3 novembre 2023
Delegazione di organizzazioni per la libertà dei media con Johann Sattler, capo della delegazione UE e rappresentante speciale dell'UE in Bosnia Erzegovina

A seguito di una missione sulla libertà di stampa in Bosnia Erzegovina dal 22 al 25 ottobre 2023, le organizzazioni partner di Media Freedom Rapid Response (MFRR) avvertono che la libertà dei media nel paese è in declino in un contesto in cui nuove leggi restrittive, retorica ostile e denigrazione dei giornalisti da parte dei funzionari pubblici si aggiungono alle sfide sistemiche all’indipendenza dei media di servizio pubblico

Sebbene il paese viva da lungo tempo una stagnazione nei suoi progressi verso la libertà dei media e la libertà di espressione, la situazione ha visto un declino generale nonostante la concessione dello status di candidato per l’adesione all’Unione europea nel dicembre 2022. Le organizzazioni MFRR esprimono la loro più grande solidarietà ai giornalisti e ai media che lavorano in un ambiente soffocante e in pessime condizioni di lavoro.

Durante la missione di tre giorni, la delegazione ha incontrato numerosi esponenti politici e dei media sia a Banja Luka, nella Republika Srpska (RS), che a Sarajevo. Ci rammarichiamo che il presidente della RS Milorad Dodik non abbia risposto alle nostre richieste di incontro.

Pacchetto di leggi restrittive

La delegazione ha esaminato attentamente il pacchetto di leggi restrittive approvate o attualmente in fase di sviluppo o di discussione nella RS, dove il presidente dell'entità Dodik sta costantemente restringendo la libertà dei media indipendenti e delle organizzazioni della società civile.

In primo luogo, la recente re-criminalizzazione della diffamazione, approvata dall’Assemblea nazionale della Republika Srpska nel luglio 2023, ha reso la diffamazione un reato penale con sanzioni che comprendono multe equivalenti a 3.000 Euro. Sebbene questa legge sia modellata su altre simili provenienti da tutta Europa, il suo impatto nella RS è esacerbato dalla generale mancanza di indipendenza della magistratura e dei pubblici ministeri. Sebbene il testo finale della legge abbia rappresentato un miglioramento rispetto alla bozza iniziale, il risultato finale continua a violare gli standard internazionali sui diritti umani. La delegazione accoglie con favore l'impegno assunto dal Presidente dell'Assemblea nazionale della RS di condurre una revisione della legge un anno dopo la sua approvazione per valutarne l'impatto sui giornalisti. Le nostre organizzazioni sono pronte a contribuire a tale valutazione in collaborazione con le associazioni di giornalisti locali.

Una seconda legge sugli “agenti stranieri” ha superato la prima votazione in seno all’Assemblea nazionale. Se verrà adottata, richiederebbe alle organizzazioni no-profit finanziate dall’estero e attive nella RS di registrarsi e riferire sul proprio lavoro. Nel mirino ci sono le ONG dei media, che godono di maggiore indipendenza, ma sono prese di mira da questo provvedimento progettato per stigmatizzarle e gravarle ulteriormente di adempimenti finanziari e amministrativi.

La delegazione è stata informata di una terza iniziativa legale per sviluppare una nuova legge sui media nella RS, condotta in un processo non trasparente senza una struttura adeguata o una procedura di nomina per il gruppo di lavoro, ponendo dubbi sulla sua legittimità. Le informazioni trasmesse alla delegazione suggeriscono che questa legge limiterebbe in particolare ai media la possibilità di registrarsi come ONG.

Questo pacchetto di leggi mira a soffocare ulteriormente lo spazio per il giornalismo critico e sta contribuendo a creare un’atmosfera di pressione e isolamento all’interno della comunità giornalistica della Republika Srpska. Nell'insieme, le leggi rappresentano una minaccia esistenziale per il futuro del giornalismo indipendente nella RS.

A livello cantonale di Sarajevo, nel frattempo, un nuovo progetto di legge “sull'ordine pubblico e la pace” darebbe alla polizia il potere di sanzionare chiunque diffonda “notizie false”, anche online. Questa legge estende la definizione di luogo pubblico a Internet. Esortiamo le autorità a ritirare questo pericoloso atto legislativo, che include definizioni vaghe che lascerebbero la porta aperta agli abusi e minerebbero gravemente la libertà di espressione.

Sicurezza dei giornalisti

Per quanto riguarda la sicurezza dei giornalisti, la missione ha incontrato diversi giornalisti che sono stati aggrediti a causa del loro lavoro, sia a Banja Luka che a Sarajevo. Molte delle indagini su questi attacchi non sono ancora state completate, rispecchiando una tendenza più ampia. Secondo l'Associazione dei giornalisti della Bosnia Erzegovina, solo il 25% dei casi che coinvolgono giornalisti in tutto il paese sono stati investigati e il tasso di procedimenti giudiziari rimane problematico.

Sebbene gli attacchi fisici siano relativamente rari, gli attacchi verbali e gli insulti rivolti ai giornalisti da parte di politici di spicco continuano a destare preoccupazione. Questa ostilità e la dura retorica contro i giornalisti inviano al pubblico il segnale che i giornalisti sono legittimi bersagli di violenza e capri espiatori.

La Free Media Help Line dell'Associazione dei giornalisti della Bosnia Erzegovina ha avuto un impatto positivo e l'istituzione di punti di contatto all'interno di tutti gli uffici di polizia e dei pubblici ministeri rappresenta un gradito passo avanti portato a termine grazie agli sforzi della delegazione UE e della missione OSCE. Tuttavia, in ultima analisi, per tutti i casi persiste una continua mancanza di un follow-up istituzionale sistematico e integrato. L’istituzione di un gruppo di lavoro permanente per la sicurezza dei giornalisti è il passo successivo verso la creazione di una risposta istituzionale integrata e accogliamo con favore l’impegno della Procura Generale del Cantone di Sarajevo a partecipare a tale organismo.

Quadro normativo e media di servizio pubblico

L’emittente pubblica Radio e Televisione della Bosnia ed Erzegovina (BHRT) resta bloccata in un periodo di perenne crisi a causa del blocco all’accesso ai finanziamenti del canone e la mancanza di un modello di finanziamento sostenibile, che ne minano la stabilità istituzionale e l’indipendenza. La nomina di un nuovo direttore generale rimane bloccata, così come la nomina di un nuovo consiglio di gestione.

L'indipendenza dell'Agenzia nazionale di regolamentazione delle comunicazioni continua a essere minata dalle nomine politicizzate del suo direttore e dalla mancata nomina del suo consiglio di gestione. L’approccio selettivo delle azioni normative da parte dell’Agenzia ha sollevato preoccupazioni, sebbene queste decisioni problematiche rimangano rare.

Il quadro giuridico per la libertà di accesso alle informazioni è stato indebolito a causa dei recenti cambiamenti legislativi, offrendo alle autorità pubbliche maggiori opportunità di negare il rilascio di dati, aggiungendo nuovi onerosi ostacoli per i giornalisti e minando la trasparenza. Nel complesso il mercato dei media rimane altamente frammentato e il pluralismo è debole.

Il ruolo cruciale della comunità internazionale

I giornalisti e i rappresentanti delle organizzazioni della società civile che abbiamo incontrato negli ultimi due giorni si aspettano di più dalla comunità internazionale. La missione ha ascoltato ripetute preoccupazioni secondo cui, nel processo di adesione all'UE, la libertà dei media rischia di essere trascurata per considerazioni di stabilità e sicurezza.

Considerati i timori che la situazione nella Republika Srpska si estenda alla Federazione di Bosnia Erzegovina, esortiamo le organizzazioni internazionali a unificare le posizioni, usare la loro influenza diplomatica per difendere la libertà dei media in tutto il paese ed essere sempre solidali con i giornalisti e i media. Chiediamo alla delegazione UE di dare alla libertà dei media e alla libertà di espressione un’alta priorità nei negoziati di adesione.

La delegazione era composta da ARTICLE 19 Europe, Federazione Europea dei Giornalisti (EFJ), Free Press Unlimited (FPU), International Press Institute (IPI), Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa (OBCT) e South East Europe Media Organization (SEEMO) con il sostegno dell'associazione dei giornalisti BH Novinari.

Nelle prossime settimane sarà pubblicato un rapporto completo contenente risultati dettagliati e raccomandazioni.

 

Questa pubblicazione è stata prodotta nell'ambito del Media Freedom Rapid Response (MFRR), cofinanziato dalla Commissione europea. La responsabilità sui contenuti di questa pubblicazione è di Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa e non riflette in alcun modo l'opinione dell'Unione Europea.