Nicola Gentile 26 aprile 2023
Fondo di coesione - © Wojciech Wrzesien/Shutterstock

La Commissione europea ha recentemente festeggiato i 30 anni dalla creazione del Fondo di coesione europea, cogliendo l’occasione per fare il punto sull’operato e sui successi di questo strumento

In un comunicato dello scorso 3 aprile la Commissione ha annunciato i festeggiamenti per il trentesimo anno di operatività del Fondo di coesione, una tra le linee di finanziamento delle politiche di coesione dell'Ue (a sostegno di queste ultime il principale è ad esempio FESR che nel 2021-2027 ha messo a disposizione 200 miliardi di euro). 

Il Fondo di coesione è stato istituito nel 1993 con lo scopo di rinsaldare la coesione territoriale ed economica dell’Unione Europea promuovendo al contempo lo sviluppo sostenibile. Venne introdotto come parte del complesso di strumenti introdotti dal Trattato di Maastricht. 

La Commissione ci ha tenuto particolarmente a sottolineare i sostanziosi investimenti che il fondo ha reso disponibili per i paesi UE. Sono infatti 179 i miliardi che il fondo ha stanziato nel corso dei suoi primi 30 anni di esistenza. 

Dalla sua creazione i fondi stanziati si sono più che triplicati. Nel primo periodo finanziario 1994-1999 l’ammontare totale risultava di 18 miliardi di euro, poi, con l’allargamento del 2004 e la necessaria inclusione di tutti i paesi neo entrati tra i beneficiari, il totale è aumentato fino ad arrivare ai 61,4 miliardi di euro del periodo finanziario 2014-2020. 

Per il periodo finanziario attuale (2021-2027) sono stati messi a disposizione 48,03 miliardi di euro, quasi il 40% di questa cifra sarà destinata a realizzare progetti a supporto della transizione energetica e di protezione dell’ambiente.

E’ bene specificare che il Fondo eroga finanziamenti ai soli paesi membri il cui Reddito Nazionale Lordo (RNL) pro capite è inferiore al 90% della media dell’UE. Tra i 15 paesi beneficiari nel periodo finanziario 2014-2020, ve ne sono alcuni dell’area balcano-carpatica, tra cui Bulgaria, Romania, Grecia, Slovenia, Slovacchia  e Croazia. 

Nel comunicato, la Commissione si spende nel ricordare alcuni dei progetti più emblematici finanziati dal Fondo. Viene ricordato il maestoso ponte Vasco da Gama a Lisbona, la cui costruzione è stata ultimata nel 1998 e che, ancora oggi, è il ponte più lungo d’Europa. 

Tra questi progetti sono annoverate anche le metropolitane di importanti capitali europee, quali Varsavia, Bucarest, Budapest, Sofia e Praga. 

Un ruolo fondamentale è stato svolto dal Fondo nel migliorare la sicurezza e la protezione ambientale. In questo senso sono state sovvenzionate strutture per il trattamento delle acque reflue in Grecia e impianti per ridurre il rischio di alluvioni in Ungheria.

 

Questo materiale è pubblicato nel contesto del progetto "Work4Future" cofinanziato dall’Unione europea (UE). L’Ue non è in alcun modo responsabile delle informazioni o dei punti di vista espressi nel quadro del progetto. La responsabilità sui contenuti è unicamente di OBC Transeuropa. Vai alla pagina "Work4Future"