29 giugno 2011
Stand culinario al Festival delle minoranze di Prnjavor 2010

Il 2 luglio si tiene a Prnjavor, in Bosnia Erzegovina, la seconda edizione del Festival Nazionale delle minoranze. A Štivor, paese del comune di Prnjavor, è presente una comunità di origine italiana, rappresentata dal Circolo trentino di Štivor e parte dell'Associazione Trentini nel Mondo. In arrivo numerose delegazioni da diversi Paesi europei, così come cittadini del Trentino ad accompagnare la comunità di Štivor originaria soprattutto della Valsugana

Fonte: Prnjavor.info e Comune di Prnjavor

Il territorio di Prnjavor, cittadina della Bosnia centrale, è popolato da numerose minoranze provenienti da diversi Paesi europei ed extraeuropei. Il prossimo 2 luglio  si terrà la seconda edizione del Festival Nazionale delle minoranze. Tutte le minoranze che vivono nell'area di Prnjavor, assieme a delegazioni provenienti dai Paesi da cui esse originano, presenteranno attraverso una serie di eventi la loro ricca storia culturale e gastronomica.

Nell'ambito del evento centrale si terrà a Šibovska, il 3 luglio, la Rassegna Internazionale del Folklore a cui parteciperanno 17 circoli artistico-culturali provenienti da cinque paesi, Italia, Macedonia, Polonia, Croazia, Serbia e Bosnia Erzegovina.

La manifestazione è appoggiata dall'Amministrazione Locale e dalle Ambasciate che rappresentano le comunità presenti sul territorio di Prnjavor. Tra le delegazioni provenienti dall'estero vi sarà quella di cittadini del Trentino, che assisterà al Festival per sostenere la propria comunità che vive nel paese di Štivor nei pressi di Prnjavor e si è riunita nel Circolo Trentini di Štivor e che fanno parte dell'Associazione Trentini nel Mondo. A Štivor infatti vive la comunità italiana emigrata dalla Valsugana alla fine dell'800 a seguito di una grave crisi economica causata dall'alluvione del fiume Brenta. La popolazione del paese è tuttora a maggioranza trentina.

Verso la fine del XIX secolo il Comune di Prnjavor, allora scarsamente popolato, viene popolato da persone provenienti dall’Europa Centrale ed Orientale. Attraverso la migrazione di massa e sotto l'influenza delle politiche dell'Impero Austro-ungarico, Prnjavor prende fisionomia di una zona multietnica. Secondo dati ufficiali, alla fine del XX secolo il Comune di Prnjavor era popolato da circa 20 gruppi etnici differenti, e Prnjavor era giustamente definita “ La Piccola Europa" o "L'Europa in miniatura". Dopo gli italiani arrivarono i cechi, a cui poi seguirono  polacchi, tedeschi, ucraini,  ungheresi, slovacchi, bulgari, romeni e altri ancora.

Popolando questa zona e portando con sé la propria cultura di origine, hanno lasciato sul territorio il segno dei propri costumi, abitu

Festival minoranze Prnjavor 2010 - www.opstinaprnjavor.net

dini e cultura. La convivenza in questa Regione, spesso segnata da eventi tumultuosi, ha creato invece un clima di rispetto e tolleranza, che da decenni caratterizza Prnjavor.

Per creare ulteriore coesione tra le comunità che abitano nella zona di Prnjavor, si è costituita nel 2009 l' "Unione delle minoranze nazionali del Comune di Prnjavor". E' un’associazione di cittadini, apartitica e senza scopo di lucro, che riunisce membri di tutte le minoranze nazionali con il fine di tutelarne i diritti, conservarne l’identità e l’origine nazionale, oltre conservare e valorizzare la lingua, la cultura e la religione di appartenenza.

Dato che l'ultimo censimento risale al 1991, i dati sulla composizione della popolazione odierna non sono ufficiali. Secondo l'anagrafe dal Comune oggi il territorio di Prnjavor ha 50.000 abitanti. Vi abitano tutti e tre i popoli costitutivi della Bosnia Erzegovina (serbi, musulmani e croati) e la maggioranza è rappresentata in ordine dai serbi, poi i musulmani e i croati. I più numerosi, tra le minoranze etniche, sono gli ucraini a cui seguono italiani, cechi, polacchi, romanì, ungheresi, tedeschi, russi e slovacchi. La struttura ed il numero dei membri di queste minoranze non sono molto cambiati rispetto al periodo prima della guerra, nel senso che non ci sono state migrazioni di massa causate dagli eventi bellici degli anni '90.