acqua calda ha utilizzato una caldaia.

"Finivo sempre per pagare più di 600 lei al mese per l'elettricità", dice Iulian, che si definisce la prima persona nella regione di Oltenia ad aver montato pannelli fotovoltaici in un condominio.

Nel settembre 2022 ha deciso di installare i pannelli sul tetto del suo condominio per il proprio consumo e ha presentato domanda per diventare prosumer. Da lì è iniziata la sua "avventura" con le autorità competenti.

"Ho presentato la pratica, dopodiché la società distributrice mi ha detto che, secondo il codice civile, dovevo prima ricevere l'accettazione notarile. Ho contattato il presidente del condominio, sono andato dal notaio, ho ottenuto l'accettazione notarile e l'ho inviata. Non basta! Serve il consenso di tutti gli inquilini", ricorda Iulian.

Da un'istituzione all'altra

Il condominio di Iulian è composto da sette scale e oltre 100 inquilini: gli sarebbe stato quasi impossibile ottenere il consenso di tutti. Così si è rivolto all'Autorità nazionale di regolamentazione dell'energia (ANRE) e all'Autorità nazionale per la tutela dei consumatori per risolvere la situazione. Secondo la risposta dell'ANRE, avrebbe avuto il diritto di installare i pannelli con l'approvazione del 50% più uno degli inquilini.

"Ho raccolto ancora più firme. Tutti i vicini del 4° piano, dove abito, hanno dato il loro consenso, e per gli altri ho convocato una riunione di scala e ho ottenuto il loro consenso sulla base di un appello nominale. Soprattutto da quando abbiamo concordato di non superare i 3 kW, in modo che ognuno abbia spazio se vuole. Tuttavia per ora nessun altro ha chiesto il permesso di montare i pannelli", dice Iulian.

Dopo aver avuto tutte le firme dei vicini, è tornato alla società di distribuzione per concludere il contratto da prosumer: "ma hanno rifiutato e mi hanno rimandato all'ANRE, dove mi hanno detto di tornare dal distributore, e che avevo ragione".

Dopo un colloquio con la società di distribuzione, Iulian è riuscito a concludere il contratto di collegamento, ma lo scenario si è ripetuto quando si è trattato del contratto di fornitura. Solo a marzo 2023, più di sei mesi più tardi, l’uomo è riuscito a diventare prosumer e a produrre e consumare energia da fonti rinnovabili. Ha fatto l'intero investimento di tasca propria, 24mila lei, pagati in rate da duemila lei al mese, e non paga un solo centesimo di bolletta energetica da quasi un anno.

"Avevo anche un mio immobile, ma ho optato per il condominio, perché in campagna ci sono trasformatori che reggono poco carico energetico. In un palazzo, soprattutto dove ci sono locali commerciali al piano terra, ci sono consumatori di energia giorno e notte e non si ha il problema di sovraccaricare le reti", spiega Iulian.

Secondo Dumitru Luță, presidente dell'Associazione dei piccoli produttori di elettricità della Romania, la legge non vieta l'installazione di pannelli fotovoltaici per l'autoconsumo in condominio, soprattutto perché la superficie del tetto è divisa per il numero di abitazioni. Tuttavia, pochissime persone scelgono di installare i pannelli sul tetto del proprio condominio per uso personale. Più comuni sono i casi in cui i pannelli vengono installati da un'associazione di inquilini e l'energia viene utilizzata dalla comunità.

Elettricità condivisa per la luce delle scale

Ioana presiede un'associazione di proprietari di case nel municipio 3 della capitale romena Bucarest. Nel dicembre 2022 ha registrato il condominio, costruito nel 1977, in un progetto lanciato dal municipio 3, "Consuma intelligente, usa energia verde". Il condominio avrebbe beneficiato, attraverso il progetto realizzato dal Comune con fondi propri, dell'installazione di pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica, della sostituzione di ascensori e di pompe di calore che avrebbero convertito l’energia catturata dai pannelli in energia termica.

Il 90% dell'investimento sarebbe stato coperto dal Comune, mentre l'associazione avrebbe contribuito per il 10%. Ioana ha calcolato che ogni appartamento avrebbe dovuto pagare 1.600 lei.

"Abbiamo convocato l'assemblea generale per chiedere il consenso. Ci è voluto circa un mese per raggiungere un accordo. A febbraio abbiamo presentato il progetto e un mese dopo ci è stato comunicato che eravamo stati selezionati", racconta Ioana. L'edificio di otto piani conta attualmente 489 pannelli fotovoltaici montati sulla terrazza.

"Non resta che collegare i quadri elettrici al piano terra, che servono le parti comuni, perché tutta l'energia verrà utilizzata solo in comune, non dai singoli proprietari", spiega Ioana.

A differenza del caso di Iulian, l'energia prodotta dai pannelli installati nel condominio del municipio 3 verrà utilizzata per le aree comuni: per l'illuminazione o il condizionamento delle scale, per l'ascensore, ma anche per la produzione di acqua calda, utilizzando pompe di calore.

Come per ogni prosumer, la quantità di energia non direttamente consumata verrà compensata finanziariamente dal fornitore dopo 24 mesi di non utilizzo. Nel caso di un'associazione di inquilini, questo denaro può essere utilizzato per pagare altre spese o investimenti nell'immobile.

Sebbene esistano programmi di finanziamento nazionali per privati e aziende che installano impianti fotovoltaici, come il programma "Green House Photovoltaic" gestito dall'Amministrazione del fondo per l'ambiente, ciò non si applica ai condomini. Le associazioni dei proprietari non possono richiedere finanziamenti all'AFM.

I palazzi riqualificati termicamente con i fondi del PNRR beneficeranno anche di pannelli fotovoltaici. Ad esempio, il sindaco del municipio 4 a Bucarest si è vantato all'inizio dell'anno di aver iniziato a installare i pannelli sugli edifici risanati grazie al PNRR, e il sindaco del municipio 3 ha invitato le associazioni di proprietari interessate a inviare un messaggio elettronico posta ai proprio uffici.

L'immobile è di tutti, perché investirci?

EntreVecini è un'associazione che mira a creare comunità di quartiere alimentate dall'energia solare. Nel 2022, ha “messo in palio” la possibilità di installare un impianto fotovoltaico per una cooperativa edilizia. All’epoca si erano iscritte al progetto più di 80 cooperative edilizie e la vincitrice è stata una del municipio 6, che è diventata prosumer nel dicembre 2022.

La parte più difficile dell'installazione di pannelli fotovoltaici in un palazzo è mettere d'accordo i condomini, afferma Mihai Toader-Pasti, fondatore di EntreVecini. "Costa. Devi metterci un po' di soldi adesso e ammortizzare il costo dell'investimento in qualche anno, due o tre, dipende. Ci sono alcuni anni in mezzo e la domanda per tutti è 'perché dovrei?'. In Romania, nella stragrande maggioranza dei casi, con quei soldi si sceglie di fare altro che investire nei pannelli del condominio, perché il condominio è di tutti, mentre per la propria casa si fa pensando 'è casa mia e se la vendo, la venderò con i pannelli'", dice Mihai.

Le soluzioni ci sono, ma richiedono tempo, soprattutto perché le persone hanno fretta e non comprendono i vantaggi dell'installazione di pannelli nel proprio condominio. Per questo, con l'associazione da lui fondata, va dalle persone e cerca di spiegare la situazione. Ad esempio che i terrazzi dei condomini, se eseguiti a regola d'arte, non verranno minimamente intaccati dalla posa dei pannelli.

"Sono molto leggeri (10 kg/m2). Se la terrazza è stata progettata e realizzata correttamente, cioè per reggere una persona, questi pannelli sono più leggeri. Soprattutto se la terrazza è direttamente sopra il palazzo", spiega il fondatore di EntreVecini.

Individuale vs. comunitario

Proprio come Iulian ha installato dei pannelli fotovoltaici sul tetto del suo condominio per produrre elettricità per uso individuale, così hanno fatto anche gli altri suoi vicini. PressOne ha quindi chiesto agli esperti se ciò fosse praticamente possibile.

"In linea di principio, sì. Se vuoi utilizzarlo per il consumo individuale e diventare oggi un prosumer, devi collegare i pannelli ad un inverter, che deve arrivare al tuo appartamento, al contatore", spiega Mihai Toader-Pasti.

Immaginiamo un palazzo con venti appartamenti. Se ogni proprietario decide di optare per il modello individuale, alla fine ci saranno venti inverter, venti contratti prosumer, venti cavi e venti fusibili.

"Questa è una super frammentazione, che non ha molto senso. Economicamente non è la soluzione migliore. Una soluzione migliore potrebbe essere quella di avere un unico inverter", aggiunge il fondatore di EntreVecini. Gli inquilini possono organizzarsi come cooperative energetiche o comunità energetiche.

In pratica, spiega Mihai, uno degli inquilini investe nell'installazione dell'impianto, e i soldi gli vengono restituiti in proporzione all'investimento fatto. È simile a investire in una piccola azienda, solo che ora l'azienda è il condominio che produce energia da fonti verdi.

Le promesse del governo Ciolacu

PressOne ha parlato anche di cosa significhi essere un prosumer in Romania, esaminando le maggiori disfunzioni nella produzione, consumo e distribuzione delle energie rinnovabili. 

Secondo i dati forniti dall'Autorità nazionale di regolamentazione dell'energia, il numero di prosumer romeni ha raggiunto i 77.638. Nel dicembre 2023, secondo le dichiarazioni rilasciate dal presidente dell'ANRE Grigore Niculescu in una conferenza stampa, il numero di prosumer ha superato i 101.000, con una capacità installata totale di 1.298 MW.

"Abbiamo fatto questo paragone all'inizio del nostro mandato: supereremo i due reattori nucleari a Cernavodă (la produzione energetica di Cernavodă è di 1,4 Mwh, ndr)", ha dichiarato, nel dicembre 2023 il presidente ANRE.

Vale la pena notare che l’energia solare installata dai prosumer non può essere paragonata direttamente all’energia costantemente prodotta dalla centrale nucleare di Cernavodă, poiché l’energia solare varia notevolmente a seconda delle condizioni meteorologiche e l'ora del giorno.

A Bruxelles la Romania si è impegnata a raggiungere una serie di obiettivi per la produzione di energia rinnovabile. Affinché il paese possa soddisfare il suo contributo al Patto Verde europeo di almeno il 55% di riduzione netta delle emissioni di gas serra entro il 2030, dovrà installare ulteriori 6,9 GW di capacità di produzione di energia verde nel prossimo periodo. A livello UE, il 40% dell’energia viene consumata dagli edifici.

Nel giugno 2023, il governo Ciolacu ha promesso di avviare diversi programmi: uno per installare pannelli fotovoltaici sui tetti delle istituzioni pubbliche, un altro per condomini e alloggi collettivi e uno per richiedere che ogni nuovo edificio costruito a scopo residenziale sia dotato di pannelli fotovoltaici. Finora il governo ha aumentato l'Iva sui pannelli dal 5 al 9%.

 

Questo materiale è pubblicato nel contesto del progetto "Energy4Future" cofinanziato dall’Unione europea (Ue). L’Ue non è in alcun modo responsabile delle informazioni o dei punti di vista espressi nel quadro del progetto. La responsabilità sui contenuti è unicamente di OBC Transeuropa. Vai alla pagina "Energy4Future"


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