Con 27 voti favorevoli, 14 contrari e 14 astensioni, il Consiglio esecutivo dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura (UNESCO), ha espresso ieri parere favorevole all'inclusione come proprio membro del Kosovo.
Oltre 420 delegati provenienti da 92 paesi sono a in questi giorni a Stoccolma, in Svezia, per discutere di divario digitale nell'ambito dello Stockholm Internet Forum.
Nessun passo avanti, almeno per il momento. Continua in Macedonia lo scontro tra maggioranza e opposizione sull'implementazione degli accordi per uscire dalla crisi politica che attanaglia il paese da inizio 2015.
Domenica scorsa è stata prolungata di trenta giorni la detenzione provvisoria dell'ex primo ministro moldavo, Vlad Filat, accusato di corruzione e di coinvolgimento nella sparizione di 1 miliardo di dollari dalle tre banche principali del paese.
“Sono convinta che in futuro sarà necessario costruire un qualche tipo di barriera o ostacolo fisico [alla frontiera]. Ma non affrettatevi a fare confronti con Srebrenica o con i campi di concentramento [...]. Mi piacerebbe evitarlo, ma non vedo in che altro modo sia possibile difendersi”.
Nessuna novità di rilievo nel processo di normalizzazione dei rapporti tra Serbia e Kosovo, dopo l'incontro di ieri sera a Bruxelles tra i premier Aleksandar Vučić e Isa Mustafa in presenza del numero uno della diplomazia Ue Federica Mogherini.
La duplice esplosione di sabato scorso ad Ankara ha causato la morte di 97 persone. Questo è il bilancio ufficiale comunicato dalle autorità turche nella serata di ieri ma secondo il partito filocurdo HDP, che potrebbe essere stato il principale bersaglio di questo attentato, i morti sarebbero 128. In ogni caso il bilancio non è ancora stabilizzato perché negli ospedali sono ricoverati oltre 500 feriti, alcuni in gravi condizioni.
La nomina a metà settembre del procuratore speciale Katica Janeva per l’indagine sullo scandalo intercettazioni illegali sembrava un passo avanti nella soluzione della crisi politica in Macedonia, con l'emergere di una possibile collaborazione tra governo e opposizione nell'implementare l’accordo politico di giugno, raggiunto con la mediazione dell’Unione europea.