19 maggio 2016
Dunja Mijatović (OSCE)

L'aggressione al giornalista Petar Panjkota, reporter della televisione RTL Croatia, avvenuta sabato 14 maggio a Banja Luka, è inaccettabile e su di essa va condotta un'adeguata indagine.

Lo ha dichiarato martedì a Vienna Dunja Mijatović, da poco riconfermata nel ruolo di Rappresentante dell'OSCE per la Libertà dei Media .

“Condanno l'attacco a Panjkota e chiedo alle autorità competenti di indagare a fondo su questo incidente, e di perseguire la persona responsabile”, ha dichiarato Mijatović.

In una giornata di forte tensione per le opposte manifestazioni convocate a Banja Luka da governo e opposizione della Republika Srpska, l'entità della Bosnia Erzegovina a maggioranza serba, anche i membri della troupe di BN TV, Danina Milaković e Pavle Ivanović, sono stati insultati, mentre il loro collega Vladimir Kovačević è stato minacciato sui social media.

Panjkota è stato invece colpito alla testa da uno sconosciuto appena dopo aver terminato il proprio servizio in diretta.

“I giornalisti devono poter seguire le manifestazioni in modo libero e sicuro”, ha detto Mijatović.

Nel corso della sua visita ufficiale in Bosnia Erzegovina, nel luglio dell'anno scorso, la Rappresentante dell'OSCE per la Libertà dei Media ha sottolineato l'importanza di rafforzare la sicurezza dei giornalisti e di contrastare il clima di impunità.

“Ci sono stati numerosi attacchi nei confronti di giornalisti in Bosnia Erzegovina, e i responsabili non sono ancora stati perseguiti”, ha dichiarato Mijatović.

La Rappresentante OSCE ha accolto positivamente le immediate reazioni espresse dall'Associazione dei Giornalisti della Bosnia Erzegovina, della Croazia, e dal Press Club di Banja Luka. Tutte queste organizzazioni hanno condannato pubblicamente gli attacchi di sabato scorso.

Link: SEENPM

Questa pubblicazione è stata prodotta nell'ambito del progetto European Centre for Press and Media Freedom, cofinanziato dalla Commissione europea. La responsabilità sui contenuti di questa pubblicazione è di Osservatorio Balcani e Caucaso e non riflette in alcun modo l'opinione dell'Unione Europea. Vai alla pagina del progetto