Alla vigilia di un sempre più vicino attacco all'Iraq, che esso avvenga in seguito ad un atto unilaterale degli Stati uniti o nel quadro giuridico delle Nazioni unite, si inizia a parlare anche del numero di rifugiati che quest'ultimo potrebbe causare. "Non si esagera a parlare di rifugiati nell'ordine di milioni" - afferma Trevor Rowe, del Programma alimentare mondiale - "noi siamo pronti a sfamare 900.000 persone per un mese", ha aggiunto. Ma le situazioni, sempre molto frequenti, di ingenti esodi e spostamenti di popolazioni non si risolvono solo con gli interventi d'emergenza. Implicano anzi un lungo lavoro di assistenza, negoziazione e mediazione. Lo dimostra la vicenda dei Balcani. Per contribuire a non dimenticare le centinaia di migliaia di rifugiati e sfollati che ancora esistono nei Balcani e per fare in modo che questa problematica non venga spostata ancor più giù nella lista delle priorità della Comunità internazionale, l'Osservatorio sui Balcani ha deciso di curare la stesura di un dossier. Per capire, Paese per Paese, a che punto siamo.

13/02/2003 -  Anonymous User

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