Dopo le inquietanti dichiarazioni negazioniste e antisemite apparse sulla rivista della gioventù islamica SAFF e sulla Televisione Alfa di Sarajevo, cala un assordante silenzio nel Paese che per primo in Europa ha visto ripetersi l'orrore dei campi di concentramento. Nella giornata della memoria, pubblichiamo un commento su questa vicenda da parte del settimanale Feral Tribune
Dopo le inquietanti dichiarazioni negazioniste e antisemite apparse sulla rivista della gioventù islamica SAFF e sulla Televisione Alfa di Sarajevo, cala un assordante silenzio nel Paese che per primo in Europa ha visto ripetersi l'orrore dei campi di concentramento. Nella giornata della memoria, pubblichiamo un commento su questa vicenda da parte del settimanale Feral Tribune
"Il Turco non ha altro amico che il Turco." E' questo lo slogan dei Lupi Grigi dell'MHP, Partito di Azione Nazionale, al governo dopo le elezioni del 1999 ed ora tornati alle retorica militante e xenofoba delle origini. La lunga teoria di attacchi nei confronti di Greci, Kurdi e giovani di sinistra, la paranoia identitaria, l'opposizione al "cosmopolitismo"
"Il Turco non ha altro amico che il Turco." E' questo lo slogan dei Lupi Grigi dell'MHP, Partito di Azione Nazionale, al governo dopo le elezioni del 1999 ed ora tornati alle retorica militante e xenofoba delle origini. La lunga teoria di attacchi nei confronti di Greci, Kurdi e giovani di sinistra, la paranoia identitaria, l'opposizione al "cosmopolitismo"
Sul periodico della gioventù musulmana, SAFF, trova spazio un articolo negazionista dell'Olocausto. Interventi antisemiti su RTV Alfa di Sarajevo. La reazione ferma del Comitato Helsinki per i Diritti Umani. Il commento di Jakob Finci, presidente della Comunità Ebraica Bosniaca. Dopo il nazionalismo e la guerra, in Bosnia Erzegovina sta crescendo l'antisemitismo?
Mentre nel resto dei Balcani si assiste ad una certa rinascita di una destra estrema in Kosovo questo non avviene. Il panorama politico, fortemente condizionato dal nazionalismo, non rientra nelle tradizionali categorie destra-sinistra. Nessun movimento politico si rifà a fascismo e nazismo se non per ricordare, a volte, gli "anni d'oro" dell'occupazione tedesca durante la II guerra mondiale quando il Kosovo venne ricongiunto all'Albania.
Oltre al noto Partito radicale serbo, il cui presidente si trova in cella nel carcere di Scheveningen accusato di crimini di guerra dal TPI dell'Aia, in Serbia esiste un sottobosco di movimenti e militanti dell'estrema destra, che, per quanto in numero esiguo, possono rappresentare una minaccia per la società. Vediamo chi sono
Dicono di lottare per un'idea e non per vantaggi economici. Di fare, di continuo, "un lavoro di risveglio delle coscienze avvertendo dei pericoli che minacciano il popolo romeno". Sono giovani, in maggior parte laureati, indossano camicie nere o verdi e si considerano la più importante organizzazione neo-legionaria della Romania.
Movimenti, gruppi e partiti di estrema destra tra nazionalismo, revisionismo e nuovo antisemitismo. Una ricognizione su gruppi ancora minoritari, ma che traggono forza dalla crisi del processo di transizione. Un indicatore preoccupante del clima esistente nella nuova Europa.
Nel suo intervento al convegno "Vivere senza futuro?" Massimo Moratti ha fornito un interessante sguardo sulla presenza internazionale in Bosnia Erzegovina. Un punto di vista estremamente lucido e dal di dentro. Un contributo importante per capire la Bosnia Erzegovina dei nostri giorni.