2 marzo 2010

Durante una conferenza internazionale, tenutasi a Belgrado, sono state discusse esperienze e pratiche europee nell'ambito dell'edilizia sociale e si è analizzato il percorso di riforma avviato in Serbia in questo settore

Fonte: UN-HABITAT in Serbia

Lo scorso 11 febbraio, si è tenuta a Belgrado una conferenza sul tema dell'edilizia sociale: "Access to social and affordable housing, sharing experiences on policies in Serbia and other European countries". La conferenza è stata organizzata dal governo serbo, in particolare dall'Ufficio del vice-primo ministro per l'Integrazione europea, Božidar Delić, di concerto con il competente ministero dell'Ambiente e della pianificazione territoriale, e con l'assistenza tecnica di UN-HABITAT (l'agenzia delle Nazioni Unite per gli insediamenti umani). La conferenza è stata organizzata grazie al contributo della Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo del ministero degli Affari Esteri italiano.

In linea con il processo di integrazione nell'Unione Europea, attraverso l'organizzazione di questa conferenza, il governo serbo ha inteso manifestare la volontà politica di condividere con altri paesi europei esperienze e pratiche inerenti allo sviluppo di politiche abitative orientate a promuovere una maggiore inclusione sociale di quei gruppi di popolazione marginalizzati, sopratutto in ambito urbano. A causa del prolungato periodo di guerra nei Balcani, le città in Serbia sono passate attraverso sostanziali mutamenti nella composizione della popolazione che hanno modificato significativamente la struttura urbana e sociale producendo grandi disuguaglianze territoriali, in particolare nelle periferie delle città rendendo al momento la questione degli insediamenti informali uno dei più urgenti in molte città della regione. Allo stesso tempo, la chiusura delle grandi industrie ed il cambiamento che la Serbia e gli altri paesi nei Balcani hanno vissuto da una economia controllata ad una di mercato hanno contribuito ad una crescente disoccupazione che impone anche un profondo cambiamento delle strategie di pianificazione urbana e dei suoi strumenti di gestione.

La conferenza ha fornito dunque l'opportunità di mettere a confronto diverse scelte operative da adottare nell'ambito del processo di riforma in atto nel paese nel settore dell'edilizia sociale e di quello dello sviluppo urbano. Nel suo discorso di apertura, il ministro per l'Ambiente e la pianificazione territoriale, Oliver Dulić, ha evidenziato appunto il processo di riforma in corso finalizzato allo sviluppo di strumenti attuativi delle politiche abitative e già avviato dal suo governo all'indomani dell'approvazione della legge quadro sulla edilizia sociale da parte del parlamento serbo nello scorso mese di agosto. Il Ministero sta lavorando alla definizione di scelte strategiche di medio e lungo termine per soddisfare con maggiore efficacia i bisogni abitativi di quella parte della popolazione in Serbia particolarmente vulnerabile per status sociale (rifugiati, sfollati, minoranze etniche, disabili e popolazione anziana) e per condizioni socio-economiche particolarmente svantaggiate (disoccupati, famiglie a basso reddito e quelle con un elevato numero di figli in età minorile). Scopo della riforma è anche quello di integrare efficacemente le politiche abitative con una pianificazione urbana e territoriale che sia al tempo stesso sostenibile ed inclusiva.

In linea con il processo di integrazione europea della Serbia, l'importanza delle riforme nel settore dell'edilizia sociale è stata anche sottolineata da Adriano Martins, vice-capo missione della Delegazione dell'Unione Europea in Serbia e da Armando Varricchio, Ambasciatore d'Italia in Serbia. Adriano Martins ha sottolineato come il soddisfacimento dei bisogni abitativi di quelle fasce della popolazione più vulnerabili potrà efficacemente contribuire al processo di pacificazione e di stabilizzazione, già in atto nel paese e nella regione, ricordando che il 2010 è l'anno europeo della lotta alla povertà e all'esclusione sociale. La costituzione di un'Europa sempre più inclusiva è di vitale importanza per il conseguimento degli obiettivi europei di crescita economica sostenuta, aumento delle opportunità di lavoro e maggiore coesione sociale. Il coinvolgimento e la cooperazione di tutti gli attori coinvolti ai diversi livelli, del governo centrale, delle autorità locali e della società civile in tutte le sue articolazioni, è elemento chiave per il raggiungimento di soluzioni sostenibili ed appropriate a garantire una sempre maggiore inclusione di quanti marginalizzati nelle comunità di residenza, ha aggiunto Martins.

Il sindaco di Niš, Miloš Simonović, si è soffermato sul ruolo determinante che le autorità locali hanno nel contribuire allo sviluppo di una adeguata ed efficace politica abitativa con la formulazione e l'attuazione di strategie e di programmi a livello locale, evidenziando la necessità di rafforzare la collaborazione tra i governi locali e quello centrale. Krzysztof Mularczyk, direttore dell'Ufficio di UN-HABITAT a Varsavia per l'Europa, nel congratularsi col governo serbo per l'impegno nel processo di riforma delle politiche abitative per l'edilizia sociale, ha voluto sottolineare quanto, a questo scopo, possa risultare proficuo lo scambio di buone pratiche con partners di istituzioni di altri paesi nella regione e nell'UE al fine di individuare possibili soluzioni per la programmazione e realizzazione degli interventi di edilizia sociale in Serbia.

La conferenza ha affrontato tre questioni principali, particolarmente significative per il processo di riforma in corso in Serbia: opzioni strategiche per la formulazione di politiche abitative efficaci e al tempo stesso sostenibili; sistemi di finanziamento di interventi di edilizia sociale; strategie atte a raggiungere i bisogni della popolazione a basso reddito e dei gruppi più vulnerabili.

Il ministero dell'Ambiente e della pianificazione territoriale ha presentato i risultati di uno studio realizzato dal "Center of Liberal and Democratic Studies", conclusosi a fine 2009, e finalizzato all'individuazione di linee strategiche tra loro complementari utili alla formulazione di una strategia nazionale per l'edilizia sociale. Inoltre, sono state presentate alcune esperienze recenti di programmazione e di attuazione di interventi di edilizia sociale intraprese in Serbia da parte dell'Housing Center, organizzazione non governativa serba, del ministero del Lavoro e le politiche sociali e dalla Banca Commerciale serba (Komercialna Banka).

La conferenza ha riunito un alto numero di esperti ed addetti ai lavori che hanno partecipato in modo estremamente vivace al dibattito e alle discussioni tematiche, contribuendo alla formulazione di raccomandazioni per una nuova politica abitativa in Serbia. Tra gli altri, hanno partecipato: rappresentanti del parlamento serbo; rappresentanti di diversi ministeri e rappresentanti delle giunte e membri dei consigli comunali e dei governi locali di molte città della Serbia; organizzazioni della società civile serba e di associazioni non-profit, rappresentanti e funzionari della Delegazione dell'Unione Europea in Serbia, del Consiglio d'Europa, dell'OSCE e di altre organizzazioni internazionali. In rappresentanza della Cooperazione Italiana, era presente Anna Zambrano, direttore dell'Ufficio di cooperazione presso l'Ambasciata d'Italia a Belgrado che si è unita ai rappresentanti di altri paesi donatori presenti in Serbia, tra i quali la Svizzera, l'Austria e la Spagna.

Il programma, le presentazioni, le raccomandazioni scaturite e la lista dei partecipanti alla conferenza sono disponibili sul sito dell'ufficio di UN-HABITAT in Serbia.