Negli ultimi venti anni i rapporti tra Armenia e Unione europea sono stati altalenanti. Dall’iniziale adesione alla Politica europea di vicinato, passando attraverso la presa di distanza di Yerevan nei confronti di Bruxelles, per poi tornare negli ultimi tempi all’idea di adesione all’Ue
Le relazioni Unione Europea - Armenia sono state inizialmente regolate dall’Accordo di Partenariato e Cooperazione (PCA), firmato nel 1996 e attivo fino al 2021.
Nel 2004 l’Armenia ha aderito alla Politica Europea di Vicinato (ENP), insieme alle altre nazioni del Caucaso meridionale. Nel gennaio 2002, il Parlamento europeo ha riconosciuto la potenziale futura adesione dell’Armenia all’UE grazie al riconoscimento della sua identità europea.
L’Armenia ha aderito al partenariato orientale dell’UE nel 2009 il che ha portato ai negoziati sull’Accordo di associazione (AA) nel 2010.
L’AA prevedeva un capitolo specifico sull’area di libero scambio. È stato istituito quindi un gruppo consultivo dell’UE in Armenia per assistere l’Armenia nelle riforme necessarie.
Alla fine del 2013, entrambe le parti erano vicine alla finalizzazione dell’AA. Inaspettatamente per la controparte, l’Armenia ha cambiato posizione nel settembre 2013, annunciando l’intenzione di aderire all’Unione economica eurasiatica.
La mossa dell’allora presidente Serzh Sargsyan arrivò all’epoca del tutto inattesa, e sarebbe stata il prodromo di un analogo colpo di scena in Ucraina, che avrebbe avuto conseguenze ben più drammatiche per il governo Yanukovich.
Caduta l’ipotesi dell’AA, nel 2017, l’Armenia e l’UE hanno formalizzato un nuovo accordo per rafforzare i legami politici ed economici, l’accordo di partenariato globale e rafforzato (CEPA). Firmato il 24 novembre 2017 dall’Armenia e da tutti gli Stati membri dell’UE, il CEPA mirava ad ampliare le relazioni UE-Armenia, sebbene non si trattasse di un accordo di associazione completo.
La rivoluzione di velluto e la guerra
Dopo la rivoluzione armena del 2018, Nikol Pashinyan ha sottolineato la necessità per l’Armenia di relazioni equilibrate sia con l’UE che con la Russia. Sebbene Pashinyan abbia espresso l’intenzione di rafforzare i legami con l’UE e di chiedere l’accesso Schengen senza visto per gli armeni, ha scelto di mantenere l’adesione dell’Armenia all’Unione economica eurasiatica.
L’esito della guerra per il Nagorno Karabakh nel 2020 e nel 2023 avrebbe portato Yerevan a cercare un avvicinamento ancora più significativo all’Unione Europea, mentre la fiducia la Russia, vista come tradizionale protettore dell'Armena sullo scacchiere caucasico si andava sgretolando.
Nell’ottobre 2022, Pashinyan ha partecipato al vertice inaugurale della Comunità politica europea, in cui l’Armenia ha accettato di ospitare una missione di monitoraggio temporanea guidata dall’UE (EUMCAP) lungo il confine con l’Azerbaijan.
La missione si è conclusa nel dicembre 2022, sostituita da una squadra di assistenza alla pianificazione dell’UE e successivamente dalla missione dell’Unione europea in Armenia (EUMA), autorizzata nel gennaio 2023.
L’EUMA, con un mandato di due anni, si concentra sul rafforzamento della stabilità lungo il confine armeno, favorendo fiducia e gli sforzi di normalizzazione tra Armenia e Azerbaijan.
Il partenariato Armenia-UE ha continuato ad approfondirsi all’inizio del 2023 attraverso il primo dialogo politico ad alto livello tra Armenia e UE, che ha affrontato la sicurezza regionale e lo spiegamento della missione.
Al vertice della Comunità politica europea dell’ottobre 2023, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha condannato le azioni dell’Azerbaijan nel Nagorno Karabakh, riaffermando il sostegno dell’UE alla sovranità dell’Armenia. La von der Leyen ha sottolineato i valori condivisi tra Armenia e UE e l’impegno per un ordine basato su regole, promettendo ulteriore cooperazione.
Il premier armeno Pashinyan si è rivolto al Parlamento europeo nell’ottobre 2023, esprimendo l’apertura dell’Armenia a legami più stretti con l’UE. Nel novembre 2023, una delegazione di alto livello dell’UE, tra cuimembri dello European External Action Service, della Commissione, della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo, della Banca europea per gli investimenti e Frontex, ha visitato l’Armenia.
Questa delegazione mirava a esplorare come rafforzare la cooperazione Armenia-UE, compreso il sostegno alle forze armate armene per motivi non letali.
Il 2024
All’inizio del 2024, Pashinyan ha annunciato che l’Armenia avrebbe esplorato l’ipotesi di adesione all’UE, specificando la scadenza per l’autunno 2024 per valutare il livello di consenso nazionale rispetto a questo tema.
Questa accelerata riflette il crescente allineamento dell’Armenia con l’Occidente in un contesto di deterioramento delle relazioni con la Russia.
In un incontro di importanza storica, ad alto livello a Bruxelles il 5 aprile 2024, Pashinyan si è confrontato con la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, il capo della politica estera dell’UE Josep Borrell e il segretario di Stato americano Antony Blinken per discutere del futuro strategico dell’Armenia, sottolineando una decisa e nuova vocazione della nazione verso l’Europa e verso legami transatlantici.
Lo stesso giorno, l’Armenia ha firmato un accordo di cooperazione con Eurojust, consolidando ulteriormente i legami legali e politici con le istituzioni dell’UE.
Al vertice sulla democrazia di Copenaghen del 2024, Pashinyan interrogato, ha dichiarato che per lui l’Armenia sarebbe potuta entrare nell’Unione Europea lo stesso anno.
La Piattaforma Unita delle Forze Democratiche, una coalizione di gruppi armeni filo-europei, ha espresso sostegno alla spinta europeista. Questa coalizione ha proposto un referendum sulla candidatura all’UE.
Il 21 giugno 2024, la Piattaforma Unita delle Forze Democratiche ha tenuto un’udienza presso l’Assemblea nazionale armena per rafforzare il sostegno a una candidatura formale all’UE.
A settembre 2024 la Commissione Elettorale Centrale ha autorizzato la Piattaforma Unita delle Forze Democratiche a raccogliere le firme per la proposta referendaria. Il gruppo ha raccolto le necessarie 50mila firme entro il 14 novembre 2024, e la mozione passa quindi all’Assemblea nazionale, aprendo potenzialmente la strada all’applicazione formale dell’Armenia all’UE.
Il 2024 è stato anche anno di numerose visite. Si sono recati a Yerevan Stefano Tomat, a capo delle operazioni civili dell'UE e direttore generale della capacità civile di pianificazione e operazioni, Adrienn Kiraly, della direzione generale dell’UE per i negoziati di vicinato e allargamento (DG NEAR), Valdis Dombrovskis, vicepresidente esecutivo della Commissione europea / Commissario europeo per il commercio, Michael Siebert, direttore generale del SEAE per la Russia, il partenariato orientale, l'Asia centrale, la cooperazione regionale e l'OSCE, Margarítis Schinás, Vice-presidente della Commissione.
Questa serie di incontri riflette il cambiamento politico dell’Armenia verso l’integrazione europea e dimostra un forte impegno pubblico e governativo nel rafforzare i legami con l’Europa in risposta alle sfide di sicurezza regionale e ai cambiamenti politici.
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