12 luglio 2007

Rappresentanti ACLI di ritorno dall'Albania. Scopo della missione, incontrare gli operatori impegnati nel percorso formativo e nelle attività relative all'apertura della nuova sede locale del Patronato ACLI, previsti dal "Progetto Albania"

Fonte: Agenzia AISE

Già attiva da qualche mese, sarà inaugurata ufficialmente in autunno la prima sede del Patronato Acli in Albania, nata sull'esperienza già maturata - e ancora in corso - in quella regione dalle Acli Lombardia e dall'Ipsia (Istituto Pace Sviluppo Innovazione Acli), nell'ambito del "Progetto Albania" avviato nel 2004.

Il progetto di uno sportello che, oltre a fornire assistenza per preparare la documentazione necessaria all'espatrio, possa fornire indicazioni utili sull'immigrazione albanese già presente in Italia è nato dalla collaborazione tra Patronato e Ipsia, con l'obiettivo prioritario di tutelare i diritti delle persone che decidono di adottare un percorso di emigrazione dall'Albania verso l'Italia o viceversa.
I preparativi per l'inaugurazione della sede sono già avviati da circa un anno ed hanno dato vita a diverse attività di indagine - anche diretta, tramite somministrazione di questionari e consultazioni telefoniche - sui bisogni della popolazione in quel territorio. Mentre sul fronte dei rapporti con le Istituzioni e le associazioni locali, l'ormai consolidata presenza delle Acli Lombardia ha favorito lo stringersi di diverse forme di cooperazione e accordi, raggiunti anche con le autorità consolari. Ne è stato testimonianza il convegno "Scutari - Albania - Italia. Il lavoro come sviluppo del territorio", che si è tenuto il 28 aprile scorso, con il patrocinio del Consolato Italiano e alla presenza - tra gli altri - del sindaco e del Prefetto di Scutari, del responsabile delle Relazioni con l'estero della Regione di Scutari, nonché del viceministro albanese al Lavoro, Affari Sociali e Pari Opportunità.

La visita del direttore generale del Patronato ACLI, Damiano Bettoni, ha simbolicamente coinciso con l'avvio del percorso formativo di specializzazione per i futuri operatori della sede di Scutari. Nell'incontrarli, Bettoni ha infatti sottolineato l'importanza che la formazione deve avere in questa iniziativa. "Quella che ci apprestiamo a rendere operativa non è la "classica" sede di Patronato, quanto piuttosto un "laboratorio" dove le esigenze che gli operatori incontreranno saranno molteplici: dai visti per l'ingresso in Italia alle pratiche di rientro verso l'Albania, alle verifiche delle posizioni assicurative maturate durante il lavoro svolto in Italia, ecc. Alcune statistiche indicano che gli albanesi presenti in Italia sono 230.000 unità, vale a dire il secondo posto nella graduatoria delle comunità straniere presenti a livello nazionale. Sulla base di questi dati è interessante rilevare come oltre 10.000 siano i cittadini albanesi che si sono rivolti alle strutture del Patronato Acli in Italia".

Damiano Bettoni, nell'analizzare i primi dati dell'operatività della nuova sede, ha voluto congratularsi con il responsabile del "Progetto Albania" Marco Zecchinato e con gli operatori Emiriona Rroji e Marjan Lukani, invitandoli a proseguire sulla strada del monitoraggio e della crescita formativa. Nel corso della visita, Bettoni ha anche incontrato Nicola Savioli e Lorena Gilli, a Scutari per supportare le attività formative e organizzative. Savioli è responsabile del Progetto immigrati nella sede del Patronato Acli di Padova e da tempo segue attivamente l'area che comprende l'Albania, mentre Lorena Gilli si occupa della formazione informatica, sia nel merito delle procedure di gestione delle pratiche che dei collegamenti telematici con gli Istituti previdenziali e le sedi del Patronato Acli in Italia. Su quest'ultimo punto, il responsabile dell'attività all'estero del Patronato Acli, Francesco Martinelli, che ha accompagnato il direttore generale in visita, ha voluto rimarcare l'importanza di una buona sinergia tra le sedi del Patronato in Albania e in Italia, soprattutto per comprendere a pieno le necessità delle persone che si rivolgono allo sportello, in particolare sulle posizioni assicurative maturate in Italia.