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L'obiettivo del progetto è contribuire alla preparazione di Montenegro e Serbia, candidati all’adesione all’Unione Europea, per l'attuazione della politica di coesione dell'UE, come richiesto dal capitolo 22 dell'acquis comunitario. 

La politica regionale è uno dei principali strumenti dell’UE volto a favorire lo sviluppo e la crescita sostenibile ed inclusiva degli stati membri e delle regioni europee. Come tale,  richiede adeguate competenze amministrative necessarie per la programmazione e la gestione finanziaria degli strumenti ad essa connessi. 

Concentrandosi sulla fase di programmazione della politica di coesione, questo progetto mira a offrire un quadro strategico e una tabella di marcia adattata alle esigenze dei due Paesi partner. 

Saranno organizzate attività di formazione per favorire lo scambio di know-how ed esperienze; tali attività contribuiranno a migliorare la governance dei due Paesi beneficiari, rafforzando la qualità e la capacità delle istituzioni competenti di intraprendere riforme politiche e di promuovere l'inclusione orizzontale di diversi attori della società, tra cui organizzazioni della società civile, i sindacati e i rappresentanti delle camere di commercio.

 Attraverso una continua attività di comunicazione e informazione, il progetto intende inoltre evidenziare il valore aggiunto del lavoro sul Capitolo 22 per l'avanzamento generale del processo di allargamento e stimolare una nuova narrativa sulle prospettive di integrazione in grado di superare la la cosiddetta "fatica da allargamento" tanto nei paesi membri quanto in quelli candidati.

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Coordinatore:  Partner di progetto: 
Istituto di Studi sui Sistemi Regionali, Federali e sulle Autonomie “Massimo Severo Giannini” - Consiglio Nazionale delle Ricerche (ISSiRFA - CNR)
Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa (OBCT)

 

Ministry for European Affairs of the Government of Montenegro (MEA)
Ministry of European Integration of the Republic of Serbia (MEI)

 

European Affairs Fund of AP Vojvodina (FEP)

 

 

Questo progetto è finanziato dal Fondo CEI della Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (BERS) con il contributo dell'Italia