23 ottobre 2009

Coniugare cooperazione e sostenibilità ambientale rilanciando il Settimo Obiettivo del Millennio, è uno degli intenti della Carta di Trento la cui nuova versione è stata presentata lo scorso 15 ottobre in Trentino

Fonte: Fondazione Fontana

La nuova versione della "Carta di Trento per una migliore cooperazione internazionale" è stata presentata lo scorso 15 Ottobre a Ravina (Trento). La Carta di Trento 2009 che si inquadra all'interno delle iniziative della World Social Agenda, che dal 2008 al 2015, si pone di promuovere riflessioni ed indicare azioni per contribuire al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio delle Nazioni Unite, rilancia il Settimo Obiettivo del Millennio: garantire la sostenibilità ambientale. Il documento promuove un chiaro percorso di riflessioni ed azioni volto a facilitare il raggiungimento, entro il 2015, degli Obiettivi del Millennio.

La conferenza stampa del 15 ottobre si è tenuta alla vigilia delle giornate "Stand Up" del 16-17-18 ottobre 2009, le giornate mondiali in cui si e chiesto ai governi di impegnarsi nel rispetto della promessa di eliminare la povertà estrema e combattere i cambiamenti climatici. 116 milioni di persone si sono "alzate in piedi" aderendo allo Stand Up mondiale, praticando un'infinità di microazioni quotidiane facilitino il raggiungimento degli Obiettivi del Millennio.

La Carta di Trento intende promuovere una cooperazione internazionale allo sviluppo che rimanga saldamente strutturata sulla sostenibilità ambientale riconoscendo la reciproca relazione degli esseri viventi nello spazio e nel tempo e transitando da una logica di sfruttamento ad una di conservazione e rigenerazione delle risorse. É necessario che la sostenibilità ambientale nei processi di cooperazione internazionale diventi un tema trasversale che riguarda tutti. Molte organizzazioni non governative ripetono, a meno di due mesi dalla Conferenza di Copenhagen, che è importante tornare alla terra. Alla produzione locale. Impegnarsi sul fronte della sostenibilità ambientale. Il vertice mondiale post Kyoto mirerà alla stabilizzazione della concentrazione di gas ad effetto serra in atmosfera, operando nel rispetto di tre principi: precauzione, responsabilità comune ed equità.

"La cosa interessante della Carta di Trento" dice Marco Rovero del Museo Tridentino di Scienze Naturali "è che per la prima volta l'ambiente viene trattato come un tema trasversale sia nel locale che nel globale. Adesso il nostro auspicio è che non ci si fermi agli intenti ma che questa Carta si traduca in un modus operandi". "Per quanto il Trentino sia una realtà abbastanza virtuosa dal punto di vista ambientale" continua Luciano Rocchetti, del Servizio Solidarietà internazionale della Provincia di Trento, "è stato calcolato che abbiamo un debito di 300.000 tonnellate di Co2 emesse pari ad un milione di euro. Vogliamo che il 10% di questa cifra sia destinato, attraverso un bando ad hoc, a progetti di riforestazione o di lotta alla deforestazione per arrivare ad essere una Provincia ad emissioni 0". Prosegue Rocchetti: "nostro intento è studiare la modalità affinché venga inserita la valutazione d'impatto ambientale in ogni progetto di solidarietà internazionale".

I promotori sono convenuti presso il vivaio "Tutto verde" di Ravina in provincia di Trento, in una location che unisce natura e business: esempio di come le due cose possano coniugarsi e, non necessariamente, contrapporsi.

Per aderire al progetto e promuovere la "Carta di Trento" nel proprio territorio contattare i promotori: email:cooperazione@unimondo.org