Macedonia: Gruevski nega tutto sullo scandalo intercettazioni

16 marzo 2015

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Domenica, a Skopje, davanti ad un pubblico di migliaia di persone composto da sostenitori del suo partito, il VMRO DPMNE, il primo ministro macedone Nikola Gruevski ha ribadito che le accuse fatte nei suoi confronti dall'opposizione sarebbero frutto di invenzioni architettate da non specificati servizi segreti stranieri in collaborazione con collaboratori locali. E che sarebbero volte alla destabilizzazione della Macedonia.

“La Macedonia è più forte di qualsiasi scenario o agenda imposta dall'estero. Non spaccheranno la Macedonia. Non con noi, non fino a quando saremo in vita”, ha affermato Gruevski nel comizio trasmesso dalla tv di stato e a cui hanno partecipato i principali ministri del governo e i principali rappresentanti del suo partito.

“Non abbiamo paura. Quello che facciamo lo facciamo per la Macedonia. Parola di Nikola Gruevski, e sapete bene chi sono”.

L'intervento pubblico è avvenuto dopo che i Socialdemocratici (SDSM), principale partito dell'opposizione, hanno accusato Gruevski, al potere dal 2006, di aver orchestrato intercettazioni illegali di più di 20.000 persone, tra le quali anche ministri del suo stesso governo.

Il leader dell'SDSM, Zoran Zaev, nel mese di febbraio ha iniziato a rendere pubbliche quelle che a suo dire sono trascrizioni di conversazioni telefoniche tra ministri del governo ed alti funzionari pubblici che, se vere, implicherebbero il coinvolgimento in varie attività criminali, tra le quali ingenti frodi elettorali.

Zaev ha chiesto le dimissioni di Gruevski e la formazione di un governo ad interim per arrivare a nuove elezioni politiche.

Domenica Gruevski non ha accolto la richiesta di Zaev: “Non abbiamo bisogno di un governo ad interim che spinga forzatamente in certe direzioni”, ha affermato. “E' evidente che questa persona, Zoran Zaev, è coinvolta in attività che hanno come obiettivo la destabilizzazione del paese... Non vi saranno elezioni anticipate ma ci sarà una risposta seria [alle accuse mosse, ndr], perché lo meritano”. Lui [Zaev, ndr] afferma che non vi è libertà e non vi è democrazia. Ma fatemi un esempio di un altro paese al mondo dove una persona può liberamente creare e pubblicare materiali di questo genere!?”, ha continuato Gruevski

La situazione in Macedonia ha fatto suonare più di un campanello d'allarme a Bruxelles. Il Commissario all'allargamento Johannes Hahn ha invitato la Macedonia ad investigare adeguatamente sui crimini che emergerebbero dalle intercettazioni. “A prescindere dall'origine delle trascrizioni... ogni possibile fatto di rilevanza penale va investigato e occorre trarne adeguate conseguenze, in particolare davanti a fatti che minano le fondamenta dello stato di diritto e della divisione dei poteri”, ha affermato Hahn.



Non più tardi di mercoledì scorso il Segretario generale della NATO Jens Stoltenberg aveva ribadito a Gruevski che i progressi della Macedonia in chiave euroatlantica dipendevano da un “dialogo effettivamente democratico, dalla fiducia diffusa nello stato di diritto e dalla libertà dei media”.

Link: Balkan Insight


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