Elezioni europee. Il dibattito va in tv

19 marzo 2014

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Nelle campagne elettorali degli Stati Uniti, lo scontro decisivo (e spesso memorabile) per decidere il nome del vincitore si svolge di fronte alle telecamere, col dibattito tv tra i principali candidati. L'Unione europea è ancora lontana dal divenire gli “Stati Uniti d'Europa”, ma le prossime elezioni europee, previste per il 22-25 maggio, porteranno il dibattito sul piccolo schermo anche nel Vecchio continente.

Quest'anno, il voto degli elettori peserà direttamente sulla scelta del presidente della Commissione europea, che dovrà essere nominato tenendo conto della composizione del prossimo Parlamento europeo. Ecco perché le grandi famiglie politiche europee hanno nominato un loro candidato alla carica.

Ecco allora che l'European Broadcasting Union (EBU) l'associazione dei servizi pubblici radiotelevisivi europei, ha deciso di dare ai candidati la possibilità di confrontarsi in tv in un dibattito fruibile da tutti i cittadini dell'Unione europea. Obiettivo dichiarato del confronto tv: avvicinare le istituzioni europee ai cittadini, e dare ai candidati la possibilità di presentare in modo diretto la propria visione per il futuro dell'UE.

Il dibattito televisivo avrà luogo il 15 maggio, e sarà trasmesso dall'aula plenaria del Parlamento europeo a Bruxelles. In 90 minuti, i candidati dei sette gruppi parlamentari attualmente presenti nell'aula di Bruxelles, che si candidano a diventare il prossimo presidente della Commissione, avranno la possibilità di presentare la propria visione per il futuro dell'Unione 

Lingua di comunicazione dovrebbe essere l'inglese, anche se i candidati potranno parlare nella propria lingua madre se lo vogliono. A condurre sarà un'italiana, la giornalista Monica Maggioni, attualmente direttrice del canale “all-news” Rainews24. Viene discussa la possibilità di effettuare anche un secondo dibattito (il 20 maggio) tra i due candidati con le maggiori chance di vittoria finale, con tutta probabilità il socialista Martin Schulz e il popolare Jean-Claude Juncker.

L'operazione dibattito non è semplice, ma costituisce un elemento di novità non indifferente. Per il professor Simon Hix , docente di Politiche europee alla London School of Economics (LSE), un visibile scontro di idee è assolutamente necessario. “Al momento tutti i candidati [a presidente di Commissione] sembrano uguali: mainstream, centristi ed euro-federalisti. La politica è fatta di scelte. Se proposte diverse non sono visibili, scegliere diventa impossibile."


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