18 giugno 2012
Vista su Trieste, foto di HoVistoNinaVolare - Flickr.com

Il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia si è incontrato con il commissario europeo per la Politica regionale, Johannes Hahn. Tra i temi discussi le prospettive della cooperazione trasfrontaliera, settore in cui la Regione che sta operando da termpo con l'Euroregione con Veneto e Carinzia, aperta a Slovenia e Istria croata e l'Euroregione Adriatico-Ionica

Fonte: AISE e AgenParl

Elaborazione di Osservatorio Balcani e Caucaso

Obiettivi strategici delle politiche di coesione, riforma dei meccanismi di erogazione degli aiuti di Stato e prospettive future della cooperazione transfrontaliera. C'è piena sintonia, su questi temi cruciali, tra il Friuli Venezia Giulia e il commissario europeo per la Politica regionale, l'austriaco Johannes Hahn.

Lo ha confermato il presidente della Regione, Renzo Tondo, al termine di un incontro con Hahn, che si è svolto in occasione del convegno sul tema "Europa nuovo pensiero. Regioni, innovazione cultura"", promosso il 1° e 2 giugno scorsi a Trieste dallo stesso commissario per le Politiche regionali in collaborazione della Regione. All'incontro hanno partecipato anche gli assessori alle Relazioni internazionali e comunitarie, Elio De Anna, e alle Attività produttive, Federica Seganti.

Tondo e Hahn hanno concordato innanzitutto sui grandi obiettivi della prossima programmazione 2014-2020 dei finanziamenti comunitari: ricerca e innovazione, Piccole e medie imprese, energia. A questi il Friuli Venezia Giulia propone di aggiungere anche il turismo e la cultura.

La Regione, come ha voluto sottolineare il presidente, "si è dimostrata virtuosa nell'impiego delle risorse europee. Per quanto riguarda la programmazione Por-Fesr 2007-2013, il Friuli Venezia Giulia ha impiegato finora 94,4 milioni di euro, su un totale di 106,3 milioni, ben al di sopra dell'obiettivo intermedio di 80,7. Ci sono tutte le premesse, dunque, per cogliere il risultato pieno da qui alla fine programma".

È inoltre necessaria, secondo Tondo, "una riforma degli Aiuti di Stato, di fronte alle nuove sfide aperte dalla crisi economica, per ridefinire la mappatura delle aree e dei settori che ne possono beneficiare e rendere, nello stesso tempo, la strumento più flessibile nel corso dei sette anni di programmazione". Su questo, il commissario Hahn sta lavorando di concerto con il commissario per la Concorrenza, Joaquin Almunia.

Il Friuli Venezia Giulia, come ha ricordato Tondo, "è capofila in Italia proprio sul tema degli Aiuti di Stato, e gli indirizzi da imprimere alla riforma sono condivisi anche dalle altre Regioni". Sulla stessa linea si sono espressi recentemente, in un documento congiunto fatto pervenire ad Hahn, anche i parlamentari europei eletti nella circoscrizione Nord-Est.

Quanto alla cooperazione transfrontaliera, il Friuli Venezia Giulia sta operando contemporaneamente su tre fronti: l'Euroregione con Veneto e Carinzia, aperta a Slovenia e Istria croata; l'Euroregione Adriatico-Ionica, puntando soprattutto sulla collaborazione in campo marittimo; in prospettiva una macroregione Danubiana.

"Siamo convinti - ha detto Tondo - che queste siano opportunità fra loro complementari, e mi auguro che le regole comunitarie rendano possibile il massimo livello di cooperazione territoriale".

È stata infine affrontata la questione del prossimo ingresso della Croazia nell'Unione europea. "Siamo consapevoli - ha detto Tondo - che l'allargamento alla Croazia modificherà le condizioni competitive in questa parte dell'Europa, e stiamo lavorando per affrontare il cambiamento assieme a Carinzia e Stiria. Il commissario Hahn ha ben chiara la situazione".

Uno dei promotori del convegno è stato Michael Fischer, studioso di scienze sociali e culturali, docente all'Università di Salisburgo. "Per la generazione del dopoguerra - ha detto oggi - l'Europa ha rappresentato una grande utopia, e anche una storia di indubbio successo, perché ha saputo garantire pace e benessere. È tuttavia mancato un 'sentimento del noi', un'autentica identità europea". Un punto di partenza per sopperire a questa carenza identitaria possono essere proprio le regioni di confine, dove differenze e affinità si intrecciano, dove le "narrazioni" della cultura e del quotidiano oltrepassano le barriere creando un ambiente stimolante, aperto, innovativo.