La casa turco-ottomana, una raffinata cultura abitativa sospesa tra Europa ed Asia. Una ricerca pubblicata su ABE Journal

19/02/2018 -  Serena Acciai

Questo studio prende in considerazione, per la prima volta, una parte della ricca e inesplorata corrispondenza dell’architetto turco Sedad Hakkı Eldem, analizzando in particolare, tra le lettere disponibili dell'architetto, quelle che si concentrarono sull’estensione geografica della casa turco-ottomana.

Le lettere di Sedad Hakkı Eldem (1908-1988), il più rappresentativo architetto della modernità in Turchia, svelano una rete di corrispondenti sparsi su tutto quello che era stato il mondo ottomano, che si prefiggevano di investigare la diffusione e la portata della cosiddetta casa turco-ottomana. Le lettere tracciano il percorso di una vita: lasciano trasparire le relazioni e le teorie professionali di Eldem nonché le sue più profonde passioni architettoniche e offrono un punto di vista più centrato rispetto alla tradizionale iconografia dell’“Architetto di Stato” attraverso la quale Eldem è sempre stato raffigurato.

Il tipo edilizio della casa turco-ottomana può essere descritto come una cultura abitativa che è andata ben oltre i confini dell'attuale Turchia e che, come notava lo stesso Eldem, ha avuto un carattere transazionale.

L'articolo, dopo aver introdotto la figura di Eldem e il raffinato milieu culturale nel quale si era formato, passa ad analizzare come egli si impegnò, una volta tornato dai viaggi giovanili in Europa e Anatolia, a riformare lo studio dell'architettura civile turca, mettendola al centro della formazione dei nuovi architetti.

La riscoperta dell’architettura vernacolare ebbe un ruolo essenziale durante la formazione dell’identità nazionale turca e questo non fu un fenomeno isolato nel panorama dell’architettura moderna nel Mediterraneo. Anche in Italia infatti, grazie all'impegno di figure come Giuseppe Pagano, l'architettura senza architetti a partire dagli anni '30 inizio ad avere un ruolo nel più generale panorama accademico e nazionale.

Grazie agli studi degli architetti moderni, in Turchia, Grecia, Romania, nord Africa e Macedonia vediamo come alcuni elementi costitutivi della casa turco-ottomana, assimilati e anche trasformati dalle culture locali, vennero poi reinterpretati in chiave moderna. Vengono così portati vari rilevanti esempi di come l'eredità della casa ottomana fu rivendicata e utilizzata da altre nazioni nel momento in cui esse stavano definendo la loro identità anche attraverso la costruzione del concetto di “casa nazionale”.

L'articolo affronta inoltre il tema dell'influenza Bizantina sulla casa ottomana e le possibili connessioni tra l'architettura civile veneta e la casa turco-ottomana.

L'ultima parte di questa ricerca si concentra sull'analisi di quegli esempi che emergono dalle lettere di Sedad Eldem: dal Pakistan alla Serbia, da Tunisi a Leningrado vengono individuati quei particolari casi studio a dimostrazione di quanto il concetto di tipo in architettura possa essere mutevole, reinventando se stesso in conseguenza delle influenze di luoghi, culture e persone. Questi esempi di dimore ottomane ebbero forme diverse in differenti paesi, adattandosi a nuovi climi, topografie ed elementi culturali.


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