Giorgio Romagnoni 26 settembre 2014

La squadra dei candidati nominati da Juncker è pronta a lavorare in Commissione fino al 2019? Lo valuterà il Parlamento europeo dal 29 settembre al 7 ottobre 2014 attraverso sei giorni di audizioni in diretta streaming

Link: Parlamento europeo

Prima che la nuova Commissione europea guidata dall'ex premier lussemburghese Jean-Claude Juncker inizi a lavorare dovrà passare al vaglio - e al voto - del Parlamento europeo, che esaminerà a breve la squadra di 28 Commissari proposta da Juncker e dal Consiglio.

Questi ultimi formeranno la Commissione europea per i prossimi 5 anni.

Com'è stata formata la squadra di candidati? E' interessante raccontare un dettaglio normativo: fino all'entrata in vigore del Trattato di Lisbona, ogni stato membro proponeva a livello di Consiglio una sua candidatura, accordandosi con il nuovo Presidente della Commissione. Il Trattato di Lisbona ha invece previsto un sistema di rotazione paritaria, in cui il numero dei commissari corrisponde a soli due terzi degli stati membri. Di fatto però il Consiglio ha usufruito della possibilità di una deroga a questo principio con una decisione presa all'unanimità già nel 2008. Di conseguenza, anche durante le trattative di luglio e agosto 2014, Juncker e il Consiglio hanno lavorato per nominare una serie di candidature che continuassero a rispettare la formula di un commissario per ogni stato.

Sarà proprio la competenza dei commissari candidati ad essere vagliata nelle audizioni che si terranno al Parlamento europeo dal 29 settembre al 2 ottobre 2014 e successivamente nei giorni 6 e 7 ottobre.

Ogni singolo candidato dovrà affrontare per 3 ore la commissione parlamentare competente. Inizierà con un discorso di apertura di 15 minuti e poi dovrà rispondere alle domande poste dai parlamentari. I cittadini europei potranno seguire in streaming le audizioni: la prima esaminata sarà Cecilia Malmström alle ore 14:30 del 29 settembre; l'ultimo sarà il nuovo vice-presidente della Commissione Frans Timmermans.

Per quanto riguarda i paesi Ue del sud-est Europa il croato e social-democratico Neven Mimica, candidato commissario per la cooperazione allo sviluppo, sarà esaminato il 29 settembre; il giorno dopo toccherà al greco Dimitris Avramopoulous, nominato per migrazioni, affari interni e i diritti fondamentali e al cipriota Christos Stylianides, nominato commissario all'aiuto umanitario e alla gestione delle crisi; mercoledì primo ottobre sarà la volta della rumena Corina Creţu, commissario per le politiche regionali; giovedì 2 ottobre della bulgara Kristalina Georgieva, commissario per budget e risorse umane e infine lunedì 6 ottobre è prevista l'audizione di Alenka Bratušek, vice-presidente incaricata per l'Unione energetica.

L'esito di questa decisione sarà un rapporto presentato alla Conferenza dei Presidenti di commissione e alla Conferenza dei Presidenti del Parlamento Europeo. Queste ultime in caso di parere negativo su un commissario ne chiederanno la sostituzione a Juncker. In passato vennero bocciati e fatti sostituire due candidati: l'italiano Rocco Buttiglione nel 2004 e la bulgara Rumiana Jeleva nel 2010.

Alla fine l'intero collegio dei commissari verrà votato nel suo complesso dal Parlamento europeo con un voto a maggioranza assoluta.

 

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