Il Covid-19 alleato contro lo spopolamento delle campagne del sud-est Europa

22 marzo 2021

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Una recente analisi dell'agenzia Onu UNFPA, firmata dalla ricercatrice Alida Vračić e dal giornalista Tim Judah, evidenzia come la pandemia abbia aperto inaspettate opportunità per le aree rurali, anche nel sud-est Europa.

Kratovo, villaggio della Macedonia del Nord - Ivo Danchev

Kratovo, villaggio della Macedonia del Nord - Ivo Danchev

“Per decenni i flussi migratori erano unidirezionali, dalle campagne verso le città, spesso dell'Europa occidentale. Ora invece assistiamo ad alcuni ritorni”, spiega Alanna Armitage, direttrice dell'ufficio UNFP per l'Europa dell'est e l'Asia centrale.

“I paesi del sud-est Europa hanno ora l'opportunità di promuovere incentivi e politiche affinché chi ritorna, con tutte le proprie competenze, decida di rimanere e di investire nelle aree rurali”, aggiunge la direttrice.

Nella sola Bulgaria ad esempio più di 500.000 persone sono rientrate nel primo periodo di pandemia. Un 10% di loro ha dichiarato di non intendere ripartire per l'estero, un 25 % di essere ancora incerto.

Una parte rilevante di coloro i quali sono rientrati sono professionisti che hanno continuato a lavorare a distanza.

Ora questa breve analisi – disponibile in pdf in lingua inglese – evidenzia le recenti dinamiche individuando il potenziale esistente per mutare, nel sud-est Europa, la relazione aree urbane-campagne. Ed invertire il fenomeno di spopolamento che ha caratterizzato gli ultimi decenni.


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