L'InCE si propone come parte del processo di integrazione europea, in quanto strumento regionale multilaterale che fornisce una sede di cooperazione paritaria agli stati membri.

16/01/2002 -  Anonymous User

Continuiamo la pubblicazione di alcuni estratti della ricerca di Teresa Polara sullo stato dell'integrazione dei Balcani nelle istituzioni europee. Questa scheda presenta l'Iniziativa Centro-Europea, una delle iniziative regionali che contribuiscono al processo di integrazione europea.
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L'InCE ha la sua origine nell'Accordo firmato a Budapest nel novembre del 1989 dai Ministri degli Esteri di quattro Paesi, Italia, Austria, Yugoslavia e Ungheria, che dava vita a quella che veniva denominata la Quadrangolare.
Scopo dell' iniziativa era fornire una prima risposta, da parte di alcuni Paesi occidentali, alla richiesta di alcuni Paesi dell'ex area di influenza sovietica di avvicinarsi all'Europa occidentale. E ciò attraverso alcuni strumenti concreti di cooperazione in un'area geograficamente delimitata, quali:
- un meccanismo in grado di favorire cooperazione economica, tecnica e scientifica finalizzata alla realizzazione di progetti specifici nei settori dei trasporti, della tutela ambientale, dell'energia, delle telecomunicazioni, del turismo, della formazione professionale;
- una cerniera tra le diverse organizzazioni internazionali a carattere regionale (in primo luogo l'Unione Europea) ed i Paesi dell'Europa centro-orientale.
Nel 1990, con l'ingresso della Cecoslovacchia, l'iniziativa ha assunto il nome di Pentagonale, diventando Esagonale a seguito dell'adesione della Polonia nel '91. Il Vertice dei Capi di Governo tenutosi a Vienna nel '92 ha stabilito di adottare la denominazione di "Iniziativa Centro Europea" e di ammettere all'InCE, con la dissoluzione della Yugoslavia, Bosnia-Erzegovina, Croazia e Slovenia. Successivamente, a seguito della divisione della Cecoslovacchia all'inizio del '93, sono state ammesse la Repubblica Ceca e la Slovacchia. Ancora nel '93 è stata approvata l'ammissione della Macedonia, diventata il decimo membro. Nel '95 è stata accolta la richiesta di adesione di cinque Paesi che godevano dello status di associati, ovvero Albania, Bielorussia, Bulgaria, Romania ed Ucraina, mentre nel '96 la Moldova è divenuta il sedicesimo membro. A seguito del mutamento politico avvenuto nell'ottobre 2000, la Repubblica Federale di Yugoslavia è stata ammessa a far parte dell'Iniziativa.
L'InCE si compone dunque attualmente di diciassette Stati: Albania, Austria, Bielorussia, Bosnia Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Macedonia, Italia, Moldova, Polonia, Romania, Repubblica Ceca, RFY, Slovacchia, Slovenia, Ucraina, Ungheria.
L'InCE si propone come parte del processo di integrazione europea. In quanto strumento regionale multilaterale che fornisce una sede di cooperazione paritaria ai partecipanti, si pone alcuni obiettivi prioritari, richiamati da ultimo nelle Linee Guida approvate dal Vertice dei Capi di Governo di Budapest nel novembre 2000:
- lavorare alla realizzazione di una Europa unita, coesa e portatrice di un nucleo di valori comuni;
- indirizzare la cooperazione verso l'assistenza allo sviluppo delle potenzialità dei Paesi membri meno avanzati;
- rafforzare la cooperazione tra i Paesi membri;
- favorire la partecipazione di tutti i Paesi membri al processo di integrazione europea;
- contribuire al processo di trasformazione economica, sociale e legislativa dei Paesi membri in transizione.
L'InCE non è dotata di una struttura istituzionale ma si avvale di una serie di sedi di coordinamento a vario livello, che attribuiscono tra l'altro all'Iniziativa una dimensione governativa e parlamentare senza creare appesantimenti burocratici.
La Presidenza dell'Iniziativa - in larga misura organo motore dell'InCE - è esercitata a turno, per la durata di un anno, da ogni Stato partecipante.
L'Iniziativa rappresenta un foro politico privilegiato nel quale vengono individuati e discussi i problemi politici dell'area, attraverso il Vertice annuale dei Capi di Governo e le riunioni periodiche dei Ministri degli Affari Esteri.
Il Comitato dei Coordinatori Nazionali è l'organo responsabile per la gestione della cooperazione realizzata dall'InCE, nonché dell'attuazione dei programmi e dei progetti promossi dall'Iniziativa.
Dal '96 l'InCE dispone a Trieste di un Centro di Documentazione ed Informazione, diretto da tre alti funzionari, che opera quale Segretariato Esecutivo dell'Iniziativa.
Nel '98 è stato istituito un Segretariato per i Progetti, speciale organo che si occupa del finanziamento dei progetti e opera sulla base di un Accordo concluso tra l'InCE e la Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo. Con la BESR, uno dei principali partners finanziari dell'InCE, nel '92 è stato concluso dall'Italia un Accordo per il Finanziamento, per conto dell'Iniziativa.
Nel quadro dell'InCE è stato avviato un coordinamento parlamentare, l' Assemblea, composto da delegazioni di parlamentari di tutti i Paesi partecipanti. Le questioni più rilevanti su cui l'Assemblea ha discusso nel corso degli ultimi cinque anni, formulando raccomandazioni ai Governi ed ai Parlamenti dei Paesi membri, hanno riguardato: la cooperazione tra l'InCE e le altre organizzazioni sub-regionali; la crisi del Kosovo; il ruolo delle organizzazioni internazionali e inter-parlamentari nell'attuazione del Patto di stabilità per l'Europa del Sud-Est; la gestione delle varie crisi politiche nei Balcani.
Un numero variabile di Gruppi di Lavoro ha infine il compito di formulare ipotesi di misure pratiche da realizzare nei vari settori di intervento.
Nel '99 l'InCE ha salutato con favore l'adozione del Patto di Stabilità, sottolineando l'importanza di realizzare un coordinamento degli sforzi internazionali tesi a raggiungere pace e stabilità nell'Europa sud-orientale. Il Vertice dei Ministri degli Affari Esteri dell'InCE ha rilevato un'assoluta coerenza tra il documento fondativo del Patto di Stabilità e la strategia, che l'InCE persegue dalla propria creazione, di promuovere la coesione e la solidarietà su scala europea. L'InCE si pone in questo contesto come l'unica organizzazione regionale che abbia stabilito una cornice integrata per il dialogo e la cooperazione tra gli Stati membri nei settori politico, economico, culturale e parlamentare. Su queste basi, l'Iniziativa si è ripromessa di giocare un ruolo attivo nel processo del Patto di Stabilità, ed ha elaborato una proposta comprensiva di una serie di azioni da realizzare all'interno di ognuno dei tre Tavoli settoriali del Patto, come contributo all'attività del Patto stesso. L'InCE ha inoltre messo a disposizione tutti i propri strumenti, in particolare i Gruppi di Lavoro, per realizzare alcuni obiettivi del Patto di Stabilità.
Per concludere, è opportuno ricordare che dal 1° gennaio 2001 l'Italia esercita la Presidenza dell'InCE.
Per l'Italia l'InCE rappresenta, secondo valutazioni governative, la cornice di tutta la politica estera rivolta all'Est europeo, comprendendo, oltre ad Italia ed Austria, tutti gli Stati già appartenenti all'area di influenza sovietica dell'Europa ad eccezione della Russia e dei Paesi Baltici. Nel quadro dell'InCE e parallelamente alle attività da questa promosse si sono sviluppati i rapporti bilaterali tra l'Italia e i Paesi dell'Est-europeo. Il programma della Presidenza italiana, che si propone di rilanciare e rafforzare l'organizzazione, è stato articolato intorno ai seguenti elementi:
- Avvio di una riflessione sul futuro dell'Iniziativa alla luce principalmente del prossimo ingresso nell'UE di molti Paesi membri dell'InCE. L'Iniziativa dovrebbe, in questa prospettiva, continuare a costituire un foro di dialogo e cooperazione tra nuovi membri dell'UE e Paesi che non hanno prospettive immediate di adesione.
- Creazione di occasioni di dialogo tra la Troika dell'InCE - nel 2001 Ungheria, Italia e Macedonia - e l'Unione Europea, nonché il Patto di Stabilità, altre iniziative regionali e altre organizzazioni, al fine di identificare aree di lavoro comuni ed eventualmente progetti da cofinanziare in tali aree.
- Conseguimento di una maggiore e più equilibrata disponibilità di risorse finanziarie, con l'attuazione del principio dell'introduzione di un contributo annuo di tutti i Paesi membri dell'InCE per finanziarne progetti e programmi, adottato a novembre 2000.
- Ridefinizione del funzionamento dei Gruppi di lavoro, per renderne maggiormente efficace l'attività, che rappresenta uno degli aspetti più originali della cooperazione tra i Paesi membri.- Promozione di ulteriori occasioni di dialogo, interno all'Iniziativa ma aperto ai problemi specifici che riguardano anche Paesi membri di altre organizzazioni e raggruppamenti europei, regionali o subregionali.

Nell'ambito delle iniziative legate alla Presidenza italiana si è tenuta a Forlì lo scorso febbraio la Conferenza dal titolo: "La Transizione post-comunista dieci anni dopo. Sfide e opportunità per l'Europa e il ruolo dell'Iniziativa Centro Europea" (Cfr. "Conferenza a Forlì su transizione post-comunista e ruolo dell'InCE", 13/02/01 - Agenzia ANSA, sezione Balcani, Dossier).Secondo quanto è emerso in quella sede, l'InCE dovrebbe avere la funzione di stimolare la cooperazione regionale e monitorare il processo d'integrazione dei Paesi dell'area nell'UE. Dovrebbe, inoltre, assicurare che gli interessi regionali non vengano sacrificati nel quadro di un'integrazione europea che privilegia nelle sue procedure un approccio bilaterale. In questo senso, emerge ancora dalla discussione, l'InCE potrebbe impegnarsi affinché la graduale ammissione dei Paesi dell'area orientale nell'UE non crei problemi ai preesistenti accordi bilaterali e regionali, nuocendo agli equilibri dell'area. L'integrazione dell'Europa Orientale andrebbe, in tale prospettiva, considerata come uno strumento, piuttosto che come un fine, del processo di transizione.
Il 26 ottobre si è tenuta a Roma la sessione annuale dell'Assemblea parlamentare. Seguirà, nell'immediato, un momento di particolare rilevanza, il Vertice dell'Iniziativa, riunito dal 21 al 24 novembre 2001 a Trieste. Principali argomenti di dibattito saranno la lotta al terrorismo e il processo di stabilizzazione dei Balcani, alla luce dell'esito delle elezioni in Kosovo e della situazione in Macedonia.
Il momento centrale del Vertice sarà costituito dal Forum Economico, affiancato da tre Vertici intergovernativi: l'incontro tra i Ministri degli Affari Esteri dei Paesi membri dell'InCE, il vertice dei Capi di Governo e dei responsabili di dodici organizzazioni internazionali e la riunione dei Ministri dell' Economia. Nelle stesse giornate, si terrà anche il Forum InCE della Gioventù, riservato alle rappresentanze studentesche.
Il Forum Economico avrà la funzione di riunire insieme imprenditori, agenzie governative, organizzazioni internazionali, organizzazioni nazionali, associazioni, istituzioni finanziarie, autorità locali, istituti, consulenti, accademici, professionisti e media da ogni parte del mondo, con l'obiettivo di promuovere lo sviluppo economico e gli investimenti nei Paesi in transizione dell'InCE. La formula organizzativa del Forum prevede dibattiti, seminari, gruppi di interesse, in cui i partecipanti potranno scambiare informazioni e discutere strategie, programmi, opportunità di cooperazione e specifici progetti. La progettualità verrà convogliata su quattro settori fondamentali:
- investimenti nel settore privato,
- infrastrutture,
- sviluppo delle istituzioni e del settore dell'impresa,
- Information Technology per il settore industriale.
Sono inoltre previste discussioni e altre attività a livello informale.
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