16 febbraio 2010

Continua l'intervento della Cooperazione Italiana dedicato ai minori in condizioni di particolare vulnerabilità e a rischio in Bosnia Erzegovina, attraverso il sostegno ad attività finalizzate all'inclusione sociale nel mondo della scuola

Fonte: Il Velino cooperazione

L'unità tecnica locale (Utl) della direzione generale per la Cooperazione allo sviluppo (dgcs) della Farnesina a Sarajevo nei giorni scorsi ha donato materiale sportivo alla Municipalità di Novo Sarajevo correlato allo sviluppo di attività sportive per l'inclusione sociale di minori disabili. A Banja Luka si è conclusa la prima parte di un ciclo di seminari sulla prevenzione dei disturbi mentali dei minori nelle scuole primarie in Bosnia Erzegovina tenutasi nelle giornate tra il 25 e il 27 gennaio a Sarajevo presso il ministero della Salute della Federazione BiH, e tra il 28 e il 30 gennaio a Banja Luka, presso l'Istituto pedagogico della Republika Srpska di Bosnia Erzegovina. Le due iniziative fanno parte del progetto a gestione diretta "Sostegno alle azioni a favore di bambini/e e adolescenti in condizioni di particolare vulnerabilità e a rischio in Bosnia Erzegovina", finanziato dalla Dgcs e realizzato in gestione diretta dall'Utl. Scopo dell'iniziativa è il miglioramento delle condizioni di minori con problemi mentali, minori con disabilità e minori a rischio di devianza in Bosnia Erzegovina (BiH).

Sul primo versante, l'abbigliamento e l'equipaggiamento sportivo oggetto della donazione viene utilizzato durante i corsi e allenamenti di calcio e pallavolo per minori normodotati e minori disabili, realizzati dal progetto nella Municipalità di Novo Sarajevo che è proprietaria di un centro sportivo di cui si è prevista la ristrutturazione ed all'interno del quale si svolge parte delle attività sportive sopra citate. Con tale donazione si è voluto rafforzare lo spirito di squadra dei minori che svolgono tale innovativa attività finalizzata all'inclusione sociale fra pari attraverso lo sport di minori con disabilità, la prima del suo genere in Bosnia Erzegovina. Le attività sportive coinvolgono ragazzi normodotati tra gli undici e i 16 anni d'età appartenenti ai club di calcio Zeljeznicar, Pofalicki, al club di pallavolo Novo Sarajevo e minori disabili tra i dieci e i 15 anni d'età frequentanti la scuola speciale Vladimir Nazor.

L'Atto di donazione di uniformi, calzature sportive e palloni da calcio e pallavolo è stato sottoscritto dal Sindaco della Municipalità di Novo Sarajevo, Nedzad Koldzo, alla presenza del direttore dell'Utl, Silvano Tabbò; dell'assistente del ministro della Salute in Federazione di BiH, Goran Cerkez; del coordinatore del progetto, Chiara Del Curto, dei rappresentanti dei club sportivi, della scuola speciale Vladimir Nazor, dell'Ong Svjetlo e di tutti i minori e allenatori/esperti di inclusione sociale coinvolti nell'iniziativa. Sul secondo fronte, invece, la formazione - condotta da un esperto dell'Ong Cesvi, il dottor Cristian Pagliariccio - ha previsto anche l'intervento di formatori provenienti dai ministeri della Salute, dagli Istituti pedagogici, dai Centri di salute mentale e dai centri clinici territoriali. Sessantaquattro beneficiari fra consiglieri/formatori degli Istituti Pedagogici, pedagogisti e insegnanti hanno potuto rafforzare le proprie competenze per l'identificazione precoce e la prevenzione di problematiche mentali minorili ed approfondire la conoscenza dei servizi di cura per la salute mentale presenti nel territorio.

Ciò in un'ottica di creazione di reti di collaborazione tra i servizi di salute mentale territoriali e il mondo della scuola. A Sarajevo, il direttore dell'Utl, Silvano Tabbò ha aperto i lavori con un breve intervento mentre a Banja Luka è intervenuta la coordinatrice del progetto, Chiara Del Curto. Entrambi hanno posto l'accento sull'importanza del contributo innovativo apportato da questo progetto finanziato dalla Cooperazione italiana le cui attività promuovono il miglioramento delle competenze del corpo docente sui temi della salute mentale, dell'inclusione sociale dei minori disabili e del disagio sociale, prevedono la ristrutturazione di un centro sportivo in cui sviluppare attività sportive per l'inclusione sociale di minori disabili e la realizzazione di campagne di prevenzione/sensibilizzazione ai temi sopra descritti.